Il testo dell’epigrafe fu così ricostruito: D(is) M(anibus). | G(aio) Kanini|o Sissio, ve[t(erano)] | leg(ionis) (tricesimae) [U(lpiae) V(ictricis)], | ….. | Pupa, | uxor eius, | cum filis | suis v(iva) f(ecit). (AÉ 1977, 326).
Subito si considerò il formulario onomastico: il praenomen fu letto come Gaius piuttosto che il più comune Caius, ipotizzando che il lapicida adeguasse la scrittura alla fonetica.
Il gentilizio Kaninius si riscontra spesso nelle testimonianze riguardanti la Cisalpina, l’uso dell’iniziale K rappresenta il retaggio di una tradizione arcaica, persistente in particolare nella documentazione dialettale dell’intera Valtellina (Vallis Tellina, toponimo menzionato per la prima volta in Ennodio, De vita beati Antonii 15), ma soprattutto di Ponte2.
In tutta l’età imperiale tale iniziale, sostitutiva dell’iniziale C nel nomen, risulta essere comunque un elemento molto frequente, per un totale di ventiquattro attestazioni nell’Italia settentrionale, ben sette sono attestate in Comum 3. La bassa e media Valtellina probabilmente nel secolo II fu adtributa, ovvero ascritta, alla giurisdizione del municipium di Comum 4.
Il cognomen Sissius è variamente attestato sia per la grafia sia per quanto riguarda la distribuzione geografica della documentazione in merito; in definitiva risulta molto probabile che il veterano Gaius Kaninius Sissius fosse di origine comense, rientrato in patria al termine del servizio e lì ricordato dai familiari.
La moglie, dal nome Pupa tipicamente latino, priva tuttavia con buona probabilità della cittadinanza, fu la dedicante; dei figli non furono trasmessi i nominativi.
[1] Il primo rinvenimento fu opera di un allora studente di liceo, G. Giacomoni, che si impegnò in un primo esame del monumento. Successivamente la scoperta fu segnalata agli studiosi G. Borghese, A. e C. Cederna e al professore A. Stenico, che diedero avvio allo studio sistematico della stele, oggetto poi di una tesi di laurea (L. Renzi Ronconi, supervisore: prof. G. Tibiletti). Ogni avanzamento nello studio fu poi comunicato attraverso l’opera di A. Garzetti, che partecipò a incontri patrocinati dalla comunità locale. L’attenzione per il monumento fu poi mantenuta viva fino ai giorni nostri grazie all’operato dell’Istituto Archeologico Valtellinese – cfr. D. Pace, Il veteranus Caius Kaninius Sissius, in “Notiziario dello IAV” 7 (2009), pp. 29-36.
[2] Cfr. D. Pace, Il veteranus Caius Kaninius Sissius, in “Notiziario dello IAV” 7 (2009), p. 32.
[3] Cfr A. Garzetti, Il veterano romano di Ponte, “Bollettino della società storica della Valtellina” 30 (1978), p. 7, n. 12.
[4] Id., Le valli dell’Adda e della Mera in epoca romana, Sondrio 1968, pp. 39-41.
Garzetti, nonostante l’incerta lettura, giunse a stabilire con certezza che si trattasse della legio XXX Ulpia Victrix 1. Questa legione fu arruolata dall’imperatore Traiano (98-117) per le campagne daciche e contro i Parti, soltanto nel 122 fu spostata definitivamente a Xanten (Germania) sul Reno, per affrontare le popolazioni germaniche fino alla tarda antichità2.
Nei pressi del luogo di rinvenimento del monumento funerario è stata trovata soltanto una moneta dell’imperatore Antonino Pio (138-161)3; gli epigrafisti datarono l’iscrizione relativa a Kaninius Sissius a un intervallo cronologico compreso tra l’impero di Adriano (117-138) e i primi anni del secolo III4. Se, comparando i dati, si ritenesse molto probabile una datazione del monumento e quindi anche del decesso del veterano compresa tra il 117 e il 161; considerando i venticinque anni di servizio dei veterani, Kanisius Sissius potrebbe essere stato arruolato in un periodo tra circa il 101 (anno di possibile istituzione della legio XXX Ulpia Victrix) e il 136.
Il veteranus di Ponte avrebbe quindi potuto combattere sia sul fronte orientale: Dacia e Mesopotamia, sia sul limes renano-danubiano, in Germania.
1 Id., Il veterano romano di Ponte, “Bollettino della società storica della Valtellina” 30 (1978), p. 8, n. 22.
2 RE XII, s.v. legio. Legio XXX Ulpia Victrix, col. 1821 (Ritterling).
3 Cfr. D. Pace, Il veteranus Caius Kaninius Sissius, in “Notiziario dello IAV” 7 (2009), p. 34.
4 AÉ 1977, 326 (p. 88).
Index nominum – Index rerum notabilium
Index nominum
Gaius Kaninius Sissius | AÉ 1977, 326; |
Pupa (uxor G. Kaninii Sissii) | Ivi. |
Index notabilium
filii | AÉ 1977, 326; |
legio XXX (Ulpia Victrix) | Ivi; |
uxor | Ivi; |
veteranus | Ivi. |
Garzetti 1976-1977 = Albino Garzetti, Veterani nelle valli alpine, in “Rivista storica dell’antichità” VI-VII (1976/77), pp. 176-87.
Garzetti 1978 = Albino Garzetti, Il veterano romano di Ponte, in “Bollettino della società storica della Valtellina” 30 (1978), (rist. di Veterani nelle valli alpine), pp. 5-18.
Pace 2009 = Davide Pace, Il veteranus Caius Kaninius Sissius, in “Notiziario dello IAV” 7 (2009), pp. 29-36.