L’unico documento che possediamo riguardo a lui e alla sua possibile attività è una lettera di Plinius all’imperatore Traiano, relativa appunto a un provvedimento a favore di Caelius Clemens (Ep. X, 51).
Purtroppo null’altro sappiamo riguardo al personaggio, si è ipotizzato che fosse un tribuno militare2, del quale Plinius avesse richiesto il trasferimento in Bithynia per avvalersi della sua collaborazione, infatti l’esordio dell’epistola esprime subito un duplice ringraziamento: Difficile est, domine, exprimere verbis, quantam perceperim laetitiam, quod et mihi et socrui meae praestitisti, ut adfinem eius Caelium Clementem in hanc provinciam transferres.
La prima suocera probabilmente godette ancora di una particolare influenza su Plinius e si rivolse a lui probabilmente proprio per ottenere una promozione del conoscente3, Caelius Clemens; al contempo lo scrittore legatus Augusti avrebbe beneficiato dell’ausilio di un funzionario amico.
Risulta credibile l’ipotesi sostenuta dal filologo Stout, secondo il quale, alla morte di Plinius, Caelius Clemens avrebbe raccolto i manoscritti della corrispondenza epistolare tra il legatus e l’imperatore e per preservarli li avrebbe portati con sé al suo rientro a Comum, al termine del servizio nella provincia bitinica.
Egli stesso o forse altri amici di Plinius li avrebbero poi resi pubblici, costituendo così la raccolta di epistole del libro decimo a noi pervenuta4.
1 PIR² VI P 670, pp. 296 s.
2 Cfr. J.A. Shelton, The Women’s of Pliny’s Letters, New York 2013, p. 266.
3 Nella tesi di dottorato di L. van Abbema, The Autonomy and Influence of Roman Women in the Late First/early Second Century CE: Social History and Gender Discourse, University of Wisconsin 2008, p. 70 si afferma che la promozione e il relativo ringraziamento di Plinius riguardi l’elezione a proconsole della provincia di Caelius Clemens, tuttavia non mi pare che ci siano elementi così chiari per una simile tesi, giacché l’incarico non è esplicitato nell’epistola e non si trovano altre attestazioni in merito.
4 Cfr. S.E. Stout, Pliny’s Own Manuscript, “Transactions and Proceedings of the American Philological Association” 98 (1967), pp. 481 s. Di diverso avviso alcuni studi recentissimi, studiosi come C. Noreña, G. Woolf, Ph. Stadter ritennero che Plinius fu editore di se stesso – cfr. M. Lavan, Pliny Epistles 10 and Imperial Correspondence, in A. König, Ch. Whitton (eds.), Roman Literature under Nerva, Trajan and Hadrian. Literary Interactions, AD 96-138, Cambridge 2018, 283.
Lo stesso scrittore comasco in precedenza descrisse situazioni di proficua collaborazione, sottolineando il valore di figure come i comites, accompagnatori e consiglieri personali degli alti funzionari o dell’imperatore stesso: quem legatum tribunus ita et intellexit et cepit, ut ex Germania in Pannoniam transeuntem non ut commilito, sed ut comes adsectatorque sequeretur. (Ep. VIII, 23,5).
Index nominum – Index rerum notabilium
Caelius Clemens | Ep. X, 51; |
Caius Plinius | Ivi; |
Traianus (imp.) | Ivi. |
adfinis | Ep. X, 51; |
domus | Ivi; |
(haec) provincia | Ivi; |
socrus | Ivi. |
Birley 2000 ꞊ Anthony Richard Birley, Onomasticon to the Younger Pliny. Letters and Panegyric, Lipsia 2000.
Rusca 1963 = Luigi Rusca, Carteggio con Traiano e panegirico di Traiano, Milano 1963.
Shelton 2013 = Jo-Ann Shelton, The Women’s of Pliny’s Letters, New York 2013.
Sherwin-White 1966 ꞊ Adrian Nicholas Sherwin-White, The Letters of Pliny: a historical and social commentary, Oxford 1966, pp. 524-771.
Stout 1954 ꞊ Selatie Edgar Stout, Scribe and critic at work in Pliny’s letter, Bloomington 1954.
Stout 1967 ꞊ Selatie Edgar Stout, Pliny’s own manuscript, in “Transactions of the American Philological Association”, XCVIII (1967), pp. 481 s.
Trisoglio 2013 ꞊ Francesco Trisoglio, Opere di Plinio il Giovane, Torino 2013.