Si tratta dell’unico documento in cui fu esplicitata la possibile origine del neo-vescovo: Fuit apud Constantinopolim urbem ante tempus beati Ambrosii Mediolanensis archiepiscopi vir christianissimus nomine Eustorgius natione graecus: patria vero constantinopolytanus […] (Vita s. Eustorgii). Il testo agiografico, redatto in epoca molto posteriore agli eventi e privo di fondamento storico, indicò dunque non soltanto una provenienza orientale di E., ma addirittura un’origine precisamente costantinopolitana.
L’attestazione biografica fu ripresa nella locale storiografia trecentesca, il Liber notitiae sanctorum Mediolani si riferì a E. come a un grecus nobilis miles urbis Constantinopolim (Liber notitiae sanctorum Mediolani. Sanctus Eustorgius confessor, col. 117B).
Le narrazioni citate si svilupparono dunque secondo topoi non verificabili storicamente; in particolare l’ultima testimonianza menzionata sottolineò anche lo statuto militare di E., precedente all’assunzione dell’episcopato.
La leggenda proseguì ricordando che E. fu inviato a Mediolanum dall’imperatore Costantino I per adempiere ad alcuni servizi imperiali di massima importanza; giunto in loco a causa della morte dell’arcivescovo in carica sarebbe stato proclamato vescovo dall’intera popolazione mediolanense e di nuovo mandato a Constantinopolis per avere conferma della propria elezione (Liber notitiae sanctorum Mediolani. Sanctus Eustorgius confessor, col. 117B: […] Et ad Constantinopolim legatos cum eo miserunt: ut de consensu imperatoris rediret Mediolanum).
La vicenda sembra mostrare punti di contatto con l’illustre successore Ambrosius, è possibile che l’agiografia e la storiografia mediolanense basso medievale intendesse nobilitare la biografia dei vescovi dell’età costantiniana e fosse interessata a promuoverne una provenienza costantinopolitana, in diretta congiunzione tra la capitale imperiale a est e la sedes regia occidentale.
L’origine graeca, ovvero orientale se si considera la terminologia in uso nelle fonti composte nei secoli XI-XIV, benché possa costituire un topos non è comunque del tutto escludibile, tanto più che risulta assolutamente sostenuta dall’onomastica: Eustorgius è un nome di origine greca e di forte connotazione etimologica, bene amato oppure capace di amare bene nel senso di ‘pienamente’, quasi a evocare la rispettabilità dell’uomo, ma anche la vocazione a compiere azioni caritatevoli in senso cristiano2.
Nella pars Occidentis la diffusione del nome E. rimase circoscritta al territorio milanese3, dove appunto un uomo con questo nome alla metà del secolo IV assunse la carica di vescovo; in seguito un altro E. diverrà vescovo di Mediolanum (511-512)4, ma in quel caso nessuna fonte rinviò a una presunta origine orientale.
1 Per puntuali riferimenti al probabile autore, Landolfus, e alla datazione di quest’agiografia cfr. Tomea, Tradizione apostolica, 313 s.
2 Cfr. Solin, Die griechischen Personennamen in Rom, II, 797.
3 Cfr. Forcellini, Onomasticon, V, s.v. Eustorgius, p. 583.
4 PCBE II/1, s.v. Eustorgius 2, pp. 719 s.
Athanasius nell’epistola destinata ai vescovi africani, sopra citata, soltanto menzionando i vescovi delle città capitali, Roma e Constantinopolis, fece espresso riferimento alla denominazione delle città, negli altri casi indicò le province in cui i nominati furono in servizio; per questo il richiamo a Εὐστόργιος τῆς Ἰταλίας altri non può indicare se non il vescovo di Mediolanum del quale si sta considerando la biografia, dal momento che nelle fonti di questo periodo con Ἰταλία, Italia, ci si riferì sempre all’Italia Annonaria che ebbe come maggior fulcro ecclesiastico Mediolanum.
A conferma dell’intento, che emerse anche dalle fonti medievali mediolanensi, di celebrazione di un’immagine di continuità tra l’affermazione e la perseverante difesa dell’ortodossia della prima età post nicena e dell’epoca ambrosiana1, è opportuno considerare la testimonianza dello stesso vescovo Ambrosius (374-397), che in una sua epistola dichiarò espressamente di conformarsi alla condotta dei suoi predecessori: «Absit ut tradam hereditatem patrum hoc est hereditatem Dionysii qui in exilio in causa fidei defunctus est, hereditatem Eustorgii confessoris, hereditatem Mirocletis atque omnium retro fidelium episcoporum» (Ambr. ep. 21a,18).
Risulta subito evidente che fra i tre predecessori di Ambrosius soltanto Eustorgius fu menzionato anche con l’attributo di confessor, evocando quindi la capacità di proclamare e difendere la fede cristiana ortodossa in modo pari a quanto compiuto dai primi martiri2.
Il dies natalis di E. è ricordato nel Martyrologium Hieronymianum alla data del diciotto settembre (Comm. Martyr. Hier. XIV Kal. Oct.: Mediolano Eustorgii episcopi)3 e secondo i cataloghi vescovili locali, redatti tra i secoli IX e XI, egli fece costruire una basilica intitolata a suo nome presso l’odierna Porta Ticinese4, lungo l’antica via Ticinensis in un’area cimiteriale risalente ai secoli III/IV5, in cui tuttavia verosimilmente E. non fu sepolto, giacché il primo ad esservi sepolto fu Magnus, vescovo successore di Eustorgius II (512-536)6: Eustorgius sedit a. 17, depositus 14. Kal. Oct. […] Magnus sedit a. 30, depositus Kal. Novemb. ad Sanctum Eustorgium (Catal. archiepisc. Mediol. – MGH SS 8, pp. 102 s.)7.
Le fonti tardo medievali già citate aggiunsero anche che quando E. tornò a Constantinopolis ricevette tre doni dall’imperatore: maggiore benevolenza e un’esenzione dal tributo imperiale per la popolazione mediolanense, ma specialmente un sarcofago in marmo contenente il corpo dei tre Re Magi, che sarebbe stato rinvenuto dall’augusta Elena8, madre di Costantino I9.
La cronaca storiografica locale segnalò con precisione anche che il prezioso manufatto fu trasportato alla basilica dedicata ad E. e deposto presso il fonte battesimale: […] et ibi ad sanctorum trium regum honorem fecit basilicam, quae est dicta sancti Eustorgii, apud fontem sacrum (Liber notitiae sanctorum Mediolani. Sanctus Eustorgius confessor, col. 117C).
Oggi un altare è effettivamente visibile in fondo alla navata laterale a destra della basilica di S. Eustorgio dove sarebbe stato deposto il sarcofago, di cui tuttavia non si possiede certa attestazione storica10; la tradizione storiografica ha tramandato poi che i sacri resti dei Magi entrarono in possesso del sovrano Federico I, il ‘Barbarossa’, nel 1164 e furono traslati alla cattedrale di Colonia, soltanto una risicata parte del tesoro rientrò a Milano agli inizi del secolo scorso, per essere conservata in un’urna posta sopra l’altare11.
A E. fu dedicato anche un epigramma, datato variamente a un ampio intervallo cronologico tra i secoli VI e X, perso nell’originale, ma fortunatamente trasmessoci dalla tradizione manoscritta medievale-umanistica; in esso il vescovo fu celebrato per le sue virtù e in particolare per aver recato personalmente nella propria chiesa un sarcofago fatto costruire dall’imperatore per seppellire il proprio corpo12.
L’epigramma accennò anche alla modalità di trasporto del manufatto, E. lo trainò grazie a un paio di giovani vacche fino al luogo nel quale sorse la basilica:
Virtutum signis pollens Eustorgius heros | digna laude piis en celebrandus adest | Cuius plura viri clara inter facta beati | Insigne hoc unum publica fama refert | ingentem ornari caesar sibi iusserat urnam | qua post fata suas conderet exuvias | sed vis nulla boum potuit neque machina molem | abvehere et nixus irritus omnis erat | donec eam dono acceptam res mira sacerdos | exiguo traxit ad pia templa iugo | composuit nulloque labore Eustorgius in qua | hactenus eximio cultus honore iacet (CIL V/2, p. 621,9).
Risulta improbabile che il vescovo E. fosse stato deposto nel sarcofago sopra menzionato, appare più credibile che ciò fosse avvenuto in epoca posteriore, per una rinnovata celebrazione del culto del presule, accompagnata verosimilmente da una processione che coinvolgesse ancor più i fedeli; alla metà del secolo VII, quando i vescovi poterono rientrare in Mediolanum dopo la fuga-esilio in terra genovese, si decise quasi certamente di recuperare in modo fastoso le tradizioni dell’antica Chiesa locale13.
1 Si veda l’accostamento tra la vicenda biografica di Eustorgius e quella di Ambrosius, che emerse soprattutto nel Liber notitiae sanctorum Mediolani, accennata nella sezione relativa alle origini di Eustorgius in questa scheda.
2 Du Cange II, s.v. confessor (I), pp. 496 s.
3 Si veda anche G. Colombo, Libellus de situ civitatis Mediolani. Appendice III. Catal. episc. Mediol. (RIS², I/2, p. 97): Eustorgius sedit annos XVII, depositus XIIII kal. oct.
4 In realtà la chiesa fu ricordata una prima volta nell’Itinerarium Salisburgense, un’opera redatta tra i secoli VII/VIII, allo scopo di illustrare a eventuali visitatori gli edifici ecclesiastici presenti in Mediolanum contenenti corpi santi; altra menzione apparve nello scritto encomiastico dedicato alla città intitolato Versus de Mediolano civitate, composto nel 739 – cfr. M. Sannazaro, Sant’Eustorgio prima del 1000. Guida alle testimonianze archeologiche, agiografiche, epigrafiche, Milano 2014, 23.
5 Si veda anche Liber notitiae sanctorum Mediolani. Memoria ecclesiarum et altariorum sancti Eustorgii, col. 116D: De sancto Eustorgio est ecclesia Mediolani una et altare unum […]. Per i dati emersi dagli scavi della necropoli si veda M. Mirabella Roberti, Le catacombe di Milano, in U. Melani (ed.), Una basilica – Un sacerdote, Milano 1962, 21-3 e per tutti i più recenti riscontri di nuovo Sannazaro, Sant’Eustorgio prima del 1000, 24-43.
6 PCBE II/2, s.v. Magnus 1bis, pp. 1350 s.
7 Gli studiosi non sono tuttora concordi in merito all’effettivo luogo di sepoltura di Eustorgius e alla dedicazione della basilica, la maggior parte ritenne che Eustorgius fosse il fondatore e fu anche in essa sepolto (cfr. E. Paoli, Les notices sur les évêques de Milan (IV-VI siècle), MEFRM, 100.1 (1988), 219; Picard, Le Souvenir, 42-4), tuttavia in precedenza vi fu anche chi, interpretando letteralmente quanto appare dai Catalogi, sostenne che il fondatore fu Eustorgius II e il primo vescovo ad esservi sepolto fu Magnus (cfr. G. Traversi, Architettura paleocristiana milanese, Milano 1964, 144).
8 PLRE I, s.v. Flavia Iulia Helena, pp. 410 s.
9 Vita s. Eustorgii: […] Respondit autem Eustorgius: ecce ego servuus tuus, domini Dei nostri voluntas et tua fiat. Sed audi quaeso christianissime domine semper auguste: Iube de Dei et tuis sacris quae voluero mecum annuente claementia divina deferri et ad devotam urbem Mediolanensem et eius sanctam ecclesiam sacris reliquiis honorandam transportari: populumque tibi subiectum digna mercede remuneres. Ad quem Imperator: quae velis inquit sume, accipe, ferto. Esto sicut est et si fieri potest melior efficiaris, populum meum saluta et ab hinc eum ab omni tributo absolve. Confortatus itaque et discedens Eustorgius praeelegit arcam marmoream sanctam et sacratissimam sanctorum trium magorum et regum corpora continentem accipere […] quae siquidem de diversis terrarum partibus olim a beata regina Helena genitrice Constantini Imperatoris in unum studiose colecta sunt […]; Liber notitiae sanctorum Mediolani. Sanctus Eustorgius confessor, col. 117B: Tunc beatus Eustorgius tria habuit munera, silicet, benivolentiam maiorem, absolutionem Mediolani ab omni tributo imperii et archam marmoream cum sanctis tribus magis, quorum corpora beata Elena diversis mundi partibus ibi conduxerat.
10 Nel transetto meridionale della basilica si trova effettivamente un’arca, probabilmente di produzione romano-imperiale, ma rimaneggiata nel corso dei secoli, addossata a fianco dell’area della cappella dei Magi, giacché ritenuta il contenitore delle spoglie dei Magi. Le ingenti dimensioni del manufatto e il marmo pregiato utilizzato fanno pensare a un prodotto importato dalla provincia dell’Asia Minor, si è ipotizzato che fosse stato realizzato da un’officina di area bitinica – cfr. Sannazaro, Sant’Eustorgio prima del 1000, 63-6.
11 Cfr. Picard, Le Souvenir, 43 s.
12 La tradizione trasmise a lungo ed erroneamente la credenza che nella descrizione di questo trasporto si alludesse a quello dell’arca contenente i resti sacri dei Magi – cfr. E. Cattaneo, Le vicende storiche, in G.A. Dell’Acqua (ed.), La basilica di Sant’Eustorgio in Milano, Milano 1984, 18.
13 Cfr. Sannazaro, Sant’Eustorgio prima del 1000, 66-72.
Index nominum – Index rerum sacrarum – Index geographicus – Index rerum notabilium
Index nominum
Ambrosius (archiepisc.) | Vita s. Eustorgii; |
Constantinus (Imp.) | Ivi; |
Dionysius | Ambr. ep. 21a,18; |
Eustorgius / Εὐστόργιος (confessor, sanctus, beatus) | Athan. ep. ad episc. Aegypti et Libyae 8; Ambr. ep. 21a,18; Vita s. Eustorgii; Comm. Martyr. Hier.; Catal. archiepisc. Mediol. (MGH SS 8, pp. 102 s.); Liber notitiae sanctorum Mediolani. Memoria ecclesiarum et altariorum sancti Eustorgii. Sanctus Eustorgius confessor, coll. 116D-117C; G. Colombo, Libellus de situ civitatis Mediolani. Appendice III. Catal. episc. Mediol.; CIL V/2, p. 621,9; |
Helena / Elena (beata regina) | Vita s. Eustorgii; Liber notitiae sanctorum Mediolani. Sanctus Eustorgius confessor, col. 117B; |
Magnus | Catal. archiepisc. Mediol. (MGH SS 8, pp. 102 s.); |
Mirocles | Ambr. ep. 21a,18. |
Index rerum sacrarum
basilica | Liber notitiae sanctorum Mediolani. Sanctus Eustorgius confessor, col. 117C; |
claementia divina | Vita s. Eustorgii; |
cultus | CIL V/2, p. 621,9; |
Deus | Vita s. Eustorgii; |
ecclesia sancta | Vita s. Eustorgii; Liber notitiae sanctorum Mediolani. Memoria ecclesiarum et altariorum sancti Eustorgii, col. 116D; |
episcopus | Ambr. ep. 21a,18; Comm. Martyr. Hier. XIV Kal. Oct.; |
fidelis, fides | Ambr. ep. 21a,18; |
fons sacer | Liber notitiae sanctorum Mediolani. Sanctus Eustorgius confessor, col. 117C; |
laus | CIL V/2, p. 621,9; |
tres magi et reges, tres reges (sancti) | Vita s. Eustorgii; Liber notitiae sanctorum Mediolani. Memoria ecclesiarum et altariorum sancti Eustorgii, col. 117C; |
ὀρθόδοξος | Athan. ep. ad episc. Aegypti et Libyae 8; |
pater | Ambr. ep. 21a,18; |
reliquiae, exuviae | Vita s. Eustorgii; CIL V/2, p. 621,9; |
sacerdos | CIL V/2, p. 621,9; |
signum | Ivi; |
templum | Ivi; |
urna | Ivi; |
vir christianissimus | Vita s. Eustorgii; |
virtus | CIL V/2, p. 621,9; |
voluntas | Vita s. Eustorgii. |
Index geographicus
Constantinopolytanus, Constantinopolis (urbs) | Vita s. Eustorgii; Liber notitiae sanctorum Mediolani. Memoria ecclesiarum et altariorum sancti Eustorgii, col. 117B; |
Graecus, grecus | Ivi; |
Ἰταλία | Athan. ep. ad episc. Aegypti et Libyae 8; |
Mediolanum, Mediolanensis (devota urbs) | Vita s. Eustorgii; Comm. Martyr. Hier.; Liber notitiae sanctorum Mediolani. Memoria ecclesiarum et altariorum sancti Eustorgii. Sanctus Eustorgius confessor, coll. 116D-117C. |
Index rerum notabilium
arca (archa) marmorea | Vita s. Eustorgii; Liber notitiae sanctorum Mediolani. Memoria ecclesiarum et altariorum sancti Eustorgii. Sanctus Eustorgius confessor, coll. 117B; |
benivolentia | Liber notitiae sanctorum Mediolani. Sanctus Eustorgius confessor, col. 117B; |
bos | CIL V/2, p. 621,9; |
consensus | Liber notitiae sanctorum Mediolani. Sanctus Eustorgius confessor, col. 117B; |
corpus | Vita s. Eustorgii; Liber notitiae sanctorum Mediolani. Memoria ecclesiarum et altariorum sancti Eustorgii. Sanctus Eustorgius confessor, coll. 117B; |
domum | CIL V/2, p. 621,9; |
exilium | Ambr. ep. 21a,18; |
fama | CIL V/2, p. 621,9; |
genitrix | Vita s. Eustorgii; |
hereditas | Ambr. ep. 21a,18; |
honos | Liber notitiae sanctorum Mediolani. Sanctus Eustorgius confessor, col. 117C; CIL V/2, p. 621,9; |
imperator, caesar (christianissimus) | Vita s. Eustorgii; Liber notitiae sanctorum Mediolani. Memoria ecclesiarum et altariorum sancti Eustorgii, col. 117B; CIL V/2, p. 621,9; |
iugum | CIL V/2, p. 621,9; |
labor | Ivi; |
legatus | Liber notitiae sanctorum Mediolani. Sanctus Eustorgius confessor, col. 117B; |
machina | CIL V/2, p. 621,9; |
merces | Vita s. Eustorgii; |
miles | Liber notitiae sanctorum Mediolani. Sanctus Eustorgius confessor, col. 117B; |
natio | Vita s. Eustorgii; |
patria | Ivi; |
populus | Vita s. Eustorgii; CIL V/2, p. 621,9; |
tributum | Vita s. Eustorgii; Liber notitiae sanctorum Mediolani. Memoria ecclesiarum et altariorum sancti Eustorgii, col. 117B. |
Dell’Acqua 1984 = Gian Alberto Dell’Acqua (ed.), La basilica di Sant’Eustorgio in Milano, Milano 1984.
Lusuardi Siena 1990 = Silvia Lusuardi Siena, S. Eustorgio. 2a.20 La basilica, in AA. VV., Milano capitale dell’Impero romano (286-402 d.C.), Milano 1990, 115.
Mirabella Roberti 1962 = Mario Mirabella Roberti, Le catacombe di Milano, in U. Melani (ed.), Una basilica – Un sacerdote, Milano 1962, 21-23.
Paoli 1988 = Emore Paoli, Les notices sur les évêques de Milan (IV-VI siècle), MEFRM, 100.1 (1988), 207-225.
Picard 1988 = Jean-Charles Picard, Le Souvenir des évêques: sépultures, listes épiscopales et culte des évêques en Italie du Nord des origines au X ͤ Siècle, Roma 1988, 42-44.
Sannazaro 2014 = Marco Sannazaro, Sant’Eustorgio prima del 1000: guida alle testimonianze archeologiche, agiografiche, epigrafiche, Milano 2014.
Solin 2003 = Heikki Solin, Die Griechischen Personennamen in Rom. Ein Namenbuch, II, Berlino-New York 2003, 797.
Tomea 1993 = Paolo Tomea, Tradizione apostolica e coscienza cittadina a Milano nel medioevo. La leggenda di san Barnaba, Milano 1993, 167 s., 174-8, 313 s., 475.
Traversi 1964 = Gino Traversi, Architettura paleocristiana milanese, Milano 1964, 143-145.