Libertus
Secc. II/III
Gregori, Brescia Romana I, p. 206, B 031,0788, II, p. 207.
CIL V, 4206 (= ILS II/1 4078; InscrIt X.5/2, 788).
L’unico documento che attesta l’esistenza di Quintus Marius Tryphon è un’epigrafe iscritta su un’ara votiva, in lingua latina, che menziona espressamente delle divinità orientali, per esattezza i protettori della città di Tios (anche Tieion, od. Filyos nella Turchia centro settentrionale) in Bithynia: Surgasteus e Magnus Patarus.
Il primo, meglio noto come Zeus Surgasteus, appartenne al pantheon principale riconosciuto nella città bitinica, come si evince anche dalle raffigurazioni nella monetazione del luogo1. Patarus era equivalente a Pataros, figlio di Apollo, secondo la tradizione ritenuto peraltro il fondatore di Tios 2.
Così recita l’iscrizione: Dis Paternis | Surgasteo | Magno | Pat(a)ro, | Q(uintus) M(—) Tryphon | v(otum) s(olvit) l(ibens) m(erito). (CIL V, 4206).
La dedica alle suddette divinità, definite patrie, non lascia dubbi riguardo all’origine del libertus Tryphon 3.
L’epigrafe considerata (CIL V, 4206) per determinare l’origine e l’esistenza di Quintus Tryphon, libertus vissuto tra il secolo II e III sulla base della datazione di quest’unico documento a noi pervenuto, fu scoperta a Salò (Bs), in località Renzano presso la chiesa di S. Nazaro, oggi conservata nel museo civico di Brescia. Per questo è possibile che il libertus sia giunto in Brixia o comunque nel territorio circostante, provenendo dall’antica provincia di Bithynia, con la quale la città transpadana intrattenne dai tempi catulliani frequenti contatti politici e commerciali.
Index nominum – Index rerum sacrarum – Index rerum notabilium
Index nominum
Quintus M. Tryphon | CIL V, 4206. |
Index rerum sacrarum
Dei Paterni | CIL V, 4206; |
Magnus Patarus | Ivi; |
Surgasteus | Ivi. |
Index notabilium
votum | CIL V, 4206. |
Gregori 1990/1999 ꞊ Gian Luca Gregori, Brescia romana. Ricerche di prosopografia e storia sociale. I/II. I Documenti/ Analisi dei documenti, Roma 1990/1999, pp. 114/101-20.