Sevir equitum Romanorum turmae primae
Quaestor candidatus Augustorum
Pontifex
Salius Palatinus
Legatus proconsulis provinciae Africae
Consul (a. 206)
Legatus proconsulis provinciae Asiae
Legatus pro praetore Augustorum provinciae Hispaniae citerioris
Legatus pro praetore Augustorum provinciae Dalmatiae
Proconsul Asiae
L’ipotesi sostenuta dallo studioso Groag3 che lega Marcus Nummius Umbrius Primus Senecio Albinus alla famiglia del mediolanense Marcus Didius Severus Iulianus, imperatore per tre mesi alla fine del secolo II, in quanto fratellastro dello stesso, potrebbe rafforzare se non proprio una tesi di origine bresciana, quanto meno una sua affinità al contesto transpadano.
Certamente egli fu il figlio di Marcus Umbrius Primus, proconsole d’Africa durante l’impero di Settimio Severo (193-211), e fu forse adottato da un esponente della famiglia dei Nummii 4. Fu inoltre padre di Marcus Nummius Senecio Albinus, console ordinario nel 2275.
Prima di descrivere la carriera6 svolta fuori dalla penisola italica, è importante ricordare che tra il 191 e il 199 Marcus Nummius Umbrius Primus Senecio Albinus appartenne alla sodalitas dei salii Palatini, sacerdoti dediti al culto di Marte, membri di una congregazione romana istituita fin dalle origini di Roma, che riscosse forse particolare attenzione proprio in età tardoantonina e severiana7.
Il dato è accertato dalla sua menzione nei Fasti della sodalitas; essi si estendono su molte lastre frammentate, rinvenute presso il foro Boario verso il pons Aemilius a Roma8, riportanti nelle righe inferiori i nominativi degli individui neo-cooptati, dopo l’indicazione della coppia consolare eponima che garantisce dunque una datazione.
Due frammenti, conservati attualmente presso la Galleria lapidaria dei Musei Vaticani, editi in CIL VI, 1980/1982, riferibili all’intervallo tra il 191 e il 199, nominano il soggetto protagonista di questa scheda: m. Nummius Senecio Albinus in locu …/ in locum m. nummi Senecionis pontificis.
Il primo frammento segnala quindi la cooptazione di Nummius Senecio Albinus, il secondo la sua uscita dalla sodalitas, in quanto divenuto pontifex, condizione che imponeva l’abbandono dei salii 9.
Furono scoperte almeno altre tre epigrafi in lingua latina che ci permettono di ricostruire precisamente il cursus honorum di Nummius Senecio Albinus, provengono peraltro da tre ambiti geografici distanti e differenziati della penisola italica. In Brixia, presso Largo Torrelunga, oggi nel museo civico dedicato al Capitolium, fu trovato un titolo onorifico inscritto alla base di una statua, databile tra il 206 e il 220, con il testo seguente: M(arco) Nummio | Umbrio Primo | M(arci) f(ilio) Pal(atina) 10 Senecioni | Albino co(n)s(uli) pr(aetori) candidat(o) | leg(ato) prov(inciae) Africae leg(ato) prov(inciae) Asiae | q(uaestori) candid(ato) Augustor(um) pontif(ici) | salio Palatino VIvir(o) eq(uitum) R(omanorum) turmae pr(imae) | IIIviro monetali a(ere) a(rgento) a(uro) f(lando) f(eriundo) | M(arcus) Nummius Euhodus lib(ertus) | nutritor et procurator | l(ocus) d(atus) d(ecreto) d(ecurionum). (CIL V, 4347).
Fu anteriormente all’appartenza ai salii Palatini che probabilmente Nummius Senecio Albinus ricoprì anche incarichi civili di rilevante prestigio, quali il sevirato equitum Romanorum, cui era richiesto un ingente impegno finanziario per l’organizzazione dei giochi annuali. Divenne triumviro incaricato della fusione e coniazione di bronzo, argento e oro (IIIvir monetalis aere argento auro flando feriundo).
L’iscrizione sopra riportata precisa inoltre che potè ambire alla dignità di quaestor e praetor candidatus Augusti, una posizione accessibile soltanto al patriziato.
Ciò avvenne tra il 199 e il 204 e forse entro questo stesso intervallo cronologico ottenne il titolo di legatus proconsulis Africae e Asiae, come l’epigrafe bresciana sembra confermare.
Nel 206 fu poi nominato console, come si può riscontrare anche nelle altre iscrizioni di ambito italico, a Roma è stata scoperta una tavola o lastra anteriore alla base di una statua in marmo di grandi dimensioni, databile tra il 206 e il 210, che riprende quanto già sopra riferito: M(arco) Nummio Umbrio | Primo M(arci) filio Gal(eria) | Senecioni Albino | co(n)s(uli) pr(aetori) candidato | leg(ato) prov(inciae) Africae leg(ato) | [pro]v(inciae) Asiae q(uaestori) candid(ato) | [pontif(ici) Salio Palatino] | [VIviro eq(uitum) Rom(anorum) turmae I] | [IIIviro monetali a(uro) a(rgento) a(ere) f(lando) f(eriundo)] | [— (CIL VI, 1475).
Parimenti dal teatro antico di Beneventum (od. Benevento), presso il quale è ancora custodita, un’iscrizione in pietra molto frammentata riferisce della prestigiosa carriera di Nummius Umbrius Senecio, aggiungendo anche alcuni titoli onorifici, quali una curatela presso Carthago, il ruolo di legatus Augusti pro praetore Hispaniae citerioris e Dalmatiae e infine la dignità di patronus di Beneventum: [—] Umbrio [—] | [—] insignem ac [—] | [—]isque cu[—] | [—] etiam postre[m—] | [—] magnificis [—] || [M(arco) Nummio Umbrio Primo M(arci) f(ilio) Gal(eria) Senecioni Albino co(n)s(uli)] | [IIIvir(o) mon(etali) a(uro) a(rgento) a(ere) f(lando) f(eriundo) Sal(io) Palat(ino) VIvir(o) eq(uitum) R(omanorum) tur]mae I cur(atori) Carth(aginis) [le]cto ab amp(lissimo) | [ordine coll(egio) pont(ificum) quaest(ori) candidato Augg(ustorum) electo] ab Augg(ustis) ad cognos(cendas) sacr(as) | [appellationes leg(ato) prov(inciae) Africae item leg(ato) pro]v(inciae) Asiae leg(ato) pr(o) pr(aetore) Aug(usti) pr[o]v(inciae) Hisp(aniae) | [citerioris item leg(ato) pr(o) pr(aetore) Aug(usti) provin]c(iae) Dalmat(iae) civi et patrono | [— patro]no Beneventum. (AÉ 1969/70, 169).
Il documento epigrafico è stato datato a un intervallo compreso tra il 212 e il 222, fu infatti tra il 209 e il 214 che con buona probabilità Nummius Senecio Albinus ricoprì l’incarico di legatus nell’area iberica e dalmata.
Se esiste qualche dubbio sull’ultimo incarico tra i due, tuttavia a attestazione del primo possediamo un’epigrafe posta sulla base di una statua rinvenuta a Valentia (od. Valencia, in Spagna) ormai quasi due secoli fa; fu datata al periodo tra il 200 e il 230: M(arco) Nummio | Senecioni Al|bino c(larissimo) v(iro) pont(ifici) | leg(ato) Augg(ustorum) pr(o) | pr(aetore) Valentini | veterani et | veteres patrono | cur(antibus) Brin(nio) Marco et Lic(inio) Quinto. (CIL II, 3741).
Anche in questo caso fu sottolineata l’onorificenza di patronus, un riconoscimento attribuitogli dall’intera cittadinanza: veterani et veteres, ovvero soldati congedati dalle legioni e stanziatisi in un secondo momento in Valentia e gli abitanti originari del luogo, peraltro un sito fondato già inizialmente da militi congedati (veteres)11.
1 Per il personaggio in questione vedasi CIL V, 4347.
2 CIL IX, 395, 3429, 3436, 4330.
3 Cfr. PW XVII/2, col. 1414. Vedasi anche I. Mennen, Power and Status in the Roman Empire, AD 193-284, Leiden-Boston 2011, p. 113.
4 Cfr. O. Salomies, Adoptive and polyonymous nomenclature in the Roman Empire, Helsinki 1992, pp. 110 s.
5 PIR² V N 235, p. 401.
6 La cronologia della carriera di Nummius Senecio Albinus peraltro è dibattuta – cfr. M.M. Leunissen, Konsuln und konsulare in der Zeit von Commodus bis Severus Alexander (180-235 n. Chr.): Prosopographische Untersuchungen zur senatorischen Elite im Römischen Kaiserreich, Amsterdam 1989, pp. 226, 240; M. Peachin, Iudex vice Caesaris. Deputy emperors and the Administration of Justice during the Principate, Stoccarda 1996, pp. 97-100.
7 Epoca cui risalgono i fasti Saliorum Palatinorum esposti presso la Galleria lapidaria dei Musei Vaticani.
8 Cfr. M.G. Granino Cecere, I Salii: tra epigrafia e topografia, in G. D’Urso (a c. di), Sacerdos. Figure del sacro nella società romana. Atti del convegno internazionale, Cividale del Friuli, 26-28 settembre 2012, Pisa 2014, pp. 105-28.
9 La cooptazione avveniva in età giovanile, in alcuni casi anche prima dell’assunzione del vigintivirato; l’assunzione di un’alta funzione sacerdotale, come il pontificato, il flaminato o l’augurato, oppure di un’alta magistratura, imponeva l’uscita dalla sodalitas – cfr. J. Scheid, Les prêtes officiels sous les empereurs julio-claudiens, “ANRW” II, XVI/1, p. 642.
10 L’appartenenza a tale tribus è parimenti discussa, G. Barbieri, L’albo senatorio da Settimio Severo a Carino (193-285), Roma 1952 ritiene espressamente che si tratti di un errore, sarebbe piuttosto membro della tribus Galeria.
11 Cfr. G. Pereira Menaut, Valentini veterani et veteres. Una nota, “Archivo de prehistoria levantina” 17 (1987), pp. 337-40.
Come risulta spesso attestato, a un incarico di legatus proconsulis provinciae Africae/Asiae segue poi l’effettivo proconsolato in una delle due province.
Circa nel 209 Nummius Senecio Albinus raggiunse per la prima volta l’Asia minor, una stele marmorea databile al 209 e rinvenuta presso l’antica Magnesia ad Maeandrum/Leukophrys (le rovine del sito sono presso Tekin, nel distretto di Germencik, nella Turchia sud-occidentale), documenta di una petizione riguardante i privilegi per i giorni di mercato e il corrispettivo editto del governatore provinciale. Le ultime quattro righe dell’iscrizione risultano essere un addendum formulare all’editto proconsolare, un’integrazione voluta dagli abitanti del villaggio per precisare i dati dell’effettivo sopraintendente al mercato, il legatus proconsulis provinciae Asiae, Nummius Senecio Albinus: […] ὁ κράτιστος πρεσβευτὴς | [τῆς] Ἀσίας Ἀλβεῖνος καθιέρωσεν ἐπὶ γραμματέ[ων] | τῆς κώμης Μανδραγορειτῶν Ἀθηναγόρα τοῦ Ἀμ|[μ]ίου καὶ Πυθᾶ δὶς καὶ Ἀριστείδου τοῦ Ἀπελ[λᾶ]. (SEG 32 (1982), p. 314, n. 1149)1.
Il legato senatorio presiedeva all’apertura ufficiale del mercato.
La dignità di proconsole d’Asia di Nummius Senecio Albinus risulta invece comprovata da un’epigrafe sepolcrale rinvenuta cinque chilometri a nord di Sardis (od. Sard/Sardeis/Sart, nell’Anatolia occidentale), nella quale si ricorda in apertura la giurisdizione del proconsole Nummius Albinus: Ἀνθυπατῷ νουμμιῷ | Ἀλβείνῳ μηνὸς περι|τιοῦ Aὐρελὶα Ξανθίπ|πη ἐποίησεν Aὐρ(ηλιῷ) Μηνο|φιλῷ τῶ ἰδιῶ συμβιῷ μνεί|ας χάριν ἐξόν δε οὐκ ἐ|σται ἐτερῷ τινὶ τεθέναι | πρὸς τὸν νηνόφιλον ἠμό|νῃ τῇ Ξανθίππῃ εἰ τις δε | βιάζεται ἐτερὸν τινὰ θεῖ|ναι θήσει ις τὸ ἱερώτα|τον ταμεῖον X ἀφ | χαιροῖς ὁ ἀνάγνους. (AÉ 1933, 258).
1 Per un’analisi particolareggiata dell’iscrizione e in particolare dell’editto, vedasi J. Nollé, Nundinas instituere et habere, Hildesheim 1982, pp. 12-58.
Index nominum – Index rerum sacrarum – Index geographicus – Index rerum notabilium
Index nominum
Ἀθηναγόρας τοῦ Ἀμμίου | SEG 32 (1982), p. 314, n. 1149; |
Ἀριστείδης τοῦ Ἀπελλᾶ | Ivi; |
Aὐρελὶα Ξανθίππη | AÉ 1933, 258; |
Aὐρήλιος Μηνόφιλος | Ivi; |
Brinnius Marcus | CIL II, 3741; |
Galeria (tribus) | CIL VI, 1475; AÉ 1969/70, 169; |
Licinius Quintus | CIL II, 3741; |
Marcus Nummius Euhodus | CIL V, 4347; |
Marcus Nummius Umbrius Primus Senecio Albinus (Νουμμίος Ἀλβεῖνος) | CIL II, 3741, V, 4347, VI, 1475, 1980, 1982; AÉ 1933, 258, 1969/70, 169; SEG 32 (1982), p. 314, n. 1149; |
Palatina (tribus) | CIL V, 4347. |
Index rerum sacrarum
pontifex (collegium pontificum) | CIL II, 3741, VI, 1475, 1982; |
salius Palatinus | CIL V, 4347, VI, 1475, 1980, 1982; AÉ 1969/70, 169. |
Index geographicus
Αfrica | CIL V, 4347, VI, 1475; AÉ 1969/70, 169. |
Asia / Ἀσία | CIL V, 4347, VI, 1475; AÉ 1969/70, 169; SEG 32 (1982), p. 314, n. 1149; |
Beneventum | AÉ 1969/70, 169; |
Carthago | Ivi; |
Dalmatia | Ivi; |
Hispania citerior | Ivi; |
Μανδραγόρης (< Μανδραγούριον) | SEG 32 (1982), p. 314, n. 1149; |
Valentini (< Valentia) | CIL II, 3741. |
Index notabilium
ἀνθύπατος | AÉ 1933, 258; |
consul | CIL V, 4347, VI, 1475; AÉ 1969/70, 169; |
curator | AÉ 1969/70, 169; |
γραμματεύς | SEG 32 (1982), p. 314, n. 1149; |
κώμη | Ivi; |
filius | CIL V, 4347, VI, 1475; AÉ 1969/70, 169; |
legatus/ legatus pro praetore / πρεσβευτής | CIL II, 3741, V, 4347, VI, 1475; AÉ 1969/70, 169; SEG 32 (1982), p. 314, n. 1149; |
libertus | CIL V, 4347; |
μνεία | AÉ 1933, 258; |
nutritor et procurator | CIL V, 4347; |
patronus | CIL II, 3741; AÉ 1969/70, 169; |
praetor candidatus | CIL V, 4347, VI, 1475; AÉ 1969/70, 169; |
quaestor candidatus | Ivi; |
sevir equitum Romanorum turmae I | Ivi; |
σύμβιος | AÉ 1933, 258; |
ταμείον ἱερώτατον | Ivi; |
triumvir monetalis auro argento aere flando feriundo | CIL V, 4347, VI, 1475; AÉ 1969/70, 169; |
veterani et veteres | CIL II, 3741. |
Mennen 2011 = Inge Mennen, Power and Status in the Roman Empire, AD 193-284, Leiden-Boston 2011, pp. 112 s.
Nollé 1982 = Johannes Nollé, Nundinas instituere et habere, Hildesheim 1982, pp. 12-58.
Peachin 1996 = Michael Peachin, Iudex vice Caesaris. Deputy emperors and the Administration of Justice during the Principate, Stoccarda 1996, pp. 97-100.
Pereira Menaut 1987 = Gerardo Pereira Menaut, Valentini veterani et veteres. Una nota, in “Archivo de prehistoria levantina” 17 (1987), pp. 337-40.
Salomies 1992 = Olli Salomies, Adoptive and polyonymous nomenclature in the Roman Empire, Helsinki 1992, pp. 110 s.