Praeses Ciliciae (pre 369)
Magister memoriae (369-370)
Proconsul Asiae (371-372)
Praefectus praetorio Illyrici (379-381)
Consul (387)
Scriptor
Alcuni studiosi prestarono fede alle parole di un autore coevo di E., un certo Marcellinus originario dell’antica Burdigala, che a cavallo tra i secoli IV e V scrisse un curioso trattato riguardante vari rimedi medicinali; nella praefatio all’opera dichiarò di essersi ispirato per lo stile a illustri scrittori, suoi precursori, senza trascurare la precisione con cui si espressero alcuni fra i suoi più noti concittadini:
nec solum veteres medicinae artis auctores Latino dumtaxat sermone perscriptos, cui rei operam uterque Plinius et Apuleius et Celsus et Apollinaris ac Designatianus aliique nonnulli etiam proximo tempore inlustres honoribus viri, cives ac maiores nostri, Siburius, Eutropius atque Ausonius, commodarunt, lectione scrutatus sum […] (Marcell. de medic. praef. 2).
Nell’elenco dei celebri concittadini annoverò dunque un E., che fu ritenuto l’autore del Breviarium sopra menzionato; da qui discese la tesi secondo la quale E. fosse nativo di Burdigala 2.
In realtà appare forse più verosimile che Marcellus si riferisse a un omonimo contemporaneo, che nei suoi scritti avesse considerato anche soltanto in minima parte qualche aspetto correlato a pratiche mediche o comunque legate al mondo agreste, come si può evincere dai nomi menzionati e dalla stessa argomentazione avanzata nella prefazione al De medicamentis 3.
Un’altra versione è quella fornita nella compilazione di tarda età bizantina nota come Lexicon Suidae, in essa si legge: Εὐτρόπιος, Ἰταλός, σοφιστής. τὴν Ῥωμαϊκὴν ἱστορίαν ἐπιτομικῶς τῇ Ἰταλῶν φωνῇ ἔγραψε καὶ ἄλλα (Suid. II, E 3775, s.v.Εὐτρόπιος).
Il riferimento alla composizione di un’opera storica sembra permettere un’identificazione più verisimile dell’autore che si sta considerando, ma ancora qualche dubbio solleva il ricorso all’espressione Ἰταλός, che potrebbe rinviare a un’origine dall’area italo-greca, ma in coerenza con l’uso linguistico del Lexicon citato attiene piuttosto a una condizione di romanità e all’utilizzo da parte dello storiografo della lingua latina4. Risulta quasi certo che E. scrivesse in latino giacché egli compilò la sua opera per desiderio dell’imperatore Valente (364-378), che non conosceva il greco5.
La maggior parte degli studiosi propende ai giorni nostri per un’origine orientale di E., del resto confermabile anche dall’onomastica6; la lettura dell’epistolario di Libanius, già più volte considerato, ha indotto qualche studioso a ipotizzare la nascita di E. nel contesto della provincia di Syria Palaestina, in quanto nipote e soprattutto allievo del retore Acacius 7, corrispondente avversario di Libanius e nativo di Caesarea di Palaestina 8.
E. fu presentato come suo allievo e parente in due epistole del retore antiocheno ad Acacius, in particolare nella seconda in ordine cronologico di composizione, scritta nell’anno 362, E. fu associato alla nobile produzione dell’area palestinese9, ricollegabile alla scuola di Acacius; Libanius aggiunse che la parentela si manifestò non tanto per somiglianza, quanto per abilità oratoria:
Τῶν πολλῶν ἐκείνων καὶ γενναίων λόγων, οὓς τὸ μὲν πρῶτον ἐν Φοινίκῃ, μετὰ ταῦτα δὲ τῇδε, νῦν δὲ πράττεις ἐν Παλαιστίνῃ τῇ καλῇ πῶς γὰρ οὐ καλὴ τοῦ γε παρὰ σοὶ κάλλους ἐρῶσα; τούτων δὴ τῶν γενναίων ἐκγόνων οὐχ ἥττω σοι δόξαν ἤνεγκαν οὓς Εὐτρόπιος ἐποίησε. καὶ γὰρ οὗτοι σοὶ τοῦ γε σπείραντος, ὥστ᾽ἔδοξεν οὐ μᾶλλον τῇ μορφῇ τὴν συγγένειαν μηνύειν ἢ τῷ τύπῳ τῶν λόγων, ἐν οἷς δεικνύει μετὰ ῥώμης δρόμον, τοῦτο δὴ τὸ ὑμέτερον (Lib. ep. 754)10.
La familiarità con il territorio orientale permise forse a E. di compiere anche una brillante carriera come funzionario imperiale; fu praeses Ciliciae prima del 369, come attestato da almeno quattro testimonianze epigrafiche11, e proconsul Asiae soltanto due anni dopo, come documentato specialmente da Ammianus Marcellinus: Quibus post haec cognita sequestratis, Eutropius Asiam proconsulari tunc obtinens potestate, ut factionis conscius arcessit in crimen […] (Amm. XXIX 1,36)12. L’episodio cui si fa riferimento, nel quale sembra che E. fosse coinvolto, è databile agli anni 371/372 e si trattò di un’insurrezione e tentativo di usurpazione ai danni dell’imperatore Valente; in realtà il proconsole fu scagionato.
Il suo principale accusatore fu Festus, suo successore al proconsolato nel 37213, come fu raccontato anche da Libanius in un’orazione:
περὶ τούτο μόνος πρὸς μόνον τὸν Βάλεντα εἰπών, ὡς ἐμέ τε ἂν ἐν αὐτῷ ῥᾳδίως καὶ τὸν Εὐτρόπιον ἕλοι,σπεύδων ᾤκετο εἰς Ἰωνίαν ἐπὶ τὴν ἀρχήν, ὥστε γέλωτα πολὺν ἐν τῷ δικαστηρίῳ τὸν Μαρτύριον παρασχεῖν οὐκ ἐχόντων τῶν δικαζόντων μαθεῖν, ἥτις ἡ ἀρχὴ τῷ τοῦτον ἀχθῆναι γένοιτο, τῆς ἀρχῆς τοῦ πράγματος ἐν σκότῳ γεγενημένης. Φήστῳ μὲν οὖν ἆθλον τῆς κακίας ἐγένετο γάμος, νέα μὲν γυνή, συχνὴ δὲ οὐσία, καὶ νῦν ἐν πόλεσιν ἃς ἐκένωσε, τρυφᾷ (Lib. Or. I 159).
Tuttavia al periodo del proconsolato di E. si fanno risalire anche una serie di interventi edilizi a beneficio delle città dell’Asia Minor, sembra fornire valida testimonianza un epigramma scoperto presso l’agorà di Magnesia ad Meandrum: Εὐτρόπιος, ζαθέησι δικασπολίαις περίβωτος | Μαγνήτων πάτρη[ν] στῆσεν ἐρειπομένη(ν) | τεῦξε δὲ οἱ κατὰ μῆ[τιν] ἀμύμονα θέσκελα ἔργα | καὶ ναέτας τεῖσεν καὶ πόλιν ἠγαθέην · | τοὔνεκά μιν κύδηνεν ἀμειβομένη περὶ πάντας | βουλὴ καὶ δῆμος εἰκόνι λαϊνέῃ. | Εὐτυχῶς (Hell. IV, p. 63). Fin dalla prima riga E. si dichiarò come uomo noto ai governatori (δικασπολίαι) e celebrò la ricostruzione della città distrutta di Magnesia, che fu anche dotata di prodigiose opere di difesa14.
1 L’opera fu composta nel 369 (sulla base dell’attribuzione del titolo di Gothicus Maximus all’imperatore Valente, cui l’opera è dedicata, che gli fu attribuito nell’estate del 369 dopo la vittoria sul goto Athanaricus) ed Eutropius nacque probabilmente dopo il 320 – cfr. H.W. Bird, Eutropius: His Life and Career, Class. Views, 32, n.s. 7 (1988), 51.
2 Tesi ritenuta probabile in PLRE, s.v. Eutropius 2, p. 317; certa in J. Matthews, Continuity in a Roman Family: the Rufii Festi of Volsinii, Historia (Milano), 16 (1967), 494, che lo identificò con l’Eutropius medicus coevo, ma da altri distinto.
3 Questa risulta anche la posizione in RE VI/1, s.v. Eutropius 3, col. 1520 distinto da Id., s.v. Eutropius 10, coll. 1521-7; parimenti in CSGL II, s.v. Eutropius Burdigalensis medicus, p. 1114 distinto da Id., s.v. Eutropius historicus, p. 1114.
4 Cfr. Suid. III, Λ 144: Λατῖνοι […] Ἰταλοὶ δὲ οὗτοι πάλιν προσηγορεύθησαν ἔκ τινος Ἰταλοῦ δυναστεύσαντος τῆς χώρας […]- si veda anche Soph., s.v. Ἰταλός, p. 608.
5 Cfr. G. Bonamente, La biografia di Eutropio ‘lo storico’, An. Fac. Lett. Macerata, 10 (1977), 165 s., n. 16.
6 Cfr. Solin, Die griechischen Personennamen in Rom, II, 797. Per una sintesi di tutte le posizioni e sottolineatura della quasi totale unanimità dei consensi fra gli studiosi in favore di un’origine orientale si veda anche l’introduzione all’edizione Les Belles Lettres: J. Hellegouarc’h (ed.), Eutrope. Abrégé d’histoire romaine, Parigi 1999, VIII s.
7 PLRE I, s.v. Acacius 6, p. 6.
8 Cfr. Seeck, Die Briefe, 151; A. Chastagnol, La législation sur les biens des villes au IV ͤ siècle à la lumière d’une inscription d’Éphèse, Atti dell’Accademia Romanistica Constantiniana, VI. Convegno internazionale, Napoli 1986, 83 s.; Petit, Les fonctionnaires, 105.
9 In un’epistola di Libanius scritta nel 362 al governatore della Palaestina I, Cyrillus (PLRE I, s.v. Cyrillus 1, pp. 237 s.), il retore si espresse anche su un ritorno di Eutropius nella propria terra natìa: Οἶδε μὲν παρὰ φίλον σε καὶ πρόθυμον εἰς αὑτὸν ἐσόμενον ἥξων Εὐτρόπιος εἰδώς, ἡλίκος ἐστὶν ὁ θεῖος αὑτοῦ παρὰ σοί […] (Lib. ep. 755).
10 Si veda anche quella composta prima, nell’anno 361, destinata sempre ad Acacius, nella quale Libanius scrisse: τὸν καλὸν Εὐτρόπιον ὅπως εἶδον, παρ᾽ ἐκείνου μάνθανε […] (Lib. ep. 289).
11 Cfr. Bonamente, La biografia di Eutropio ‘lo storico’, 168, n. 23. I riferimenti documentari alle epigrafi CIG III, 4437; CIL III, Suppl. 13619, 13620, 13621: Dometio Eutropio v(iro) c(larissimo) praeside Ciliciae.
12 Benché ci sia ormai quasi unanime accordo nell’identificazione dello storiografo Eutropius con il proconsul Asiae citato da Ammianus, alcuni studiosi espressero riserve – cfr. M. Hauser-Meury, Prosopographie zu den Schriften Gregors von Nazianz, Bonn 1960, 80; Matthews, Continuity in a Roman Family, 494 s.
13 PLRE I, s.v. Festus 3, p. 334.
14 Si trova un esempio speculare in un’iscrizione trovata a Ephesus in lingua latina recante una lunghissima dedica, così cominciante: Domini nostri Augusti Valentinia[nus Valens] Grati[an]us. Hab(e) Eutropi, car(issime) nobis. | [Quod ex red]itibus fundorum iuris re[i … quo]s intra Asiam diversis quibusque civitatibus ad instaurand[a mo]enium faci[em pr]o certis | […] (AÉ 1906,30).
Già in precedenza probabilmente E. si distinse in un ruolo affine, giacché le fonti del periodo medio-bizantino lo ricordarono come ἐπιστολογράφος, quindi magister epistulae, un incarico in stretta collaborazione con quello di magister memoriae. La collezione di testi dedicata alla storia e ai monumenti di Constantinopolis, realizzata nel secolo X e nota con il nome di Patria Constantinopolitana o Scriptores originum Constantinopolitanarum, benché di basso valore storico, fornì anche un elenco dei principali funzionari dell’epoca costantiniana e fra di loro annoverò: Εὐτρόπιος τε ὁ σοφιστὴς καὶ ἐπιστολογράφος Κωνσταντίνου […] (Script. Orig. Constant. I 58).
Le informazioni biografiche delle quali disponiamo riguardo a E. conducono a formulare una nascita attestabile circa all’anno 320, dunque è probabile che egli non fosse magister epistulae durante l’impero di Costantino I (306-337), come affermerebbe la testimonianza citata, bensì sotto l’impero del successore Costanzo II (337-361).
Nel 361 egli stesso narrò di aver accompagnato l’imperatore Giuliano (361-363) in una spedizione contro i Parti: Hinc Iulianus rerum potitus est ingentique apparatu Parthis intulit bellum, cui expeditioni ego quoque interfui (Eutr. Brev. X 16,1)2.
Si trova E. attivo nella pars Occidentis molto più tardi; dall’epistolario del noto coevo senatore Quintus Aurelius Symmachus 3 si ricavano almeno otto lettere indirizzate allo storiografo, riguardanti quasi un decennio a partire dall’anno 3784, che descrissero molto bene l’operato di E. alla corte dell’imperatore Graziano (375-383) in Roma. In esse l’aristocratico romano sottolineò la competenza nello stile storiografico di E. (Symm. ep. III,47: sed haec stilo exequenda tibi ante alios, cui pollet Minerva, concedimus; nos ad familiaria revertamur), la sua vicinanza alla corte (III,50: Dum tu Roma comitatum repetis, ego me in secessu anteurbano adservi lectioni), l’intercessione di Symmachus stesso perché fossero portati i saluti di E. alla corte in Mediolanum (ep. III,52: Mediolani interim dego […] amplexus salutem tibi defero). Quest’ultima epistola risalirebbe al 380, anno nel quale E. avrebbe già instaurato rapporti influenti con l’ambiente imperiale mediolanense5.
Probabilmente al 375 risalirebbero anche due missive che il Padre della Chiesa orientale, Gregorius, futuro vescovo di Nazianzos (382-384), inviò a E. per esprimere ammirazione in merito alla forma letteraria e allo stile greco dello storiografo. Gregorius non mostrò disprezzo oppure ostilità nei confronti della cultura pagana di E. 6, e non avrebbe potuto essere altrimenti, giacché il Teologo in tutta la sua produzione diede sempre testimonianza di equilibrio tra la cultura greca che anch’egli ricevette in giovinezza e la verità cristiana che costituì il contenuto delle sue elaborazioni7: Σὺ δέ μοι γενοῦ τὸ Αἰγύπτιον φάρμακον, εἴτε λόγος τοῦτο ἦν, εἴτε τι ἕτερον, ᾦ φαρμακεύει τὰς ψυχὰς Ὅμηρος ἐν ταῖς λύπαις (Greg. Naz. ep. 70,4); ἀλλὰ καὶ τὰ κοινὰ πράττων τῶν φίλων μὴ ἀμέλει, κατὰ τοὺς Ὁμηρικοὺς νεανίας ἐν μέσῳ πολέμῳ τὰ φιλικὰ σπούδαζοντας […] (Greg. Naz. ep. 71,5). I richiami alla tradizione omerica, nel primo caso una citazione indiretta dell’Odyssea (IV, 219-229), nel secondo un insistito riferimento a Homerus come marcatore per eccellenza della cultura pagana8, sono caricati dal Nazianzenus di una valenza positiva nell’occorrenza, nell’evidente intento di valorizzare le qualità di disponibilità e fraternità di E.
Prima di ritrovare E. alla corte imperiale in Mediolanum, bisogna ricordare che egli acquisì anche il titolo di praefectus praetorio, per tale incarico risulta infatti menzionato in quasi una trentina di costituzioni inviategli, tutte databili all’intervallo cronologico compreso tra il sei di gennaio dell’anno 380 e il ventotto settembre del 3819.
Difficile determinare su quale diocesi si estendesse la propria giurisdizione, poiché le costituzioni sono emesse parte dall’area orientale e parte da quella illirica; senza comunque trascurare che a seguito della disfatta di Hadrianopolis nel 378 il settore illirico-orientale, corrispondente alle province di Dacia, Moesia e Macedonia 10, passò temporaneamente sotto il controllo della prefettura dell’Oriens, anziché sotto quella dell’Illyricum.
L’ascesa sociale e politica di E. comunque continuò, finché nel 387 fu nominato consul; l’epigrafia ha lasciato traccia di quest’ulteriore dignità ottenuta. Le attestazioni del suo consolato provennero da svariate località dell’Impero: un bollo laterizio dall’Hispania Tarraconensis riportò la dicitura Eutropio viro clarissimo consule (ILS II/1, 5911), il formulario di datazione consolare in un’iscrizione sopra un’ara in marmo con calendario municipale proveniente dall’anfiteatro di Capua riferì i nominativi di Valentiniano III et Eutropio consulibus (CIL X, 3792), gli stessi che furono indicati su una lastra funeraria rinvenuta nel portico dell’odierna basilica mediolanense di S. Ambrogio (CIL V/2, 6243).
E proprio da Mediolanum giunse l’ultima notizia biografica relativa a E., in un’epistola di Libanius inviata allo storiografo nel 390 è fatto esplicito riferimento all’influenza che ebbero le parole di E. sulle decisioni dell’imperatore, tanto quelle espresse in simposî quanto quelle pronunciate nei tribunali11: […] οἷα μὲν ἐν συμποσίοις λέγεις, οἷα δὲ ἐν δικαστηρίοις τοῖς τε ἄλλοις καὶ ἐν ᾧ βασιλεὺς κινεῖ τὰς ὑπὲρ τῶν λόγων καὶ βουλὰς καὶ φροντίδας […] (Lib. ep. 979,2).
1 Incarico ricoperto dunque nel 369, anno di pubblicazione del Breviarium, come è stato già ricordato, vedi Origo, n. 1.
2 La familiarità di Eutropius con l’imperatore Giuliano e la condivisione di una filosofia pagana fu messa in evidenza in negativo anche da Nicephorus Gregoras, storiografo bizantino del secolo XIV (Niceph. Greg. Or. in Imp. Const. Magn., in P. Lambecius, Commentariorum de aug. bibliotheca caes. Vindobonensi, VIII, A.F. Kollarii (ed.), Vienna 1782, coll. 137-140, 146: ὁ σοφὸς Εὐτρόπιος, ὃς Οὐάλεντι μὲν σύγχρονος γεγονώς, Ἕλλην δ᾽ ὢν τὴν θρησκείαν […] μνησθήσομαι ἑνὸς τοὔνομα Εὐτρόπιου βραχυλογίᾳ χρωμένου τῆς θρησκείας ἀκοινώτητον καὶ πρός γε διὰ τὸ ἡλικιώτην ὁμοῦ καὶ αἱρεσιώτην Ἰουλιανοῦ γεγενῆσθαι).
3 PLRE I, s.v. Quintus Aurelius Symmachus signo Eusebius 4, pp. 865-70.
4 In merito alla datazione di alcune lettere di Symmachus, riguardo alla corrispondenza con Eutropius in particolare considerando l’ep. III,49, cfr. A.F. Norman, On the dating of three letters of Symmachus, BZ, 57 (1964), 1-5.
5 Cfr. Bonamente, La biografia di Eutropio ‘lo storico’, 171.
6 La cultura pagana di Eutropius era già stata ricordata da Libanius, che in una missiva datata al 364 sembrò anche alludere al fatto che, anche attraverso essa, Eutropius si avviò all’ascesa nella propria carriera politica, a contatto con la corte imperiale: Ἀκακίου τοῦ σοφιστοῦ καὶ ἀδελφιδοῦς καὶ μαθητὴς Εὐτρόπιος οὑτοσί […] (Lib. ep. 1304).
7 Cfr. U. Criscuolo, Gregorio Nazianzeno scrittore, in C. Moreschini (ed.), Gregorio Nazianzeno teologo e scrittore, Trento 1992, 117-150.
8 Cfr. L. Cracco Ruggini, Simboli di battaglia ideologica nel tardo ellenismo: Roma, Atene, Constantinopoli; Numa, Empedocle e Cristo, 1972, 168; A. Piganiol, L’empire chrétien (325-395), Parigi 1972, 125.
9 CTh. II 9,2, III 5,11, 6,1, 8,1, IV 19,1, VI, 10,1, 35,11, VII, 13,10, IX, 2,3, 3,6, 27,2, 42,8.9, X 10,15, XII, 1,85.86, 12,7, XIII 11,1, XV 1,21, XVI 5,6, 7,1; CJ I 54,4, V 1,3, 9,1, 34,12, IX 29,3; Sirm. 7: Imperatores Grat(ianus), Valentin(ianus) et Theod(osius) Augusti. Eutropio p(raefecto) p(raetori)o/ad Eutropium p(raefectum) p(raetori)o. Dieci furono emesse da Thessalonica, ugual numero dalla capitale Constantinopolis e le altre da Hadrianopolis. Furono per lo più concernenti norme di procedura giudiziaria, rapporti tra province e corte imperiale e problematiche religiose riguardanti le relazioni tra i cristiani e gli eretici e tra gli stessi e i pagani.
10 La divisione tra pars Orientis e pars Occidentis avvenuta durante l’impero di Teodosio I (379-395), che vide come spazio di cesura proprio l’Illyricum è considerata nell’introduzione alla prosopografia e nella storia delle province maggiormente coinvolte come la Dacia e la Macedonia.
11 Si veda il commento alla missiva in A. Pellizzari, Maestro di retorica, maestro di vita: le lettere Teodosiane di Libanio di Antiochia, Roma 2017, 225-9 (in part. 227) nel quale si ricorda anche la carriera di avvocato di Eutropius, cui accennò Libanius in altra sua lettera (ep. 1304,1).
Index nominum – Index rerum sacrarum – Index geographicus – Index rerum notabilium
Index nominum
Ἀκάκιος | Lib. epp. 289, 754, 1304; |
Apollinaris | Marcell. de medic. praef. 2; |
Apuleius | Ivi; |
Ausonius | Ivi; |
Celsus | Ivi; |
Κωνσταντῖνος (Κωνστάντιος?) | Script. Orig. Constant. I 58; |
Designatianus | Marcell. de medic. praef. 2; |
(Dometius) Eutropius / Εὐτρόπιος | Lib. epp. 289, 754, 755, 979, 1304, Or. I 159; Symm. ep. III, 46-53; Greg. Naz. Epp. 70,71; Eutr. Brev. dedic., X 16,1; Amm. XXIX 1,36; Marcell. de medic. praef. 2; CTh. II 9,2, III 5,11, 6,1, 8,1, IV 19,1, VI, 10,1, 35,11, VII, 13,10, IX, 2,3, 3,6, 27,2, 42,8.9, X 10,15, XII, 1,85.86, 12,7, XIII 11,1, XV 1,21, XVI 5,6, 7,1; CJ. I 54,4, V 1,3, 9,1, 34,12, IX 29,3; Sirm. 7; Suid. II, E 3775, s.v.Εὐτρόπιος; Script. Orig. Constant. I 58; Niceph. Greg. Or. in Imp. Const. Magn.; AÉ 1906,30; Hell. IV, p. 63; ILS II/1, 5911; CIG 4437; CIL III, Suppl. 13619-13621, V/2, 6243, X, 3792; |
Gratianus (Augustus) | CTh. II 9,2, III 5,11, 6,1, 8,1, IV 19,1, VI, 10,1, 35,11, VII, 13,10, IX, 2,3, 3,6, 27,2, 42,8.9, X 10,15, XII, 1,85.86, 12,7, XIII 11,1, XV 1,21, XVI 5,6, 7,1; CJ. I 54,4, V 1,3, 9,1, 34,12, IX 29,3; Sirm. 7; AÉ 1906,30; |
Ὅμηρος (Ὁμηρικός) | Greg. Naz. Epp. 70,71; |
Iulianus / Ἰουλιανός | Eutr. Brev. X 16,1; Niceph. Greg. Or. in Imp. Const. Magn.; |
Φῆστος | Lib. Or. I 159; |
Μαρτύριος | Ivi; |
Plinius | Marcell. de medic. praef. 2; |
Siburius | Ivi; |
Valens (Gothicus Maximus) / Βάλης, Οὐάλης | Lib. Or. I 159; Eutr. Brev. dedic.; Niceph. Greg. Or. in Imp. Const. Magn.; AÉ 1906,30; |
Valentinianus (Augustus) | CTh. II 9,2, III 5,11, 6,1, 8,1, IV 19,1, VI, 10,1, 35,11, VII, 13,10, IX, 2,3, 3,6, 27,2, 42,8.9, X 10,15, XII, 1,85.86, 12,7, XIII 11,1, XV 1,21, XVI 5,6, 7,1; CJ. I 54,4, V 1,3, 9,1, 34,12, IX 29,3; Sirm. 7; AÉ 1906,30; |
Valentinianus (consul) | CIL V/2, 6243, X, 3792; |
Theodosius (Augustus) | CTh. II 9,2, III 5,11, 6,1, 8,1, IV 19,1, VI, 10,1, 35,11, VII, 13,10, IX, 2,3, 3,6, 27,2, 42,8.9, X 10,15, XII, 1,85.86, 12,7, XIII 11,1, XV 1,21, XVI 5,6, 7,1; CJ. I 54,4, V 1,3, 9,1, 34,12, IX 29,3; Sirm. 7. |
Index rerum sacrarum
Ἕλλην (θρησκεία) | Niceph. Greg. Or. in Imp. Const. Magn.; |
Minerva | Symm. ep. III,47. |
Index geographicus
Αἰγύπτιος (Αἴγυπτος) | Greg. Naz. Ep. 70,4; |
Asia | Amm. XXIX 1,36; AÉ 1906,30; |
Cilicia | CIG 4437; CIL III, Suppl. 13619, 13620, 13621; |
Ἰωνία | Lib. Or. I 159; |
Ἰταλός (<Ἰταλία) | Suid. II, E 3775, s.v.Εὐτρόπιος; |
Latinus | Marcell. de medic. praef. 2; |
Μαγνήτης (<Μαγνησία) | Hell. IV, p. 63; |
Mediolanum | Symm. ep. III,52; |
Παλαιστίνη | Lib. ep. 754; |
Parthus (<Parthia) | Eutr. Brev. X 16,1; |
Φοινίκη | Lib. ep. 754; |
Roma / Ῥωμαϊkή (<Ῥώμη) | Symm. ep. III,50; Suid. II, E 3775, s.v.Εὐτρόπιος. |
Index rerum notabilium
ἀρχή | Lib. Or. I 159; |
ars medicinae | Marcell. de medic. praef. 2; |
ἆθλον | Lib. Or. I 159; |
auctor | Marcell. de medic. praef. 2; |
βασιλεύς / imperator | Lib. ep. 979; CTh. II 9,2, III 5,11, 6,1, 8,1, IV 19,1, VI, 10,1, 35,11, VII, 13,10, IX, 2,3, 3,6, 27,2, 42,8.9, X 10,15, XII, 1,85.86, 12,7, XIII 11,1, XV 1,21, XVI 5,6, 7,1; CJ. I 54,4, V 1,3, 9,1, 34,12, IX 29,3; Sirm. 7; |
bellum | Eutr. Brev. X 16,1; |
βουλή | Lib. ep. 979; |
βουλή καὶ δῆμος | Hell. IV, p. 63; |
κακία | Lib. Or. I 159; |
civis | Marcell. de medic. praef. 2; |
civitas / πόλις | AÉ 1906,30; Hell. IV, p. 63; |
comitatus | Symm. ep. III,50; |
consul | ILS II/1, 5911; CIL V/2, 6243, X, 3792; |
crimen | Amm. XXIX 1,36; |
δικασπολίαι | Hell. IV, p. 63; |
δικαστήριον | Lib. ep. 979, Or. I 159; |
δόξα | Id. ep. 754; |
δρόμος | Ivi; |
εἰκών | Hell. IV, p. 63; |
ἐπιστολογράφος | Script. Orig. Constant. I 58; |
ἔργον | Hell. IV, p. 63; |
expeditio | Eutr. Brev. X 16,1; |
factio | Amm. XXIX 1,36; |
γάμος | Lib. Or. I 159; |
γυνή | Ivi; |
ἱστορία | Suid. II, E 3775, s.v.Εὐτρόπιος; |
honos | Marcell. de medic. praef. 2; |
ius | AÉ 1906,30; |
lectio | Marcell. de medic. praef. 2; Symm. ep. III,50; |
λόγος | Lib. epp. 754, 979; Greg. Naz. ep. 70,4; |
λυπή | Greg. Naz. ep. 70,4; |
magister memoriae | Eutr. Brev. dedic.; |
μαθητής | Lib. ep. 1304; |
ναετής | Hell. IV, p. 63; |
νεανία | Greg. Naz. ep. 71,5; |
opus | Marcell. de medic. praef. 2; |
πάτρα | Hell. IV, p. 63; |
φάρμακος | Greg. Naz. ep. 70,4; |
φίλος | Lib. ep. 755; Greg. Naz. ep. 71,5; |
φροντίς | Lib. ep. 979; |
φωνή | Suid. II, E 3775, s.v. Εὐτρόπιος; |
πόλεμος | Greg. Naz. ep. 71,5; |
potestas proconsularis | Amm. XXIX 1,36; |
πράγμα | Lib. Or. I 159; |
praefectus praetorio | CTh. II 9,2, III 5,11, 6,1, 8,1, IV 19,1, VI, 10,1, 35,11, VII, 13,10, IX, 2,3, 3,6, 27,2, 42,8.9, X 10,15, XII, 1,85.86, 12,7, XIII 11,1, XV 1,21, XVI 5,6, 7,1; CJ. I 54,4, V 1,3, 9,1, 34,12, IX 29,3; Sirm. 7; |
praeses | CIG 4437; CIL III, Suppl. 13619, 13620, 13621; |
ψυχή | Greg. Naz. ep. 70,4; |
ῥώμη | Lib. ep. 754; |
salus | Symm. ep. III,52; |
sermo | Marcell. de medic. praef. 2; |
σοφιστής | Suid. II, E 3775, s.v.Εὐτρόπιος; Script. Orig. Constant. I 58; |
stilum | Symm. ep. III,47; |
συμπόσιον | Lib. ep. 979; |
συγγενεία | Id. ep. 754; |
τύπος | Ivi; |
οὐσία | Lib. Or. I 159; |
vir clarissimus | Eutr. Brev. dedic.; ILS II/1, 5911. |
Boer Den 1972 = W. Den Boer, Some Minor Roman Historians, Leiden 1972, 114-172.
Bonamente 1977 = Guido Bonamente, La biografia di Eutropio ‘lo storico’, An. Fac. Lett. Macerata, 10 (1977), 164-210.
Malcovati 1942 = E. Malcovati, I breviari storici nel IV secolo, An. Fac. Lett. Cagliari, XII (1942), 32 s.
Matthews 1967 = John Matthews, Continuity in a Roman Family: the Rufii Festi of Volsinii, Historia (Milano), 16 (1967), 484-509.
Norman 1964 = Albert Francis Norman, On the dating of three letters of Symmachus, BZ, 57 (1964), 1-5.
Pellizzari 2017 = Andrea Pellizzari, Maestro di retorica, maestro di vita: le lettere Teodosiane di Libanio di Antiochia, Roma 2017, 225-229.
Petit 1994 = Paul Petit, Les fonctionnaires dans l’oeuvre de Lybanios. Analyse prosopographique, Parigi 1994, 33-37.