Praetor peregrinus
Praefectus frumenti dandi
Curator viarum Clodiae, Anniae, Cassiae, Ciminiae
Legatus Augusti pro praetore XX Valeriae Victricis
Proconsul (Siciliae? Galliae? Achaiae?)
Legatus Augusti pro praetore provinciae Daciae
Legatus Augusti pro praetore provinciae Moesiae
In prima battuta è necessario soffermarsi sul primo e sul terzo documento, giacché il secondo e più completo sarà esaminato nella sezione attinente al cursus honorum di Curtius Iustus in Oriente.
Dall’epigrafe prima citata si ricava l’attestazione del consolato, probabilmente egli fu console suffetto nel 150/1514.
Una tavoletta cerata oggi preservata presso la biblioteca dell’Università di Gießen, in Germania, ma proveniente da Fayyum, in Egitto, circa centrotrenta chilometri a sud-ovest del Cairo, ci ha trasmesso una scrittura bilingue, composta per le prime undici righe in caratteri greci, ma in forma di traslitterazione di termini latini e per le restanti sei righe in caratteri e lessico latino. Si tratta di un documento, forse redatto a Ravenna 5 nel 151, comprovante un commercio di schiavi; in prima posizione sono indicati i nominativi dei consoli allora in carica: Γαιω Κουρτιω Ιουστω Πουπλιω Ιουλιω Ναυτωνε | κωνσουλιβους σεξστουμ νωνας οκτωβρης | Αισχινης Αισχινου Φλαουιανος Μιλησιος σκρι|ψι μη ακκεπισσε α Τιτω Μεμμιω Μοντανω | μιλιτε πεντηρω Αυγιστι δηναριους σεσκεν|τους βιγεντι κινκυε πρετιουμ πουελλαι Μαρ|μαριαι βετρανε κουαμ ει δουπλα οπτιμις κον|δικιωνιβους βενδιδιτ ετ τραδιδι εξ εντερρο|γατιωνε φακτα ταβελλαρουν σιγναταρουμ | ακτουμ καστρις κλασσης πραιτωριαι Ραβεν|νατους | idem cosulubus aeadem diem Domitius The|ophilus scrisi me in veditionem puellae Marma|riae supra scriptae pro Aescine Aescine phi|lium Flavianum secundum auctorem ex|stitise | acctum […] (AÉ 1922, 135).
Il console menzionato insieme a Curtius Iustus, Publius Iulius Nauto non risulta altrimenti attestato; il venditore di schiavi, Aeschines Flavianus è probabilmente di origine milesia, non necessariamente cittadino romano. Gli autori della tavoletta sono un classiario ravennate e il garante del contratto6, che riguarda la vendita di una schiava nominata Marmaria, a indicare la provenienza della stessa dalla Marmarica, territorio nell’antica provincia romana di Cyrene (area attuale tra la Libia e l’Egitto).
Curtius Iustus fu protagonista di rapide promozioni di carriera negli anni dell’imperatore Antonino Pio, nell’epigrafe rinvenuta a Viminacium (od. Stari Kostolac, in Serbia) è descritto il congedo di 239 soldati in presenza delle massime autorità, Curtius Iustus è qualificato come legatus Augusti pro praetore senza alcuna specificazione. È stato dedotto che si tratti del governatorato della Moesia superior 7, incarico probabilmente ricoperto tra il 157 e il 159.
Il testo dell’iscrizione è il seguente: [Pro sal]ute | [Imp(eratoris) Cae]s(aris) T. Ael(ii) | [Anton(ini) A]ug(usti) Pii | [et Veri] Caes(aris), | [vet(erani) le]g(ionis) VII [Cl(audiae) p(iae) f(idelis) pr]obati | Severia]no et | [Varo et Po]ntian(o) | [et Attic]o co(n)s(ulibus), | [m(issi) h(onesta) m(issione) pe]r Cur | [tium Ius]tum, | [leg(atum) Aug(usti)] pr(o)pr(aetore) | [et per le]g(atum) leg(ionis), | [qui sun]t n(umero) CCXXXIX (CIL III, 8110).
Si tratta di veterani della legio VII Claudia pia fidelis arruolati nel 134/135, che porsero il loro saluto di fronte all’imperatore Antonino Pio e al Cesare Lucio Vero e ottennero il congedo dal governatore Curtius Iustus e da un anonimo praefectus legionis.
Questa iscrizione è datata al 158/1598, esiste invero anche un diploma militare coevo, malamente conservato e quindi quasi illeggibile, sul quale si è ipotizzato di poter individuare ulteriormente menzione di Curtius Iustus come governatore della provincia: [Equ]itibus [et peditibus qui militaverunt in alis II — et cohorti]bus [—V] Gall(orum) (et) Pann(oniorum) e[t] I Mont(anorum) [et I Antioch. sag(ittariorum) et I Cret(um) et] III Camp[e(stris) et II Pann(oniorum) et II Gall. et] III Britton(um veterana) et [I Aug(usta) Lusitan(orum) et] I Pann(oniorum) vet(erana) et [sunt in Moesia Superiore] sub Cur[tio] Iusto leg(ato) [XXV] stipendiis emeritis di[missis honesta mi]ssione quorum [nomina subscripta sunt] 9.
Prima di ricoprire queste magistrature tuttavia Curtius Iustus fu designato a incarichi ancora più a est: legatus Augusti pro praetore provinciae Daciae.
1 PIR² II C 1613, pp. 392 s.; PW IV/2, s.v. C. Curtius C. f. Pol(lia) Iustus, col. 1867 (E. Groag). In EOS Tituli II, s.v. C. Curtius C.F. Pol. Iustus, p. 323 (Alföldy) si colloca Curtius Iustus tra gli originari di Hasta (od. Asti), tuttavia si rimane nel campo delle ipotesi, lo stesso studioso ricorda il legame della famiglia con Mediolanum.
2 C.C. Petolescu, Inscriptions externes concernant l’histoire de la Dacie (IDRE), I, 163, pp. 166 s.
3 Soltanto la provincia romana di Dacia è considerata come parte del territorio orientale considerato nella prosopografia.
4 Datazione proposta in EOS Tituli II, op. cit.(Alföldy).
5 L’editio princeps della testimonianza si trova in O. Eger, Eine Wachstafel aus Ravenna aus dem zweiten Jahrhundert nach Chr., “ZSS” 42 (1921), pp. 425-68, per un’edizione critica moderna vedasi J. Kramer, Vulgärlateinische Alltagsdokumente auf Papyri, Ostraka, Täfelchen und Inschriften, Berlino 2007, pp. 127-36. Trascrizione, traduzione e commento anche in L. Kalok, M. Landfester, Vom Alten Orient nach Gießen Tontafeln, Papyri, Ostraka in I. Hort, P. Reuter (a c. di), Aus Mageren und aus Ertragreichen Jahren, “Berichte und Arbeiten aus der Universitätsbibliothek und dem Universitätsarchiv Gießen” 58, Gießen 2007, pp. 28-30: gli studiosi tedeschi ritengono sia stato redatto a Ravenna, di diverso avviso A.I. Martín Ferreira, Emptio puellae Ravennae facta (Estudio y traducciόn de la tablilla editada por Cavenaile, CPL n. 193), “Cuadernos de Filología Clásica. Estudios Latinos” 27.2 (2007), pp. 119 s. che propone invece come luogo di compilazione del contratto l’Egitto. La studiosa dedica l’intero contributo allo studio del documento (pp. 107-28) ed esamina nel dettaglio anche la prosopografia in esso citata, a Curtius Iustus è riservato apposito paragrafo (p. 111 s.).
6 L. Kalok, M. Landfester, Op. cit., p. 28 e M. Amelotti, L. Migliardi Zingale, Asiatici, egiziani e ius romano in una tavoletta ravennate del II secolo d.C.: a proposito di SB III 6304, “Aegyptus” 82 (2002), pp. 119-30 ritengono che gli estensori della tavoletta fossero madrelingua greci, costretti a scrivere in latino in quanto lingua del diritto, tuttavia incapaci di esprimersi correttamente in questa lingua sia oralmente sia per scritto. Considerazioni analoghe, con documento riportato, trascritto, tradotto e commentato, in Chr. M. Kreineker, Thessaloniker. Papyrologische Kommentare zum Neuen Testament, vol. 3, Göttingen 2010, pp. 23 s.
7 EOS Tituli II, op. cit. (Alföldy); M. Absil, Y. Le Bohec, La libération des soldats romains sous le Haut-Empire, “Latomus” 44.4 (1985), p. 868. Tuttavia sono noti altri due governatori per gli anni 158/159 (B.E. Thomasson Laterculi, I, Moesia sup., col. 127, n. 41: C. Curtius Iustus, n. 43: M. Statius Priscus Licinius Italicus, n. 44: M. Servilius Fabianus Maximus).
8 Benché la datazione sia discussa, qualche studioso propone di anticipare al 155/156, anticipando così anche il periodo in cui Curtius Iustus sarebbe stato governatore della Moesia Superior – cfr. B.E. Thomasson, Laterculi, III, col. 32; I. Piso, Fasti Daciae, I, p. 58, n. 13.
9 Coll. Privata Golubac, Lettere I.5 – cfr. M. Mirković, New Fragments of Military Diplomas from Viminacium, “ZPE” 126 (1999), p. 251.
La lastra fu trovata presso un sacello nel locale villaggio di Kernyesd, in discreto stato di conservazione, tuttavia attualmente perduta.
Si potè leggere la seguente iscrizione: C(aio) Curt[io C(ai) fil(io)] | [P]oll(ia) Iust<o co>(n)s(uli) [IIIIviro {quattuorviro}] | [v]iarum curandarum [—]| quaestori urbano, [adlecto] | inter tribunicios a div[o] <H>ad[riano] | praetori peregrino IIIIIIviro {seviro} [eq(uitum) R(omanorum)] | turmis ducendis praef(ecto) [fr]umen[t(i)] da<n>di | curatori via<r>(um) Clodiae Anniae Cassiae | <C>iminiae leg(ato) Imp(eratoris) Antonini Augusti Pii | leg(ionis) XX {X} Val(eriae) Vict(ricis) proco(n)<s>(uli) provinciae | COLLIAE(?) {<Ga>lliae(?)} leg(ato) pr(o) <pr>(aetore) | Imp(eratoris) Anton(ini) Aug(usti) Pii | provinciae Daciae | Col(onia) Ulp(ia) Traiana Dacic(a) | Sarmizeg(etusa) patrono. (CIL III, 1458).
Sotto l’imperatore Adriano (117-138) Curtius Iustus acquisì incarichi tribunizi e municipali, la sua progressiva ascesa dignitaria lo portò in seguito a magistrature amministrative di territori sempre più ampi e all’assunzione di ruoli sempre più prestigiosi all’interno dell’esercito, a capo anche della legio XX Valeria Victrix 1.
L’esperienza acquisita sul limes più settentrionale permise a Curtius Iustus di affrontare dignità di ancor maggiore rilievo negli immediati anni successivi: proconsole probabilmente in una provincia limitanea, per alcuni studiosi le Galliae, la Sicilia o l’Achaia 2, coronò la carriera con il governatorato in Dacia. Probabilmente la generica titolatura di legatus pro praetore Imperatoris Antonini Augusti Pii riportata nell’epigrafe rinvenuta a Mediolanum (CIL V/2, 5809) si riferiva proprio a questo incarico, svolto tra il 147 e il 1493.
L’alta funzione di governo della provincia fu accompagnata dall’attribuzione del titolo onorifico di patronus della allora città principale della provincia: Ulpia Traiana Dacica Sarmizegetusa, onore riconosciuto per i suoi meriti evergetici.
1 Cfr. A.R. Birley, The Roman government of Britain, Londra 2005, p. 258.
2 La discussa attribuzione è esaminata in RE IV/2, s.v. C. Curtius C. f. Pol(lia) Iustus, col. 1867; Groag, Die Römischen Reichsbeamten von Achaia bis Diokletian, Vienna-Lipsia 1939, col. 71.
3 Cfr. G. Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen: prosopographische Untersuchungen zur senatorischen, Bonn 1977, p. 156.
Index nominum – Index geographicus – Index rerum notabilium
Index nominum
Caesar T. Aelius Antoninus (Augustus Pius) (imp.) | CIL III, 1458, 8110, V/2, 5809; |
Aeschines / Αισχινης | AÉ 1922, 135; |
Aeschines Flavianus ([filius] Aeschinis) /Αισχινης Φλαουιανους ([υἱός] Αισχινου) | Ivi; |
Atticus, Pontianus, Severianus, Varus (coss.) | CIL III, 8110; |
Curtius Iustus (Γαιος Κουρτιος Ιουστος – AÉ) | CIL III, 1458, 8110, V/2, 5809, AÉ 1922, 135, Coll. Privata Golubac, Lettere I.5; |
Domitius Theophilus | AÉ 1922, 135; |
Hadrianus divus (imp.) | CIL III, 1458; |
Μαρμαρια/Marmaria | AÉ 1922, 135; |
Τιτος Μεμμιος Μοντανος | Ivi; |
Pollia (tribus) | CIL III, 1458, V/2, 5809; |
Πουπλιος Ιουλιος Ναυτον | AÉ 1922, 135; |
Verus (Caes.) | CIL III, 8110. |
Index geographicus
Annia, Cassia, Ciminia, Clodia (viae) | CIL III, 1458; |
Dacia (prov.) | Ivi; |
Μιλησιος (di Μίλητος) | AÉ 1922, 135; |
Moesia Superior | CIL III, 1458; |
Ραβεννατους (di Ῥαβέννα) | AÉ 1922, 135; |
Ulpia Traiana Dacica Sarmizegetusa (Col.) | CIL III, 1458. |
Index notabilium
adlectus inter tribunicios | CIL III, 1458; |
ala et cohors V Gallorum et (etc.) | Coll. Privata Golubac, Lettere I.5; |
curator viae | CIL III, 1458; |
(di)missus honesta missione | CIL III, 8110; Coll. Privata Golubac, Lettere I.5; |
equites et pedites | Coll. Privata Golubac, Lettere I.5; |
legatus legionis | CIL III, 1458, 8110; |
legatus (Augusti) pro praetore | CIL III, 1458, 8110, V/2, 5809; |
legio VII Claudia pia fidelis | CIL III, 8110; |
patronus | CIL III, 1458; |
praefectus frumenti dandi | Ivi; |
praetor peregrinus | Ivi; |
proconsul provinciae | Ivi; |
quaestor urbanus | Ivi; |
quattuorvir viarum curandarum | Ivi; |
sexvir equitum Romanorum | Ivi; |
sodales Augustales | CIL V/2, 5809; |
stipendium | Coll. Privata Golubac, Lettere I.5; |
veteranus | CIL III, 8110; Coll. Privata Golubac, Lettere I.5; |
Alföldy 1977 = Geza Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen: prosopographische Untersuchungen zur senatorischen, Bonn 1977, p. 156.
Alföldy 1982 = Geza Alföldy, Senatoren aus Norditalien. Regiones IX, X und XI, in Epigrafia e ordine senatorio, vol. II (EOS Tituli II), Roma 1982, p. 323.
Amelotti, Migliardi Zingale 2002 = Mario Amelotti, Livia Migliardi Zingale, Asiatici, egiziani e ius romano in una tavoletta ravennate del II secolo d.C.: a proposito di SB III 6304, “Aegyptus” 82 (2002), pp. 119-30.
Birley 2005 = Anthony R. Birley, The Roman government of Britain, Londra 2005, p. 258.Corbier 2006 = Paul Corbier, L’épigraphie latine, 3^ed., Parigi 2006.
Groag 1939 = Edmund Groag, Die Römischen Reichsbeamten von Achaia bis Diokletian, Vienna-Lipsia 1939, col. 71.
Kalok, Landfester 2007 = Lothar Kalok, Manfred Landfester, Vom Alten Orient nach Gießen Tontafeln, Papyri, Ostraka in I. Hort, P. Reuter (a c. di), Aus Mageren und aus Ertragreichen Jahren, “Berichte und Arbeiten aus der Universitätsbibliothek und dem Universitätsarchiv Gießen” 58, Gießen 2007, pp. 8-37.
Kramer 2007 = Johannes Kramer, Vulgärlateinische Alltagsdokumente auf Papyri, Ostraka, Täfelchen und Inschriften, Berlino 2007, pp. 127-36.
Kreineker 2010 = Christina Maria Kreineker, Thessaloniker. Papyrologische Kommentare zum Neuen Testament, vol. 3, Göttingen 2010, pp. 23 s.
Martín Ferreira 2007 = Ana Isabel Martín Ferreira, Emptio puellae Ravennae facta (Estudio y traducciόn de la tablilla editada por Cavenaile, CPL n. 193), “Cuadernos de Filología Clásica. Estudios Latinos” 27.2 (2007), pp. 107-28.
Mirković 1999 = Miroslava Mirković, New Fragments of Military Diplomas from Viminacium, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik 126 (1999), pp. 249-54.
Petolescu 1996 = Constantin C. Petolescu, Inscriptions de la Dacie romaine: inscriptions externes concernant l’histoire de la Dacie (Ier-IIIe siècles), vol. I, Bucarest 1996.
Piso 1993 = Ioan Piso, Fasti provinciae Daciae, vol. I, Bonn 1993.
Thomasson 1972 = Bengt E. Thomasson, Laterculi praesidum, vol. I, Goteborg 1972.