In epoca costantiniana avvenne una riforma radicale delle strutture amministrative alto imperiali, dal ruolo imperiale di cubicularius emerse un funzionario di più alto livello designato come praepositus sacri cubiculi, al comando di tutti i cubicularii. Inizialmente questi funzionari furono membri di rango modesto, in genere perfectissimi che non poterono accedere al clarissimato, ovvero all’ordine senatorio, ma con i successori di Costantino I, in particolare con Costanzo II (337-361) (cfr. Eusebius (I), infra, tab.) ottennero particolari promozioni. Tuttavia, benché nel 384 il praepositus sacri cubiculi fosse ancora quello in posizione inferiore fra i dignitari di palazzo, nel 412 fu elevato addirittura alla seconda posizione, dopo il praefectus militum, e dieci anni dopo acquisì pari grado a quest’ultimo (CTh. VI, 8,1). Posti nel secolo IV sotto la giurisdizione del castrensis sacri palatii, i praepositi sacri cubiculi ovvero ciambellani di corte divennero sempre più autonomi e presiedettero da subito alla gestione delle stanze imperiali e ai ricevimenti. Furono spesso coinvolti in importanti affari politici dell’Impero, incluse rilevanti trattative diplomatiche. Dal secolo V furono elevati al rango di quaestores e alcuni praepositi furono messi specificamente al servizio della sola imperatrice. Dopo il secolo VI la figura del praepositus sacri cubiculi perse di valore.