Tribunus laticlavius legionis XVI Flaviae Samosatae
Legatus proconsulis Asiae
Legatus legionis XIV Geminae
Legatus Augusti pro praetore provinciae Pannoniae inferioris/superioris
Curator alvei Tiberis et riparum
Legatus et comes Marci Aurelii Antonini
Proconsul Asiae
Sodalis Antoninianus
Si ritiene che Marcus Nonius Macrinus, nato circa nel 111, fosse il figlio del console del 138, Marcus Nonius Mucianus, anch’egli ascritto alla tribus Fabia come Macrinus 2.
Si tratta dell’unico membro di questa celebre famiglia del quale sia possibile ricostruire interamente il cursus honorum grazie alla disponibilità di ben undici epigrafi, per la maggioranza rinvenute in Brixia e nel territorio circostante, ma non soltanto, poiché la più completa fu trovata a Ephesus in Asia Minor (od. Selçuk, in Turchia). La più recente scoperta a Roma di quello che è ritenuto il sepolcro di Nonius Macrinus, con iscrizione purtroppo assai frammentaria, ha completato e ha aggiornato ulteriormente il quadro3.
In Brixia Nonius Macrinus riuscì a intrecciare una solida rete di conoscenze, come dimostrano le epigrafi testamentarie in ricordo di alcuni suoi concittadini: M(arco) Licinio | C(aio) Lucretio | M(arci) fil(io) Fab(ia tribu) | Censorino | amico | M(arcus) Nonius | Macrinus | test(amento) fieri iussit (CIL V, 4336). L’iscrizione, probabilmente alla base di una statua onoraria dedicata all’amico, è conservata nell’odierno lapidario di Piazza della Loggia di Brescia ed è stata datata agli inizi del secolo II. Parimenti Nonius Macrinus onorò altri due membri della élite locale: Marcus Caecilius Privatus e Sextus Valerius Primus: M(arco) Caecilio | Fabia (tribu) | Privato | amico | M(arcus) Nonius Macrinus | test(amento) f(ieri) i(ussit) (CIL V, 4325), datata con maggiore precisione a un intervallo tra il 130 e il 150 e conservata nello stesso lapidario, così come quella per Sex(to) Valerio | Sex(ti) f(ilio) Fab(ia tribu) | Primo | amico | M(arcus) Nonius | Macrinus | t(estamento) f(ieri) i(ussit) (CIL V, 4361), datata invece al periodo tra il 150 e il 1804.
Specialmente il primo degli amici menzionati risulta che fosse molto noto, in quanto fratello del cavaliere romano, Licinius Lucretius Postuminus, proprietario di numerosi beni in area bresciana5.
La famiglia stessa dei Nonii possedette terreni anche nell’odierna provincia di Brescia, fino al confinante territorio trentino6; altre testimonianze epigrafiche avvalorano ciò, a cominciare da una consacrazione di uno spazio di culto per gli dei conservatores 7 all’interno del larario oppure in qualche edicola di una villa posseduta da Nonius Macrinus, che destinò una dedica in marmo pro salute della moglie Arria8 a Toscolano Maderno (Bs): Dis | Conservatorib(us) | pro salute | Arriae suae | M(arcus) Nonius | Macrin(us) consecr(avit) (CIL V, 4864). Si tratta di una lapide, oggi conservata presso il museo Maffeiano di Verona, datata al 154 e ritenuta una preziosa prova della parentela instauratasi tra i Nonii e gli Arrii, anch’essi probabilmente di origine bresciana e proprietari di vasti territori nel gardesano9.
Un’ulteriore dedica sacra, a una divinità tuttavia ignota, fu apposta da Nonius Macrinus nell’area pedemontana a est dell’antica Brixia, in località Botticino Sera, dove la famiglia fu forse proprietaria di altri spazi: M(arcus) Nonius | Macrinus | ex voto (CIL V, 4300)10.
A Cellatica (Bs) fu invece il figlio di Marcus Nonius Macrinus, ovvero Marcus Nonius Arrius Mucianus Manlius Carbo a onorare, alla base di una statua posta in una loro proprietà, il consolato del padre: M(arco) Nonio M(arci) f(ilio) | Fab(ia tribu) Macrino | co(n)s(uli) | M(arcus) Nonius | Arrius Mucianus | Manlius Carbo | patri (InscrIt X.5/1, 131). L’epigrafe è databile a un periodo tra il 156 e il 170 e ci permette di introdurre un primo importante elemento del cursus honorum: il consolato del 154.
Nonius Macrinus iniziò la sua carriera di funzionario nel ruolo di vigintiviro, più precisamente in qualità di decemviro stlitibus iudicandis, quindi con il compito di presiedere il tribunale che si occupava di eredità, tutele e altre questioni di ambito civile; esercitò tale incarico agli esordi del principato di Antonino Pio (138-161).
Prima di ricoprire il titolo di console si impegnò anche in tre incarichi pretori: il governo della provincia di Pannonia Inferior 11 (provincia corrispondente circa all’attuale area balcanica settentrionale) e il comando delle legioni VII Gemina e XIV Gemina Martia Victrix.
Nonius Macrinus fu infatti elogiato rispettivamente come legatus Augusti pro praetore Pannoniae Superioris da un tribunus cohortis primae Pannoniorum e come legatus Augusti pro praetore Pannoniae Inferioris dal commilito, probabilmente suo sottoposto12, Ussius Picentinus 13.
Quest’ultima testimonianza, che è peraltro precedente in ordine cronologico, giacché fu datata all’intervallo tra il 150 e il 15314, è un’iscrizione onoraria posta alla base di una statua che il dedicante, Ussius Picentinus, appose a Nonius Macrinus in quanto optimus et rarissimus praeses. I due aggettivi che accompagnano la carica servirono probabilmente a sottolineare in modo particolare le virtù del senatore bresciano: M(arco) Nonio M(arci) f(ilio) | Fab(ia tribu) Macrino | co(n)s(uli) XVvir(o) sacr(is) fac(iundis), leg(ato) Aug(usti) pr(o) praet(ore) | prov(inciae) Pannon(iae) inferior(is), | L(ucius) Ussius Picentin(us) commil(ito) | praesidi optimo et rarissim(o). (CIL V, 4344).
Parimenti l’enfasi ricade sulle qualità15 di Nonius Macrinus nell’ulteriore dedica inscritta alla base di una statua, nuovamente rinvenuta in Brixia come la precedente, entrambe conservate nel lapidario cittadino di Piazza della Loggia: il tribunus Lucius Iulius Vehilius Gratus Iulianus definì ancora optimus praeses il governatore ora della Pannonia superior.
L’epigrafe è datata in questo caso a un periodo compreso tra il 154 e il 17016: M(arco) Nonio M(arci) f(ilio) | Fab(ia tribu) Macrino | co(n)s(uli) XVvir(o) sacr(is) fac(iundis) leg(ato) Aug(usti) pr(o) praet(ore) | prov(inciae) Pannon(iae) superior(is), | T(itus) Iulius Iulian(us) trib(unus) coh(ortis) | Prim(ae) Pann(oniorum) praesidi optimo. (CIL V, 4343).
Il comando delle legioni precedette gli incarichi da governatore, giacché avvenne poco dopo il 140, come è possibile ricostruire da almeno un’altra iscrizione, trovata a Brixia nel 1996 in un grosso frammento di base onoraria in pietra, reimpiegato nelle fondazioni di una basilica altomedievale: [M(arco) No]nio [M(arci) f(ilio) | Fab(ia tribu) Ma]crino [co(n)s(uli) | XVvir(o) sacr(is) f]aciund(is) leg[ato | Aug(usti) pr(o) pr(aetore) prov]inc(iae) Pann(oniae) superi[or(is) | curatori alve]i Tiber(is) et riparum it[em | cloacar(um) Urb(is) leg(ato)] Aug(usti) pr(o) pr(aetore) provinc(iae) Pann[on(iae) | inf(erioris) leg(ato) leg(ionis) XIIII Ge]mi(nae) pr(aetori) trib(uno) pleb(is) leg(ato) prov(inciae) Asia[e q(uaestori) | trib(uno) mil(itum) leg(ionis) XVI et le]g(ionis) VII Gemi(inae) Xvir(o) stlitib(us) iudic[and(is) d(ecreto) pa]trono [d(ecurionum)]. (AÉ 1997, 721).
La fonte epigrafica risale in questo caso al triennio 159-16117 e consente una ricostruzione quasi definitiva del cursus honorum: Nonius Macrinus svolse il primo tribunato militare presso la legio VII Gemina, stanziata nel nord dell’odierna penisola iberica, rientrò in seguito a Roma e fu questore, ma per un breve periodo, perché poco dopo partì per l’Oriente, nel ruolo di legatus proconsulis Asiae, ovvero assistente militare del proconsole d’Asia.
Rientrato dopo un anno in Italia, fu di nuovo a Roma, tribuno della plebe e pretore, ma appena deposte le cariche, prima di partire per il governo delle Pannoniae, fu al comando della legio XIV Gemina, acquartierata a Carnuntum, in Pannonia superior (od. Petronell-Carnuntum, nell’Austria nord-orientale).
Dopo la nomina a console, quindi dopo il 154, ottenne tre incarichi di rango consolare: curator alvei Tiberis et riparum, cloacarum Urbis, preposto dunque al controllo e regolamentazione delle acque del Tevere; governatore della Pannonia superior, come già ricordato, e infine XVvir sacris faciundis, incluso quindi nel collegio incaricato di consultare i libri Sibillini e sorvegliare i culti stranieri.
Prima di ottenere una fra le dignità più prestigiose, ovvero il proconsolato, a seguito della scomparsa del Cesare Lucio Vero nel 169, Nonius Macrinus entrò a far parte del sodalizio sacerdotale degli Antoniniani Veriani, istituito inizialmente soltanto per il culto del divo Antonino Pio, esteso poi anche al divo Lucio Vero.
In tale contesto, entro la fine dell’anno 169, fu incaricato di partecipare nel grado di luogotenente e consigliere (legatus et comes) alla spedizione di Marco Aurelio contro i Quadi e i Marcomanni.
Quanto accadde nel corso del suddetto anno ci è noto grazie alla scoperta del grande monumento funerario trovato a Roma, nel quale si ritiene che fu sepolto Nonius Macrinus. Sono stati portati alla luce numerosi reperti marmorei, fra i quali un architrave iscritto, recante una parte dell’epitaffio: [M(arco)] Nonio M(arci) fil(io) Fab(ia) Macrino [consuli, proconsuli Asiae, XVvir(o) sacris f]ac(iundis), sodali Verian[o Antoniniano, amico Augustor(um)?], | comiti, leg(ato) imp(eratoris) Antonini Aug(usti) ex[peditionis—leg(ato)] Aug(usti) pr(o) pr(aetore) p[rovinciarum —et Hispa]niae | Citerioris item Pannoniae Sup[erioris —curato]ri a[lvei Tiberis et ripar(um)—leg]ato | provinciae Asiae quaestor[i—Xvir(o) stlitibus iudican]dis | patri optimo et Flavi[ae —] | M(arcus) Noniu[s Arrius —]. (AÉ 2007, 257).
L’epigrafe è ascrivibile all’intervallo cronologico tra il 173 e il 200 e fornisce indicazione dell’ultimo incarico rivestito da Nonius Macrinus: il proconsolato d’Asia, per il quale partì nel 170.
[1] La famiglia dei Nonii è anche la meglio documentata dell’antica Brixia; notevole infatti è la produzione bibliografica in merito. Tra i secoli I e II si susseguirono nel ruolo di alti funzionari più membri dello stesso gentilizio, in questa prosopografia sono ricordati, oltre a Nonius Macrinus, anche uno degli zii acquisiti, Publius Delphius Peregrinus Alfius Alennius Maximus Curtius Valerianus Proculus Marcus Nonius Mucianus e il nipote Marcus Nonius Arrius Paulinus Aper.
[2] PIR² V N 145, p. 378. Lo stemma familiare dei Nonii è stato recentemente ricostruito con precisione da G.L. Gregori, Marco Nonio Macrino e i Nonii Arrii, in E. Roffia (a c. di), La villa romana dei Nonii Arrii a Toscolano Maderno, Milano 2015, p. 291, vedasi una riproduzione nella scheda di Marcus Nonius Arrius Paulinus Aper in questa prosopografia.
[3] Cfr. G.L. Gregori, Marco Nonio Macrino. Trovato a Roma il sepolcro di un “grande” bresciano, Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, Milano 2007, pp. 273-80, Id., Vita e gesta del senatore bresciano Marco Nonio Macrino, in D. Rossi (a c. di), Sulla via Flaminia. Il mausoleo di Marco Nonio Macrino, Milano 2012, pp. 286-301. Riguardo a quest’ultimo rinvenimento vedasi anche A. Lonardi, La cura riparum et alvei Tiberis. Storiografia, prosopografia e fonti epigrafiche, Oxford 2013, p. 177. Peraltro lo stesso Gregori non tralascia di ricordare l’eccezionalità della documentazione relativa a Nonius Macrinus in nostro possesso anche nel suo più recente contributo: G.L. Gregori, Marco Nonio Macrino e i Nonii Arrii, op. cit., p. 283, n. 7 in cui ricorda oltre alle attestazioni epigrafiche, anche la menzione dell’esponente senatorio in diplomi militari di area balcanica (AÉ 1994, 1393; 1999, 1351; 2001, 1640; 2002, 1726; 2004, 1905).
[4] Cfr. G.L. Gregori, Amici Brixiani, in M. Peachin (a c. di), Aspects of the Friendship in the Graeco-Roman World, Portsmouth 2001, pp. 31-40.
[5] PIR² V L 205, p. 47. Caecilius Privatus e Valerius Primus non furono altrimenti ricordati, ma furono probabilmente di rango senatorio, cfr. G.L. Gregori, Brescia Romana. Ricerche di prosopografia e storia sociale, vol. I, Roma 1990, pp. 58, 110, 189.
[6] Cfr. A. Garzetti, I Nonii di Brescia, “Athenaeum” 65 (1977), pp. 181 s.: Marcus Nonius Arrius Mucianus, figlio di Nonius Macrinus, fu destinatario di una dedica di un proprio schiavo, da Castel Toblino (Tn) (CIL V, 5005).
[7] Cfr. G.B. Pascal, The Cults of Cisalpine Gaul, Bruxelles 1964, pp. 98 s.
[8] Cfr. M.T. Raepsaet-Charlier, Prosopographie des femmes de l’ordre sénatorial (1er-2e siècles), s.v. Arria, I, Lovanio 1987, pp. 110 s., n. 94.
[9] Cfr. M. Pavan, Il romanesimo nel Trentino fra centro e periferia: l’apporto dei militari, Atti dell’Accademia Roveretana degli Agiati, 228 (1978), ser. 6,18 (A), Rovereto 1979, pp. 30 s.; A. Valvo, Momenti della storia dei Benacenses, in C. Stella, A. Valvo (a c. di), Studi in onore di Albino Garzetti, Brescia 1996, pp. 509-12. Come già citato, a conferma di questa parentela, troviamo il nipote di Nonius Macrinus, Nonius Arrius Paulinus Aper.
[10] Cfr. A. Valvo, Suppl. It. n.s. 25 (2010), p. 215. G.L. Gregori, Marco Nonio Macrino e i Nonii Arrii, op. cit., p. 283 ipotizza anche un interessamento della famiglia per le locali cave di marmo.
[11] Seguirà con rango consolare il governo della Pannonia superior.
[12] Cfr. J.E. Lendon, Contubernalis, Commanipularis, and Commilito in Roman Soldiers’ Epigraphy: Drawing the Distinction, in ZPE 157 (2006), pp. 274 s. afferma che nell’epigrafia militare il termine commilitones designa comunque ufficiali senatori, benché in posizione in genere inferiore rispetto al personaggio al quale ci si sta rapportando.
[13] Cfr. H. Devijver, Prosopographia Militiarum Equestrium quae fuerunt ab Augusto ad Gallienum, II, Lovanio 1977, p. 807, n. 22; G.L. Gregori, Brescia Romana. Op. cit., p. 183, A 293, 001. A L. Ussius Picentinus è dedicata apposita scheda nella prosopografia.
[14] Per la datazione cfr. R. Syme, Danubian Papers, Bucarest 1971, p. 228.
[15] Per un commento specifico in merito al lessico epigrafico esaltante le virtù vedasi la tesi di dottorato di A. Nakagawa, Le virtù degli imperatori e di personaggi notevoli nelle epigrafi di comunità locali: il caso dell’Italia settentrionale, Università di Bologna a.a. 2006-2007, pp. 72-4.
[16] Il documento più tardo che attesta il governatorato di Macrinus in Pannonia superior è un diploma militare risalente all’8 febbraio del 161 – cfr. D. Kienast, Römische Kaisertabelle. Grundzüge einer römischen Kaiserchronologie, Darmstadt 1996, pp. 134-6.
[17] Cfr. A. Valvo, Suppl. It. n.s. 25 (2010), pp. 236 s.
In questo periodo a Ephesus in Asia Minor gli fu dedicata una statua nell’agorà bassa per intervento del sofista Φλαούιος Δαμιανός, che lo definì addirittura salvatore della provincia (σωτὴρ τής ἐπαρχέιας).
L’epiteto conferisce un carattere di eccezionalità all’operato di Nonius Macrinus, essendo solitamente adoperato soltanto per divinità o imperatori, probabilmente il senatore bresciano dovette affrontare una situazione di emergenza; specialmente sul fronte militare le incursioni di popolazioni barbariche nel territorio cominciarono a moltiplicarsi e le operazioni di difesa dei confini richiesero certamente un continuo sostegno alle milizie3.
Il testo dell’iscrizione riportò così l’intero cursus: [Μ. Νώνιον] Μακρεῖ[νον] | ὕπα[τ]ον Ῥωμαίων ἀνθύ|πατον Ἀσίας τῶν ἐπὶ τε|λουμένων ἱερῶν τῶν πεντ[ε] | kaίδεκα ἀνδρῶν Ἀντωνει|νιανὸν Οὐηριανὸν ἐκ τῶν | συνκατηξιωμ[έ]νων φιλτά|των ἱερέα πρ[ε]σβευτὴν καὶ συναπόδημον τοῦ μεγισ|[τ]ου αὐτοκράτορος Μ. Αὐρηλίου | Ἀντωνείνου ἡγεμόνα ὑπα|[τ]ικὸν Παννονίας τῆς ἄνω | ἡγεμόνα Παννονίας τῆς κά|τω ἐπιμελητὴν τοῦ Τιβέρεως | ποταμοῦ τῆς ἑκατέρωθεν | ὄχθης ἡγεμόνα λεγιῶνος | τεσσαρεσκαι[δ]εκάης στρατη|γὸν Ῥωμαίων δήμαρχον | πρεσβευτὴν τῆς Ἀσίας ταμίαν | χειλίαρχον πλατύσημον | λεγιῶνος ἑπταkaιδεκάτη[ς] | ἐν τοῖς δέκα τῆς ἐπιμελεία[ς] | τῶν δικῶν προσπάντα τ[ὸν] | τῆς ἐπαρχείας σωτῆ[ρα] | τὴ[ν] τειμὴν ἀνέστησεν | [Τ. Φλ. Δ.]αμιανός. (AÉ 1907, 180).
1 Cfr. W. Hüttl, Antoninus Pius, I, Praga 1986, p. 55.
2 Ms. Laur. pl. LX cod. 8 (sec. XI).
3 Difficile pensare che per il caso di Macrinus si possa trattare dell’abilità nella gestione di una crisi ambientale che si riverberò sul contesto alimentare, come teorizzato in F. Kirbihler, Les émissions d’homonoia et les crises alimentaires en Asie sous Marc Aurèle, “Revue des Études Anciennes” 108 (2006), pp. 630 s.; storicamente pare più verosimile quanto esposto in G.L. Gregori, Vita e gesta del senatore bresciano Marco Nonio Macrino, Op. cit., pp. 290 s.
Index nominum – Index rerum sacrarum – Index geographicus – Index rerum notabilium
Index nominum
Antoninus Augustus (imp.) / Μ. Αὐρήλιος Ἀντωνείνος (αὐτοκράτωρ) | AÉ 2007, 257; AÉ 1907, 180; |
Arria | CIL V, 4864; |
Marcus Caecilius Privatus | CIL V, 4325; |
Fabia tribus | AÉ 1997, 721; AÉ 2007, 257; CIL V, 4325, 4336, 4343, 4344, 4361; InscrIt X.5/1, 131; |
Τ. Φλαούιος Δαμιανός | AÉ 1907, 180; |
Titus Iulius Iulianus | CIL V, 4343; |
Marcus Licinius Lucretius Censorinus | CIL V, 4336; |
Marcus Nonius Arrius Mucianus Manlius Carbo | InscrIt X.5/1, 131; AÉ 2007, 257; |
Marcus Nonius Macrinus / Μ. Νώνιος Μακρεῖνος (Μακρῖνος) | AÉ 1907, 180; AÉ 1997, 721; AÉ 2007, 257; CIL V, 4300, 4325, 4336, 4343, 4344, 4361, 4864; InscrIt X.5/1, 131; (Arist. Or. XXII); |
Lucius Ussius Picentinus | CIL V, 4344; |
Sextus Valerius Primus | CIL V, 4361. |
Index rerum sacrarum
Deis Conservatores | CIL V, 4864; |
quindecemvir sacris faciundis / πεντεkaίδεκα ἀνὴρ ἐπὶ τῶν τελουμένων ἱερῶν | AÉ 1907, 180; AÉ 1997, 721; AÉ 2007, 257; CIL V, 4343, 4344; |
sodalis Antoniniani Veriani / Ἀντωνεινιανὸς Οὐηριανὸς ἐκ τῶν | συνκατηξιωμένων φιλτάτων ἱερεύς | AÉ 1907, 180; AÉ 2007, 257. |
Index geographicus
Asia / Ἀσία | AÉ 1907, 180; AÉ 1997, 721; AÉ 2007, 257; |
Ἐλευσίνιος | Arist. Or. XXII; |
Hispania Citerior | AÉ 2007, 257; |
Pannonia Inferior / Παννονία τῆς κάτω | AÉ 1907, 180; AÉ 1997, 721; CIL V, 4344; |
Pannonia superior / Παννονία τῆς ἄνω | AÉ 1907, 180; AÉ 1997, 721; AÉ 2007, 257; CIL V, 4343; |
Ῥωμαῖοι | AÉ 1907, 180; |
Σμύρνη | Arist. Or. XXII; |
Tiberis (alveus) / Τίβερις ποταμός | AÉ 1907, 180; AÉ 1997, 721; AÉ 2007, 257; |
Urbs | AÉ 1997, 721. |
Index notabilium
amicus | CIL V, 4325, 4336, 4361; |
ἀνθύπατος | AÉ 1907, 180; |
commilito | CIL V, 4344; |
consul / ὕπατος | AÉ 1907, 180; AÉ 1997, 721; CIL V, 4343, 4344; InscrIt X.5/1, 131; |
curator / ἐπιμελητής | AÉ 1907, 180; AÉ 1997, 721; AÉ 2007, 257; |
expeditio | AÉ 2007, 257; |
filius | AÉ 1997, 721; AÉ 2007, 257; CIL V, 4336, 4343, 4344, 4361; |
legatus Augusti pro praetore / ἡγεμὼν ὑπατικός | AÉ 1907, 180; AÉ 1997, 721; AÉ 2007, 257; CIL V, 4343, 4344; |
legatus et comes imperatoris/ πρεσβευτὴς καὶ συναπόδημος τοῦ αὐτοκράτορος | AÉ 1907, 180; AÉ 2007, 257; |
legatus [proconsulis] / πρεσβευτὴς ταμίας | AÉ 1907, 180; AÉ 1997, 721; AÉ 2007, 257; |
legio XIV Gemina/ λεγιὼν τεσσαρεσκαίδεκα | AÉ 1907, 180; AÉ 1997, 721; |
pater | InscrIt X.5/1, 131; |
patronus | AÉ 1997, 721; |
praeses | CIL V, 4343, 4344; |
praetor | AÉ 1997, 721; |
quaestor | AÉ 1997, 721; AÉ 2007, 257; |
quindecemvir stlitibus iudicandis / ἐν τοῖς δέκα τῆς ἐπιμελείας τῶν δικῶν | AÉ 1907, 180; AÉ 1997, 721; AÉ 2007, 257; |
salus | CIL V, 4864; |
σωτὴρ τής ἐπαρχέιας | AÉ 1907, 180; |
testamentum | CIL V, 4325, 4336, 4361; |
tribunus cohortis | CIL V, 4343; |
tribunus militum / χειλίαρχος πλατύσημος | AÉ 1907, 180; AÉ 1997, 721; |
tribunus plebis / στρατηγὸς δήμαρχος | Ivi; |
votum | CIL V, 4300. |
Garzetti 1977 ꞊ Albino Garzetti, I Nonii di Brescia, in “Athenaeum” LV (1977), pp. 175-85.
Garzetti 1997 ꞊ Albino Garzetti, Altro sui Nonii di Brescia, in “Athenaeum” LXXXV (1997), pp. 193-7.
Gregori 1990 ꞊ Gian Luca Gregori, Brescia romana. Ricerche di prosopografia e storia sociale. I. Roma 1990, pp. 58, 110, 183, 189.
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Gregori 2012 ꞊ Gian Luca Gregori, Vita e gesta del senatore bresciano Marco Nonio Macrino, in D. Rossi (a c. di), Sulla via Flaminia. Il mausoleo di Marco Nonio Macrino, Milano 2012, pp. 285-301.
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