Fra i comandanti militari di maggiore specializzazione si costituì un corpo speciale o collegium di protectores. Alla fine del secolo III il corpo dei protectores fu istituzionalizzato fra le cariche imperiali, garantendo l’accesso a carriere di medio-alto livello, in particolare per centuriones e figli di veterani; di cui si trovarono alcuni esempi fra le testimonianze epigrafiche (AÉ 1954, 135). Nello stesso periodo si sviluppò la categoria dei protectores domestici, ovvero di comandanti che svolsero il ruolo di guardie personali di governatori provinciali, di prefetti al pretorio oppure comandanti militari. Il titolo di protector assunse anche una caratterizzazione onorifica, a partire dagli imperi di Valeriano e Gallieno (253-268), giacché comandanti legionarî di rango equestre , governatori, duces, praepositi acquisirono la dignità di protectores Augusti. Nel 284 Diocleziano (284-305) si fece nominare capo del collegium protectorum, una corporazione che assunse sempre più importanza, in maniera molto accentuata in particolare nel corso del secolo IV. Si è ipotizzato anche che il grado di protector rappresentasse il punto di partenza per prestigiose carriere nell’esercito romano tentate dai giovani aristocratici non romani, entrati al servizio di Roma.