Anatolius fu definito fin dal Libellus de situ civitatis Mediolani come genere graio, sed morum probitate et fidei uigore precipuo […] (p. 18), nel quale è manifesta anche una topica connotazione spregiativa nell’uso di graius 3; la tradizione posteriore che riprese il Libellus richiamò pari espressione, Anathalon nomine graio 4, troviamo tuttavia varianti nella storiografia trecentesca, il Liber notitiae sanctorum Mediolani riferì di Anathalon quidam genere grecus/ Anathalone Grecorum et Agaio nobili Romanorum (coll. 48CD/ 52BD).
Tre secoli dopo l’area di provenienza di Anatolius apparve meglio definita nelle fonti, quando la tradizione dell’epigrafe sopra citata (ILCV 11951: Anathalon Atticus) divenne probabilmente nota alla maggior parte degli studiosi, il reverendo Patrizio Spini, nella seconda metà del secolo XVI, riferì di Anathalone atheniese nella sua Historia bresciana dal principio di Brescia fino all’anno 1308 5.
1 Fraser, Matthews, A Lexicon of Greek personal names, I, p. 38: attestazione di Ἀνατόλιος in Kalymnos (TCal 230); II, p. 37: Ἀνατόλιος in Corinto (Cyr. Scyt. Vita Cyriac. 4); IV, p. 24: Ἀνατόλιος in Beroia/Macedonia (od. Verria) (IBer 429,2), in Salsovia/ Scythia Min. (od. Mahmudia in Romania) (IGL 272,8).
2 M. Mirabella Roberti, Milano romana, Milano 1984, p. 105, n. 2 ricorda che una presenza orientale è consolidata nei primi secoli della Chiesa milanese (con riferimento anche all’onomastica dei primi vescovi cittadini), con persistenze che sono evidenti anche nella liturgia ambrosiana. Vedasi anche L. Cracco Ruggini, Milano nei primi tre secoli dell’impero: potenzialità e sviluppi, in Milano in età imperiale (I-III secolo). Atti del convegno di studi, Milano 7 novembre 1992, Milano 1996, pp. 22 s., n. 51.
3 Cfr. P. Tomea, Tradizione apostolica cit., p. 413, n. 116.
4 Item in sancto Barnaba, Milano, Biblioteca Ambrosiana, ms. Ambr. D 22 inf., f. 17r. del secolo XIII.
5 P. Spini, Historia bresciana dal principio di Brescia fino all’anno 1308, Brescia, Biblioteca Queriniana, ms. C I 16, p. 22.
Il binomio Petrus-Anatolius non è comprovato da altra documentazione a noi pervenuta, al contrario divenne molto frequente nelle fonti quello Barnabas-Anat(h)alon; nel corso della tradizione medievale Barnabas si affermò infatti come primo evangelizzatore di Mediolanum e Anatolius fu ritenuto suo discepolo.
La prima volta che il nome Barnabas venne correlato alla storia di Mediolanum fu in opuscoli greci contenenti il catalogo dei discepoli di Cristo, datati tra il secolo VIII e il X (Ps-Epiph.-BHG 150 i,k; Ps.-Doroth.–BHG 152 b,c,d,g; Ps.-Hipp.-BHG 153 b; Ps.-Sym. Logoth.-BHG 154 b)2. Probabilmente queste furono le fonti per la redazione del testo anonimo milanese noto con il titolo di Libellus de situ civitatis Mediolani, composto tra il secolo X e XI. L’opera descrisse le vite dei primi sei vescovi della città, per prima quella di Anatolius (Libellus, pp. 21-4), che fu preceduta dalla narrazione dell’arrivo di Barnabas in Mediolanum.
Secondo la testimonianza appena citata, Barnabas inviò Anatolius ad evangelizzare Brixia e soltanto in seguito, quando decise di ritornare in Palaestina, consacrò il discepolo come vescovo di entrambe le città (Libellus, pp. 19 s.: Tum alloquens preclarissimum uirum Anatelon […]: “perge, inquid, ab urbe hac ad orientalem versus plagam, lapide sexagesimo, Brixiam […]. Orans ergo et imponens illi manus, episcopalem deinceps curam commissarum sibi a Christo ouium uigilanter exercere iussit, inter Mediolanenses ac Brixienses accolas doctrine magisterio et fidei christiane institutis delegatum).
Per la datazione di questa elezione bisogna ricorrere alle liste episcopali3, essendo il sesto vescovo milanese, Mirocles, presente al sinodo di Roma nel 313 e di Arles nel 314, si potrebbe ipotizzare che Anatolius avesse assunto l’incarico tra la fine del secolo II e gli inizi del III4.
Un calendario liturgico milanese del 1269, noto come Beroldo Nuovo, consente anche di stimare una possibile durata dell’episcopato di Anatolius, pari a tredici anni (Appendice al Libellus, p. 97).
Si ritrova indicazione di Anatolius episcopus Mediolanensis nel Martyrologium Romanum, del 1584, nel quale al 25 di settembre si può leggere: Eodem die sancti Anathalonis episcopi, qui, beati Barnabae apostoli discipulus, in eius locum ecclesiae Mediolanensis episcopus successit (p. 297).
Poco altro è noto dell’operato di questo vescovo, un’epigrafe tarda (ILCV 11951), posteriore al secolo XIII e ritenuta falsa dagli studi relativi alle sillogi medievali di iscrizioni cristiane milanesi5, fornì notizia della sepoltura a Brixia di Anatolius (D(omino) Anathaloni Attico secundo episcopo |Petri hospes sanct(a)eq(ue) Anathalon domn(a)e probat(a)e | atque idem socius Barnabae apostolici |qui Mediolani verbi mysteria tradens | te iubet agnatos visere Cenomanos | Dum tua membra metu rigidis subducta tyrannis | Brixia vicino detinet in loculo | Hic titulum et picto venerandos pariete vultus |Mirocles reddit praestitit alma fides | Mirocles episcopus).
In effetti le testimonianze attinenti al culto di sant’Anatolius dopo il secolo XIII sembrano divenire più frequenti in Brixia piuttosto che in Mediolanum, la tradizione bresciana vuole che il corpo del presule sia stato sepolto nella chiesa locale di San Fiorano ai Ronchi6.
La documentazione di area bresciana fu comunque certamente influenzata da quanto raccontato nel Libellus de situ civitatis Mediolani, che autorizzò l’inserzione di un protovescovo nella successione episcopale bresciana7.
1 Nelle fonti il nome del vescovo è riportato in numerose varianti, segnalate in parentesi a indicazione del lemma, tutte sono tradizionalmente state ritenute assimilabili al nome Anat(h)alon, che si è affermato posteriormente alla testimonianza di Paolo Diacono. Per coerenza con la scelta di presentare tutti i lemmi della prosopografia in forma latinizzata originaria, nella scheda utilizzerò sempre questa prima attestazione: Anatolius.
2 La bibliografia relativa alla leggenda di san Barnabas è vastissima, mi limiterò ora a citare soltanto l’opera più completa: P. Tomea, Tradizione apostolica e coscienza cittadina a Milano nel medioevo, Milano 1993.
3 Rimane infondato l’episcopato in Brixia. L’elaborazione dei cataloghi episcopali non si fonda sempre su una tradizione costante, pertanto la loro autorevolezza necessita di una verifica attenta delle testimonianze a disposizione dell’autore o degli autori compilatori della cronaca relativa al luogo e ai suoi vescovi, cfr. P. Tomea, Tradizione apostolica. Op. cit., p. 430.
4 Per analisi e datazioni delle liste episcopali vedasi oltre ai prioritari F. Savio, Gli antichi vescovi d’Italia dalle origini al 1300 descritti per regioni. La Lombardia, I, Milano-Firenze 1913, pp. 30 s.; F. Lanzoni, Le diocesi d’Italia dalle origini al principio del secolo VII (anno 604), Faenza (Ra) 1928, pp. 1008 s.; anche e soprattutto il più recenti J.Ch. Picard, Le souvenir des évêques. Sépultures, listes épiscopales et culte des évêques en Italie du Nord des origines au Xₑ siècle, Roma 1988.
5 Estesa analisi della documentazione epigrafica di nuovo in P. Tomea, Tradizione apostolica. Op. cit., pp. 169-80. Prima analisi in merito alla falsità dell’attestazione in A. Silvagni, Studio critico sopra le due sillogi medievali di iscrizioni cristiane milanesi, “RAC” 15 (1938), pp. 120 s.
6 Per il culto di sant’Anatolius in Mediolanum e in Brixia vedasi E. Cattaneo, Il culto di sant’Anatalone nella chiesa milanese e bresciana, , “Ambrosius” XXXIV/6 (1958), pp. 247-52; G. Archetti, Chiese battesimali, pievi e parrocchie, “Brixia Sacra” V (4) (2000), pp. 5 s. Con specifica attenzione alle reliquie breve annotazione di P. Guerrini, Le reliquie di s. Anatalone, “Memorie storiche della diocesi di Brescia. Brixia Sacra” XXIII (1956), p. 133 che fin da allora sottolineava la necessità di maggiore approfondimento della tematica rispetto a quanto formulato nell’opera di G. Brunati, Leggendario, Brescia 1834.
7 Cfr. C. Montini, O. Valetti, I vescovi di Brescia, Brescia 1987, p. 135; P. Tomea, Tradizione apostolica cit., pp. 426-31.
Index nominum – Index geographicus – Index rerum notabilium
Index nominum
Agaius | Liber notitiae sanctorum Mediolani, col. 52BD |
Anthiocena (ecclesia) | Libellus de situ civitatis Mediolani, p. 16 |
Apollinaris | Paul. Liber de episc., p. 261 |
Barnabas | Ps-Epiph.-BHG 150 i,k; Ps.-Doroth.–BHG 152 b,c,d,g; Ps.-Hipp.-BHG 153 b; Ps.-Sym. Logoth.-BHG 154 b; Libellus de situ civitatis Mediolani, pp. 15-21, 96 ILCV 11951; Item in sancto Barnaba (ms. Ambr. D 22 inf., ff. 16v.-17r.); Liber notitiae sanctorum Mediolani, col. 52BD; Martyrologium Romanum, p. 297; |
Brixienses | Libellus de situ civitatis Mediolani, pp. 20, 22, 96 |
Cenomani | ILCV 11951 |
Christus | Libellus de situ civitatis Mediolani, pp. 15-24 |
Claudius I (imp.) | Ivi, pp. 17, 22 |
Clemens I (pont.) | Ivi, pp. 17 s. |
Gaius | Ivi, 21 s. |
Iacobus (ap.) | Ivi, pp. 15 s. |
Iohannes Marcus (evang.) | Ivi, p. 16 |
Iudei | Ivi, p. 15 |
Leucius | Paul. Liber de episc., p. 261 |
Lucas (evang.) | Libellus de situ civitatis Mediolani, p. 15 |
Mathia (ap.) | Ibidem |
Mediolanenses/ | Libellus de situ civitatis Mediolani, pp. 20-2, 96/ |
Mediolanensis (ecclesia) | Martyrologium Romanum, p. 297 |
Mirocles | Libellus de situ civitatis Mediolani, p. 97; ILCV 11951 |
Nero Caesar (imp.) | Ivi, pp. 22, 24 |
Paulus | Ivi, pp. 15-17, 24, 96 |
Petrus (Cephas)(ap.) | Ivi, pp. 16, 24; Paul. Liber de episc., p. 261 |
Romana (ecclesia) | Libellus de situ civitatis Mediolani, pp. 18, 22 |
Index geographicus
Aemilia | Libellus de situ civitatis Mediolani, p. 22 |
Alpes | Ivi, p. 19 |
(Alpes Cotiae) | Ivi, p. 22 |
atheniese | P. Spini, Historia bresciana dal principio di Brescia fino all’anno 1308 (ms. C I 16, p. 22) |
Atticus | ILCV 11951 |
Brixia | Libellus de situ civitatis Mediolani, pp. 19-20, 22; ILCV 11951 |
Brundisium | Paul. Liber de episc., p. 261 |
Cyprus/ Cyprius | Libellus de situ civitatis Mediolani, pp. 15 s. |
Graius/Grecus | Ivi, p. 18; Item in sancto Barnaba (ms. Ambr. D 22 inf., f. 17r.) / Liber notitiae sanctorum Mediolani, coll. 48CD-52BD |
Liguria | Libellus de situ civitatis Mediolani, p. 22 |
Mediolanum | Paul. Liber de episc., p. 261; Libellus de situ civitatis Mediolani, pp. 18, 22 |
Pafus (Cyprus) | Libellus de situ civitatis Mediolani, p. 16 |
Palaestina | Ivi, p. 25 |
Pamphylia (prov.) | Ivi, p. 16 |
Raetiae | Ivi, p. 22 |
Ravenna | Paul. Liber de episc., p. 261 |
Roma | Libellus de situ civitatis Mediolani, p. 17 |
Romanus | Liber notitiae sanctorum Mediolani, col. 52BD |
Venetiae | Libellus de situ civitatis Mediolani, p. 19 |
Yerusalem | Ivi, p. 15 |
Index notabilium
apostolus/apostolicus | Libellus de situ civitatis Mediolani, pp. 15, 17, 19; ILCV 11951; Martyrologium Romanum, p. 297 |
cura episcopalis | Libellus de situ civitatis Mediolani, p. 20 |
discipulus | Martyrologium Romanum, p. 297 |
ecclesia | Libellus de situ civitatis Mediolani, pp. 15 s., 20 s.; Martyrologium Romanum, p. 297 |
episcopus | Libellus de situ civitatis Mediolani, pp. 20 s.; ILCV 11951; Martyrologium Romanum, p. 297 |
fides/ fideles | Libellus de situ civitatis Mediolani, pp. 15-22; ILCV 11951 |
loculum | ILCV 11951 |
oppidum | Libellus de situ civitatis Mediolani, p. 16 |
titulus | ILCV 11951 |
Archetti 2010 = Gabriele Archetti, Evangelium nuntiare. Chiese, impegno pastorale dei chierici e forme di religiosità, in G. Andenna (a c. di), A servizio del Vangelo. Il cammino storico dell’evangelizzazione a Brescia, I. L’età antica e medievale, Brescia 2010, pp. 211-314.
Cattaneo 1958 = Enrico Cattaneo, Il culto di sant’Anatalone nella chiesa milanese e bresciana, in “Ambrosius” XXXIV/6 (1958), pp. 247-52.
Cracco Ruggini 1996 ꞊ Lellia Cracco Ruggini, Milano nei primi tre secoli dell’impero: potenzialità e sviluppi, in Milano in età imperiale (I-III secolo). Atti del convegno di studi, Milano 7 novembre 1992, Milano 1996, pp. 11-25.
Cuscito 2007 ꞊ Giuseppe Cuscito, Diffusione del cristianesimo in Italia settentrionale e nell’area Transalpina nord-orientale, in “Quaderni Friulani di Archeologia” XVII (2007), pp. 161-87.
Guerrini 1956 ꞊ Paolo Guerrini, Le reliquie di s. Anatalone, in “Memorie storiche della diocesi di Brescia. Brixia Sacra” XXIII (1956), p. 133.
Mirabella Roberti 1984 ꞊ Mario Mirabella Roberti, Milano romana, Milano 1984.
Montini, Valetti 1987 ꞊ Chiara Montini, Ornello Valetti, I vescovi di Brescia, Ateneo di Brescia. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti, Brescia 1987.
Picard 1988 ꞊ Jean-Charles Picard, Le souvenir des évêques. Sépultures, listes épiscopales et culte des évêques en Italie du Nord des origines au X ͤ siècle, Roma 1988.
Tomea 1993 ꞊ Paolo Tomea, Tradizione apostolica e coscienza cittadina a Milano nel medioevo. La leggenda di san Barnaba, Milano 1993.