1 Paulus è ricordato soltanto nell’opera di Procopius come colui che comandò (ἡγεῖτο) un contingente di soldati traci durante la spedizione inviata da Belisarius a Mediolanum in difesa dai Goti; un cenno al suo destino finale lo riservò lo storiografo Marcellinus Comes, ma utilizzando la generica indicazione di dux per qualificarlo. Procopius per identificare personalità sia Romane sia ‘non Romane’ a capo di unità militari dell’esercito bizantino utilizzò indifferentemente le cariche corrispondenti alle forme latine di magistri e duces (TPC, p. 73). L’usus scribendi di Procopius del resto fu vòlto a finalizzazione espressiva e anche nel caso di Paulus, così come già argomentato nella scheda dell’altro condottiero bizantino che era con lui, Ennas, sembra prevalere l’intenzione di esprimere la generica funzione bellica di comando.
La narrazione lo vide protagonista all’improvviso, introdotto dalle seguenti parole: Βελισάριος δὲ τοῖς ἐκ Μεδιολάνου ἥκουσι χιλίους ἔπεμψεν Ἰσαύρος καὶ Θρᾷκας. ἡγεῖτο δὲ τῶν Ἰσαύρων Ἔννης, τῶν δὲ Θρᾳκῶν Παῦλος […] (Proc. Bella VI 12,26).
Egli fu dunque mandato nell’antica sede imperiale transpadana dal generale Belisarius alla testa di mille uomini fra Isauri, comandati da Ennas e Traci, condotti da lui.
Il nome Paulus ricorre trentaquattro volte nei Bella di Procopius, in più della metà dei casi (21) proprio nei libri riservati alla descrizione della ‘guerra greco-gotica’2; è evidente che si pone un problema di omonimia e conseguente identificazione. Restringendo il campo di indagine all’azione bellica sul suolo italico, le ventuno ricorrenze del nome dovrebbero condurre al massimo a quattro persone distinte3: uno fu comandante di fanteria tra il 535 e il 537 (Proc. Bella V 5,3), un altro un generico comandante che giunse da Constantinopolis a Neapolis nel 537 per operare soprattutto tra Roma e dintorni; gli altri due furono chiamati in causa durante l’assedio mediolanense, ma l’uno, senza qualifica, fu forse un comune abitante della città coinvolto dal capo Mundilas per un’ambasceria in un estremo tentativo di salvare Mediolanum dall’assalto goto, l’altro fu il P. che è stato evocato in apertura a questa scheda.
Se si esclude il civile mediolanense, potenzialmente abbiamo tre duces, nel senso procopiano di comandanti generici di unità militari, entrati in azione a partire dalle primissime fasi del conflitto; anche ammessa l’ipotesi che non fosse sempre la stessa persona, provennero quasi certamente tutti dalla capitale orientale4 e in considerazione del fatto che il reclutamento avvenne prevalentemente entro la pars Orientis dell’Impero negli anni centrali del secolo VI è probabile che fossero anche di origine orientale.
Il nome Paulus, associabile in prima battuta a un contesto romano, non è escludibile che fosse anche acquisito da militari di origine non romana, in seguito a un processo di romanizzazione frequente nell’esercito bizantino di quel periodo5; anche in virtù del fatto che fin dai primi secoli imperiali rappresentò uno dei nominativi più diffusi.
Indagini prosopografiche con un apprezzabile valore anche statistico hanno inoltre dimostrato che l’incarico di comandanti alle dipendenze di generali (magister militum), secondo una designazione generica individuabile nelle fonti del periodo (duces, archontes, taxiarchoi), fu svolto nella maggioranza dei casi da soldati di origine non-romana6, spesso appositamente al comando di contingenti di non Romani, come nel caso del P. menzionato da Procopius.
1 Cfr. apposita nota di approfondimento nel tomo I, p. 34, n. 35.
2 TPC, p. 338: nel complesso dell’opera procopiana il nome Paulus è citato dieci volte nel secondo libro del Bellum Persicum, soltanto tre nel secondo del Bellum Vandalicum; nel primo libro del Bellum Gothicum due, nel secondo ben undici volte, nel terzo sei volte, nel quarto due volte, infine dieci volte nella Historia arcana e una volta soltanto negli Aedificia. I culmini si raggiungono quindi nel secondo libro del BP (10), nel secondo del BG (11), per quanto concerne i Bella; oltre che negli Anecd. (10).
3 Si giunge alla conclusione leggendo i brani segnalati in TPC, cfr. supra, n. 558. Ad analoghe conclusioni giunse PLRE IIIB, s. vv. Paulus 4-7, pp. 975-977.
4 In uno dei tre casi (PLRE IIIB, s. v. Paulus 5, p. 976) abbiamo un passo di Procopius che riferisce esplicitamente la partenza da Constantinopolis: Ἐν τούτῳ δὲ καὶ ἄλλο στράτευμα ἐκ Βυζαντίου κατέπλευσεν, Ἰσαύρων μὲν ἐς τὸν Νεαπόλεως λιμένα τρισχίλιοι, ὧν Παῦλος καὶ Κόνων ἡγοῦντο […] (Proc. Bella VI 5,1). Questo Paulus, a capo di un contingente di Isauri, rimase poi probabilmente in area laziale nell’anno 538, come narrato da Procopius (Proc. Bella VI 5,3, 7,1-2,16,22), difficilmente quindi potrebbe coincidere con il Paulus che salì verso nord nello stesso anno, inviato da Belisarius per soccorrere Mediolanum; tuttavia è verosimile che tutti in quegli anni provennero come rinforzi dalla capitale orientale e furono destinati ad affrontare le varie criticità in diverse aree geografiche. Come argomentato nel testo è dunque anche quasi certo che fossero anche di origine orientale.
5 Cfr. Parnell, Justinian’s men 2017, 52.
6 Ivi, 56-58; Parnell, Justinian’s men 2010, 80-85.
L’esercito romano viaggiò per mare, salparono da Roma e approdarono a Genua, avanzarono in seguito fino a raggiungere la città di Ticinum, dopo aver attraversato il fiume Padus, dove Romani e Goti si affrontarono in battaglia.
I Romani, risultando vincitori, si recarono subito verso Mediolanum, e riuscirono a prendere il controllo sulla città e sull’intera Liguria senza dover nemmeno combattere, secondo le parole di Procopius (Proc. Bella VI 12,36).
L’esercito guidato da Mundilas avanzò e conquistò le principali piazzaforti della Transpadana, tuttavia la distribuzione degli uomini a presidio delle località conquistate fu tale che costrinse a lasciare in Mediolanum soltanto trecento unità, fra i quali Mundilas, Paulus ed Ennas: αὐτὸς δὲ τριακοσίους μάλιστα ἔχων ἐν Μεδιολάνῳ ἔμεινε, καὶ ξὺν αὐτῷ Ἔννης τε καὶ Παῦλος (Proc. Bella VI 12,40).
I Goti reagirono e con l’aiuto di diecimila Burgundi strinsero in assedio Mediolanum 1; la città inizialmente riuscì a difendersi anche con le scarse forze a disposizione, Belisarius ordinò a unità che erano stanziate in Aemilia di intervenire in soccorso alle milizie di Mundilas, ma non ci fu riscontro. I civili e l’esercito in Mediolanum furono costretti alla resa, i Goti eliminarono quasi l’intera popolazione maschile2, le donne furono concesse come schiave ai Burgundi3.
P. dopo essere stato imprigionato fu probabilmente mandato a Ravenna, insieme a Mundilas, così Marcellinus comes, un’altra testimonianza coeva narrò: Gothi Mediolanum ingressi muros diruunt praedamque potiti omnes Romanos interficiunt, Mundilam Paulumque duces abducunt Ravennam (Marcell. com. Addit. s.a. 539).
1 Oltre alla voce di Procopius anche il contemporaneo Marcellinus comes fornì un rapido cenno riguardo all’assedio, menzionando anche Paulus: Cuius nepos Oraio Mediolanum longa inedia deterit, Mundilam Paulumque duces ibi positos cum suos milites (!) obsidens (Marcell. com. Addit. s.a. 538).
2 Si veda per confronto il rapido cenno cronachistico in Mar. Avent. s. a. 538: Iohanne Ind. I. Hoc consulatu Mediolanus a Gotis et Burgundionibus effracta est […]. Una brevissima riflessione riguardo al massacro avvenuto in Mediolanum, per il quale si ipotizza che, come in altri casi, sia stato parzialmente causato dall’esasperazione degli assedianti proprio a fronte di un lungo assedio, si legge in A.D. Lee, The Empire at War, in M. Maas (ed.), The Cambridge Companion to the Age of Justinian, New York 2005, 126.
3 Per la descrizione sintetica dell’assedio cfr. anche L.I.R. Petersen, Siege warfare, 509-511.
Index nominum – Index geographicus – Index rerum notabilium
Index nominum
Βελισάριος | Proc. Bella VI, 12,26-7; |
Κόνων | Id. Bella VI 5,1; |
Ἔννης | Id. Bella VΙ 12,27,40; |
Μουνδίλας / Mundilas | Proc. Bella VI, 12,26-7,39-41; Marcell. com. Addit. s.a. 539; |
Oraius | Marcell. com. Addit. s.a. 538; |
Παῦλος / Paulus | Proc. Bella VI 5,1, 12,26-7,40; Marcell. com. Addit. s.a. 538, 539. |
Index geographicus
Βυζάντιον | Proc. Bella VI 5,1; |
Gothi | Marcell. com. Addit. s.a. 539; |
Ἴσαυροι (< Ἰσαυρία) | Proc. Bella VI 12,26-7; |
Μεδιόλανον / Mediolanum | Proc. Bella VI 12,26-7,40; Marcell. com. Addit. s.a. 538, 539; |
Νεάπολις | Proc. Bella VI 5,1; |
Ravenna | Marcell. com. Addit. s.a. 539; |
Romanus | Ivi: |
Θρᾷκες (< Θρᾳκίας) | Proc. Bella VI 12,26-7. |
Lee 2005 = Alan Douglas Lee, The Empire at War, in M. Maas (ed.), The Cambridge Companion to the Age of Justinian, New York 2005, 113-133.
Parnell 2010 = David Alan Parnell, Justinian’s men: The ethnic and regional origins of Byzantine officers and officials, 518-610, St. Louis University 2010, 80-85, 266.
Parnell 2017 = David Alan Parnell, Justinian’s Men: carrers and relationships of Byzantine army officers, 518-610, Londra 2017, 33-76.
Petersen 2013 = Leif Inge Ree Petersen, Siege warfare and military organization in the successor states (400-800 AD): Byzantium, the West and Islam, Leiden-Boston 2013, 509-511.