Il cognomen Crescens risulta assai diffuso, si riscontra in almeno 1045 attestazioni3, non favorisce dunque una localizzazione precisa. Al contrario Vellaea Ingenua non è altrimenti attestato, soltanto l’epigrafe macedone lo testimonia e forse proprio perché la donna è originaria del luogo.
Lucius Magius Crescens potrebbe anche coincidere con il Lucius Magius, veteranus, ricordato dalla figlia, Magia Secunda (CIL III, Suppl. II 14206.14), in quel caso potrebbe aver perso la moglie molto presto, in effetti l’iscrizione ne ricorda i trent’anni, forse prima che la figlia avesse potuto a sua volta ricordarla.
In particolare nei pressi dell’edificio denominato “Basilica B”, un’ampia basilica cruciforme, con un nartece, cupolata e voltata rispettivamente sopra la parte centrale e sopra il sacro altare, secondo uno stile architettonico proprio delle costruzioni costantinopolitane di età giustinianea2, fu rinvenuta venticinque anni fa una grande lastra in pietra recante un epitaffio in latino.
Un uomo, dal nome Lucius Magius Crescens, dedicò la sepoltura alla devota moglie, Vellaea Ingenua, morta all’età di trent’anni: Vellaea C(ai) f(ilia) Ingen[ua] | ann(orum) XXX h(ic) s(ita) [e(st)]. | L(ucius) Magius Crescens uxori piis[simae] (Pilhofer, Katalog Philippi II, p. 322, n. 314/L396).
Null’altro è noto riguardo all’operato dei due coniugi in Philippi, l’epigrafe è stata datata a un intervallo cronologico ampio, addirittura tra il secolo I e la fine del III3; è fortemente probabile tuttavia che si possa ricollegare la loro presenza a quella di altri membri dello stesso gentilizio, ai quali è dedicata apposita attenzione in questa prosopografia: Lucius Magius e Magia Secunda, oppure Magius Bictor, in un caso un veterano e sua figlia e nell’altro un sacerdote, attestati in zona in un periodo compreso tra i secoli II e III4, lo stesso intervallo cronologico cui ritengo credibile associare anche le presenza di Lucius Magius Crescens e la moglie in Philippi.
1 Vedasi anche i riferimenti già richiamati in merito ai ritrovamenti in zona nelle schede dedicate a Magius Bictor, Lucius Magius e Magia Secunda.
2 Si trova molta bibliografia sull’argomento, anche recentissima, dalla descrizione di repertorio in DACL XIV,1, s.v. Philippes, coll. 735-8 fino ai contributi di R.F. Hoddinott, Early Byzantine churches in Macedonia and Southern Serbia. A Study of the Origins and the Initial Development of East Christian Art, Londra-New York 1963, pp. 188-92; E. Concina, Le arti di Bisanzio: secoli VI-XV, Milano 2002, p. 65; E. Verhoef, Philippi:How Christianity Began in Europe. The Epistle to the Philippians and the Excavations at Philippi, Londra-New York 2013, p. 85.
3 Vedasi la scheda predisposta nell’Epigraphische Datenbank Heidelberg: HD048631 del 17/11/2014 (Cowey).
4 Cfr. supra n. 1.
Index nominum – Index rerum notabilium
Index nominum
Lucius Magius Crescens | Pilhofer, Katalog Philippi II, p. 322, n. 314/L396; |
Vellaea Ingenua | Ivi. |
Index notabilium
anni XXX | Pilhofer, Katalog Philippi II, p. 322, n. 314/L396 |
uxor piissima | Ivi. |
Lemerle 1934 = Paul Lemerle, Inscriptions latines et grecques de Philippes, in “Bulletin de Correspondance Hellénique” 58 (1934), pp. 448-83.
Papazoglou 1979 = Fanoula Papazoglou, La province de Macédoine, in “Aufstieg und Niedergang der Römischen Welt” II 7/1, pp. 302-69.
Pilhofer 2000 = Peter Pilhofer, Katalog der Inschriften von Philippi, vol. II, Tübingen 2000, p. 322.
Salomies 1998 = Olli Salomies, Three Notes on Roman Nomina, in “Arctos” 32 (1998), pp. 197-224.