Il senatore Statorius Secundus fu forse il cognato del console pavese Minicius Fundanus, marito di Statoria Marcella 3. Se la patria di Fundanus fu Ticinum (od. Pavia), per il gentilizio di Statorius possediamo soltanto altre due attestazioni, entrambe provenienti da Mediolanum (od. Milano)4; tutto ciò può avvalorare la tesi di un’origine transpadana, molto probabilmente milanese, del senatore Statorius Secundus 5.
1 PIR² VII/2 S 359, p. 136.2 Cfr. W. Eck, Jahres- und Provinzialfasten der senatorischen Statthalter von 69/70 bis 138/139, “Chiron” 13 (1983), p. 163. L’iniziale L. è attestata anche nella numismatica, come è sviluppato nel prosieguo della scheda.
3 PIR² VII/2 S 893, p. 333. Per la tesi sostenuta e riguardo a Statoria Marcella vedasi anche EOS Tituli II, s.v. Statoria M.F. Marcella, p. 354 (Alföldy).
4 CIL V, 5869: Magius Germanus Statorius Marsianus; CIL V, 5888: Statoria Pupa.
5 Cfr. R. Syme, Hadrian and the Senate, “Athenaeum” 62 (1984), p. 41.
Si tratta di un’iscrizione votiva in lingua greca fatta redigere da un certo Domitius Valens (Δομίτιος Οὐάλης), beneficiarius consularis alle dipendenze del governatore Statorius Secundus: Ἀπóλωνι 1 ἐπηκ|όῳ Δομίτιος Ο|ὐάλης, βενεφικ(ιάριος) | Στατωρίου Σεκο|ύ[ν]δ[ο]υ ὑπατικοῦ (IGR III, 110).
Il βενεφικιάριος, traslitterazione in greco dell’analoga parola latina beneficiarius 2, era un ufficiale della polizia locale, incaricato di sorvegliare le vie di comunicazione e garantire la sicurezza pubblica nei pressi di luoghi di rilevanza particolare, come fu questo, nel quale fu rinvenuto l’altare con l’epigrafe. Si trattava infatti di un sito di culto dedicato a Ἀπόλλων, protettore anche delle porte d’ingresso alle città e delle strade, cui spesso fu associata la presenza di acque termali con qualità terapeutiche.
La presenza del governatore L. Statorius Secundus risulta confermata anche da almeno due monete in bronzo, coniate dalla zecca di Caesarea in Cappadocia (od. Kayseri, nell’attuale Cappadocia in Turchia). La prima è datata all’undicesimo anno dell’impero di Adriano (117-138), ovvero al 127/8, e ricorda il cognomen Secundus del governatore, sul retro infatti si legge: ΕΠΙCΕΚΟΥΝΔΟΥ. (Sydenham, Coinage, n. 239).
Una seconda non è databile e priva anche del nome dell’imperatore in carica, tuttavia si è ritenuto assai verosimile che riproducesse sul retro la medesima scritta sopra riportata. (Babelon, Collection Waddington, n. 6766).
[1] L’edizione dell’iscrizione trascritta in IGR III, 110 propone come lettura del primo termine Ἀπόλωνι invece di Πύλωνι, come emendato in seguito da T.B. Mitford, Inscriptiones Ponticae – Sebastopolis, “ZPE” 87 (1991), pp. 187 s. L’ipotesi di Mitford si fonda sull’esistenza di una divinità di nome Pylon (attestata forse unicamente in altre due iscrizioni oltre a questa, peraltro oggi perse, delle quali sono giunte a noi soltanto trascrizioni effettuate in occasione di scavi nella zona pontica fra le antiche Nicopolis e Zara agli inizi del secolo scorso (H. Grégoire, Studia Pontica, vol. III, nn. 317, 353). La riproduzione fotografica dell’epigrafe in oggetto, fornita in allegato (Inscr. 3) da T.B. Mitford, The god Pylon in Eastern Pontus, “Byz.” 36/2 (1966), pp. 471-90 non è leggibile, riguardo alla quale cfr. infra nota seguente; tuttavia è più verosimile che si tratti di un fenomeno di assonanza/consonanza fonetica per associazione semantica delle funzioni di Apollo e l’ipotizzata divinità Pylon, non altrimenti attestata. Considerando inoltre i dizionari di onomastica risulta essenzialmente attestato soltanto un uso di Πύλων a indicare nome proprio di persona (Hom. Il. XII,187) oppure di luogo, ma nella variante Πυλών (Strab. VI 323, Polyb. XXXIV 12) – cfr. PW XXIII/2, s.v. Pylon, col. 2112 (B. Saria); Dornseiff, Hansen, Lexicon, p. 115: Πύ–λων (Person-Land).
[2] In T.B. Mitford, The god Pylon. Op. cit., pp. 476-91 è analizzata anche la figura del beneficiarius. Nelle stationes erano presenti soldati legionari per garantire la sicurezza ed essi erano alle dirette dipendenze appunto di un beneficiarius, nel Pontus orientale questo magistrato era a sua volta operante sotto la giurisdizione del governatore della Cappadocia.
Index nominum – Index rerum sacrarum – Index rerum notabilium
Index nominum
Δομίτιος Οὐάλης | IGR III, 110; |
Lucius Sempronius Merula Auspicatus | RGZM 19; |
Statorius Secundus / Στατώριος Σεκοῦνδος / CΕΚΟΥΝΔΟΣ | RGZM 19; IGR III, 110; Sydenham, Coinage, n. 239; Babelon, Collection Waddington, n. 6766. |
Index rerum sacrarum
Ἀπόλλων (Πύλων?) | IGR III, 110. |
Mitford 1966 = Thomas B. Mitford, The god Pylon in Eastern Pontus, “Byz.” 36/2 (1966), pp. 471-90.
Mitford 1991 = Thomas B. Mitford, Inscriptiones Ponticae – Sebastopolis, in “Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik” 87 (1991), pp. 187 s.
Rémy 1986 = Bernard Rémy, L’évolution administrative de l’Anatolie aux trois premiers siècles de notre ère, Parigi 1986, pp. 73 s.
Syme 1984 = Ronald Syme, Hadrian and the Senate, in “Athenaeum” 62 (1984), pp. 31-60.