“factus imperator” (SHA Vita Gall. 2,5-7, Vita Aurel. 16, 1-2)
Anche il luogo e le condizioni della sua nascita risultano difficilmente determinabili, in quanto paiono ammantati da un alone di leggenda, descritti secondo i topoi classici della storiografia.
Un primo rapidissimo cenno alla sua origine è rintracciabile nella lettura della Chronographia del cronista bizantino Georgius Syncellus, un autore vissuto tra i secoli VIII e IX, che compilò una storia universale estesa tra la creazione del mondo e l’impero di Diocleziano. Egli, durante la descrizione dei tumultuosi anni dell’anarchia militare, introdusse in questi termini la figura del generale di nome Aureolus: Αὐρίολος δέ τις Ῥωμαίων στρατηγὸς Κελτικὸς τὸν Γαλιηνὸν δολοφονεῖ (Sync. Chron. 717).
Aureolus fu dunque presentato dal monaco bizantino come un comandante romano di origine celtica, ma lo storiografo di allora stava operando una sintesi tra più testimonianze, a volte probabilmente lacunose oppure errate e quell’appellativo Κελτικός derivava invero da un periodo posteriore nella carriera di Aureolus 1.
Risultò invece più preciso per l’occorrenza Iohannes Zonaras, vissuto quattro secoli dopo a Constantinopolis e autore anch’egli di un compendio di storia universale, redatto sulla base di fonti religiose, esteso sul periodo dalla creazione del mondo fino all’anno 1118. Il ritratto che fornì riguardo alle origini del condottiero romano appare forse molto stereotipato, ma non trascurò di riferire con esattezza la provincia originaria del soggetto in questione: Αὐρίολος δὲ ἐκ χώρας ὢν Γετικῆς τῆς ὕστερον Δακίας ἐπικληθείσης καὶ γένους ἐκφὺς ἀσήμου, ποιμὴν γὰρ ἐτύγχανε πρότερον, […] (Zon. 12 24).
Aureolus provenne dal territorio dei Geti, poi denominato Dacia e fu di umili origini, se fosse cresciuto realmente da un pastore sembra difficile da determinare storicamente, di certo percorse una rapida ascesa nell’esercito romano, giacché proseguendo nella lettura della cronaca di Zonaras […] περιδέξιος γεγονώς, τῶν βασιλικῶν ἵππων φροντιστὴς προκεχείριστο (Zon. 12 24). Divenuto esperto, fu dunque nominato responsabile (φροντιστής 2) della cavalleria imperiale3.
La promozione a tale comando fu riferita peraltro anche da almeno un paio di fonti tardo antiche, un’occidentale e un’orientale: l’Historia Augusta. Vita triginta tyrannorum sottolineò l’intervento dell’allora imperatore Valeriano (253-260) nella nomina a dux di Ingenuus, Postumus4 et Aureolus (SHA Vita Regal. 10, 14.15: Ingenuus et Postumus et Aureolus […] mirabile autem hoc fuit in Valeriano principe, quod omnes, quoscumque duces fecit […]); come parimenti dallo storiografo bizantino di V secolo, Zosimus, nella sua storia dell’Impero (Ἱστορία νέα), quando scrisse che a Gallieno (253-2685) fu annunciato Aureolus, definito ὁ τῆς ἵππου πάσης ἡγούμενος (Zos. 1 40,1).
Aureolus vinse subito uno degli altri pretendenti alla massima carica, nel 258 Gallieno lo inviò in Moesia superior, precisamente a Mursa (od. Osijek, in Croazia), contro l’allora dux Illyrici, Ingenuus. Riuscì a metterlo in fuga e nella ritirata l’avversario fu ucciso dalle sue guardie del corpo (Zon. 12 24: ὁ Αὐρίολος ἱππαρχῶν γενναίως μετὰ τῶν ἱππέων ἀγωνισάμενος πολλοὺς τῶν τὰ Ἰγγενούου φρονούντων διώλεσε καὶ τοὺς λοιποὺς ἐτρέψατο εἰς φυγήν, ὡς καὶ αὐτον τὸν Ἰγγενοῦον φεύγειν ἀπεγνωκότα καὶ ἐν τῷ φεύγειν ἀναιρεθῆναι παρὰ τῶν δορυφόρων αὐτοῦ).
Seguirono altri importanti successi militari nell’Illirico, di nuovo per conto di Gallieno affrontò e sconfisse l’usurpatore Macrianus e il figlio; forse proprio quest’ulteriore affermazione gli permise di esercitare una tale carisma su tutti gli eserciti al punto di divenire comandante anche delle truppe illiriche avanzanti, quanto meno così l’Historia Augusta, non priva di amplificazioni poco credibili, raccontò l’evento: Et Macriano […] Asiam primum venit et Illyricum petiit. In Illyrico cum Aureoli imperatoris, qui contra Gallienum imperium sumpserat, duce, Domitiano nomine, manum conseruit, unum ex filiis secum habens et triginta milia militum ducens. Sed victus est Macrianus cum filio Macriano nomine deditusque omnis exercitus Aureoli imperatori (SHA Vita Gall. 2, 5-7)6.
Aureolus, in questo momento comandante a pieno titolo sia di cavalleria sia di fanteria (dux ducum7), nel 261 avanzò verso le province di Noricum (od. Austria) e Raetia (od. Svizzera) per ostacolare l’avanzata del ribelle Postumus (SHA Vita Gall. 4,6/7,1/21,5: his coactus malis Gallienus pacem cum Aureolo facit oppugnandi Postumi studio longoque bello tracto per diversas obsidiones ac proelia rem modo feliciter modo infeliciter gerit. / Contra Postumum igitur Gallienus cum Aureolo et Claudio; […]/ (Gallienum) cum Aureolo initam esse concordiam, pugnatum contra Postumum […]).
L’obiettivo di Postumus era tuttavia quello di raggiungere l’Italia, il centro del potere, e il principale teatro degli scontri divenne dunque il territorio circostante Mediolanum (od. Milano).
1 Il riferimento è al periodo nel quale Aureolus comandò le truppe di cavalleria in Raetia e Noricum. Gli abitanti di quei territori già in Cassio Dione erano Κέλτοι (Dio Cass. 53, 12,6; 69, 9,4).
2 TLG IX, s.v. φροντιστής, coll. 1079 s.: dagli autori tardo bizantini il termine era usato per indicare funzione analoga a quella del curator, vedasi anche ODB II, s.v. κουράτωρ, pp. 1155 s.
3 Il concetto è ribadito continuamente tra le pagine dell’opera di Zonaras: […] ἣν Αὐρίολος συνεστήσατο, πάσης ἄρχων τῆς ἵππου καὶ μέγα δυνάμενος. (Zon. 12 25). Il titolo τῶν βασιλικῶν ἵππων φροντιστὴς si può equiparare al latino dux equitum singularium Augusti ovvero il comandante della cavalleria personale dell’imperatore – cfr. M. Christol, Auréolus et l’Histoire Auguste, in G. Bonamente, F. Heim, J.P. Callu (a c. di), Historiae Augustae Colloquium Argentoratense, Bari 1998, p. 121.
4 PLRE I, s.v. Ingenuus 1, p. 457; Id., s.v. M. Cassianius Latinius Postumus 2, p. 720.
5 Gallieno governò con il padre Valeriano per la prima parte del suo impero.
6 La descrizione fornita nella SHA. Vita Gallieni sembra che fosse l’esito di una combinazione di informazioni tratte dagli Annales di Nicomaco Flaviano e dall’opera dello storiografo ateniese di III secolo, Dexippus, cfr. B. Bleckmann, Die Reichskrise des III. Jahrhunderts in der spätantiken und byzantinischen Geschichtsschreibung. Untersuchungen zu den nachdionischen Quellen der Chronik des Johannes Zonaras, Monaco 1992, pp. 259 s.
7 Dettagliata analisi della carriera militare di Aureolus in G. Migliorati, Problemi di storia militare del III secolo d.C., Milano 2013, pp. 9-18, che riferisce anche di ulteriori esempi epigrafici idonei alla definizione della carica di dux ducum (vedasi anche A. Buonopane, Un dux ducum e un vir egregius nell’iscrizione di Pietro Borsari a Verona, in AA. VV., Est enim flos Italiae. Vita economica e sociale nella Cisalpina romana: atti delle giornate di studi in onore di Ezio Buchi, Verona 30 novembre-1 dicembre 2006, Verona 2008, pp. 125-36).
Le ultime parole dello storiografo, sopra citate, non lasciano spazio a fraintendimenti, Aureolus, raggiunta Mediolanum per difendere l’Italia, bramò egli stesso al potere assoluto. Difficilmente il dux ducum si sarebbe già impossessato della porpora per acclamazione degli eserciti durante la campagna militare in Raetia, come lo storiografo tardo antico Aurelius Victor vorrebbe forse suggerire: Namque Aureolus, cum per Raetias legionibus praeesset, excitus, uti mos est, socordia tam ignavi ducis sumpto imperio Romam contendebat (Aur. Vict. Liber de Caes. 33,17).
Anche leggendo la Historia Augusta sembra che Aureolus fu acclamato dalle milizie e poi avanzò su Mediolanum: et cum factus esset hinc validus imperator cumque Gallienus expugnare virum fortem frustra temptasse, pacem cum eo fecit contra Postumum pugnaturus (SHA Vita Aurel. 16, 1-2).
Zonaras ribadì invece la lettura dell’episodio fornita da Zosimus e descrisse che Gallieno, abbandonato il fronte illirico, raggiunse Mediolanum per sedare le ambizioni di Aureolus e costringerlo a rinserrarsi tra le mura della città: ὅτε καὶ ὁ Αὐρίολος ἐτρώθη καὶ εἰς Μεδιόλανα κατεκλείσθη, παρὰ τοῦ βασιλέως ἐκεῖσε πολιορκούμενος (Zon. 12 25).
Le fonti latine a questo punto segnalarono un preciso scenario di battaglia, un ponte che forse avrebbe preso nome proprio dal ricordo delle gesta avvenute in loco, come testimonierebbe un’epigrafe mai rinvenuta, Pons Aureoli 1: Eum Gallienus apud pontem, cui ex eo Aureoli nomen est, fusum acie Mediolanum coegit (Aur. Vict. Liber de Caes. 33,18), oppure Hunc eodem Aureolum Claudius interfecto iam Gallieno conflictu habito apud eum pontem interemit qui nunc pons Aureoli nuncupatur, atque illic ut tyrannum sepulchro humiliore donavit. Exstat etiam nunc epigramma Graecum in hanc formam […] (SHA Vita Aurel. 16, 4-5).
L’ultima citazione allude anche alla morte di Gallieno, in effetti l’imperatore vigente trovò la morte probabilmente a opera degli stessi soldati del suo sèguito proprio durante quest’ultimo assedio, nell’anno 268 (SHA Vita Gall. 14, 7-9: […] Marcianus et Cecropius subito Gallieno iusserant nuntiari Aureolum iam venire. Ille igitur militibus cogitatis quasi certum processit ad proelium atque ita missis percussoribus interemptus est. Et quidem Cecropii Dalmatarum ducis telo Gallienus dicitur esse percussus, ut quidam ferunt, circa Mediolanum, ubi continuo et frater eius Valerianus est interemptus, quem multi Augustum, multi Caesarem, multi neutrum fuisse dicunt).
Identica sorte toccò anche ad Aureolus poco dopo, fonti occidentali e orientali concordano: denique iudicio suorum militum apud Mediolanum Aureolus dignum exitum vita ac moribus suis habuit (SHA Vita Claud. 5, 32), […] Κλαύδιος τὴν τῶν ὃλων ἡγεμονίαν παραλαμβάνει, καὶ πρότερον τῆς κοινῆς ψήφου ταύτην δούσης αὐτῷ. Αὐρίολος ἐπὶ χρόνον συχνὸν ἔξω τῆς Γαλλιηνοῦ καταστήσας ἑαυτὸν ἐξουσίας ἐπεκηρυκεύετό τε παραχρῆμα πρὸς Κλαύδιον, καὶ παραδοὺς ἑαυτὸν ὑπὸ τῶν περὶ τὸν βασιλέα στρατιωτῶν ἀναιρεῖται, τῇ διὰ τὴν ἀπόστασιν ἐχομένων ὀργῇ. (Zos. 1 41).
1 Corrisponderebbe all’odierno paese di Pontirolo Nuovo, circa una trentina di chilometri a nord est di Milano, nella provincia di Bergamo. La totale mancanza di attestazioni, compresa l’epigrafe menzionata negli Scriptores Historiae Augustae, lascia all’ambientazione degli eventi un carattere di leggenda.
2 Vedasi anche Aur. Vict. Liber de Caes. 33,19-20.
Index nominum – Index geographicus – Index rerum notabilium
Index nominum
Aureolus (imp.) / Αὐρίολος | Aur. Vict. Liber de Caes. 33,17-20; Epit. de Caes. 32,4; 33,2; 34,2; SHA Vita Gall. 2,5-7, 4,6, 7,1, 14,7-9, 21,5; SHA Vita trig. tyr. (= Vita Regal. 10, 14.15, Vita Aurel. 16, 1-2, 4-5); SHA Vita Claud. 5, 3; Sync. Chron. 717; Zon. 12 24, 25; Zos. 1 40,1, 41; |
Cecropius | SHA Vita Gall. 14, 7; |
Claudius / Κλαύδιος | SHA Vita Aurel. 16, 4; Zos. 1 41; |
Domitianus | SHA Vita Gall. 2, 6; |
Gallienus (imp.) / Γαλλιήνος | Aur. Vict. Liber de Caes. 33,17-20; Epit. de Caes. 32,4; 33,2; 34,2; SHA Vita Gall. 2,5, 4,6, 7,1, 14,7-9, 21,5; SHA Vita trig. tyr. (= Vita Aurel. 16, 1, 4); Sync. Chron. 717; Zos. 1 40,1, 41; |
Ingenuus / Ἰγγενοῦος | SHA Vita Regal. 10, 14; Zon. 12 24; |
Macrianus | SHA Vita Gall. 2, 5-7; |
Marcianus | SHA Vita Gall. 14, 7; |
Postumus / Πόστουμου | SHA Vita Gall. 4,6/7,1/21,5; Vita trig. tyr. (=SHA Vita Regal. 10, 14; Vita Aurel. 16, 2); Zos. 1 40,1; |
Valerianus (princeps) /Valerianus (frater Gallieni?) | SHA Vita Regal. 10, 14.15; SHA Vita Gall. 14,9. |
Index geographicus
Asia | SHA Vita Gall. 2, 5; |
Γετική (<χώρα) | Zon. 12 24; |
Δακία | Ivi; |
Dalmatarum (<Dalmatia) | SHA Vita Gall. 14, 8; |
Graecum (epigramma) | SHA Vita Aurel. 16, 5; |
Ἰταλία | Zos. 1 40,1; |
Illyricum | SHA Vita Gall. 2, 5.6; |
Κελτικός | Sync. Chron. 717; |
Mediolanum / Μεδιόλανον | Aur. Vict. Liber de Caes. 33,18; SHA Vita Gall. 14, 9; SHA Vita Claud. 5, 3; Zon. 12 25; Zos. 1 40,1; |
Raetiae | Aur. Vict. Liber de Caes. 33,17; |
Roma, Ῥωμαῖος (<Ῥώμη) | Sync. Chron. 717; Aur. Vict. Liber de Caes. 33,17; |
Σκύθης (< Σκυθία) | Zos. 1 40,1. |
Index notabilium
Augustus | SHA Vita Gall. 14, 9; |
βασιλεία | Zos. 1 41; |
bellum / πόλεμος | SHA Vita Gall. 4,6; Zos. 1 40,1; |
Caesar | SHA Vita Gall. 14, 9; |
concordia | SHA Vita Gall. 21,5; |
dux / στρατηγός | Aur. Vict. Liber de Caes. 33,17; SHA Vita Regal. 10, 14.15; SHA Vita Gall. 2, 5-7, 7,1, 14,8; Sync. Chron. 717; |
exercitus | SHA Vita Gall. 2, 7; |
ἡγεμονία | Zos. 1 41; |
filius | SHA Vita Gall. 2, 6.7; |
frater | SHA Vita Gall. 14, 9; |
γένος | Zon. 12 24; |
ιmperator / βασιλεύς | SHA Vita Aurel. 16, 1; Zon. 12 25; |
imperium | Aur. Vict. Liber de Caes. 33,17; SHA Vita Gall. 2, 5; |
ἵππαρχος / ὁ τῆς ἵππου πάσης ἡγούμενος | Zon. 12 24; Zos. 1 40,1; |
ἵππος βασιλικός | Zon. 12 24; |
iudicium | SHA Vita Claud. 5, 3; |
legio | Aur. Vict. Liber de Caes. 33,17; |
miles/ στρατιώτης | SHA Vita Gall. 2, 6, 14,7; SHA Vita Claud. 5, 3; Zos. 1 41; |
mos | SHA Vita Claud. 5, 3; |
obsidium | Aur. Vict. Liber de Caes. 33, 20; SHA Vita Gall. 4,6; |
φροντιστής | Zon. 12 24.25; |
φυγή | Zon. 12 24; |
pax | SHA Vita Gall. 4,6; SHA Vita Aurel. 16, 2; |
ποιμήν | Zon. 12 24; |
pons | Aur. Vict. Liber de Caes. 33,18; SHA Vita Aurel. 16, 4-5; |
proelium | SHA Vita Gall. 4,6, 14,7; |
sepulchrum | SHA Vita Aurel. 16, 5; |
telum | SHA Vita Gall. 14,8; |
tyrannus | SHA Vita Aurel. 16, 5; |
vir | SHA Vita Aurel. 16, 1; |
vita | SHA Vita Claud. 5, 3. |
Christol 1998 = Michel Christol, Auréolus et l’Histoire Auguste, in G. Bonamente, F. Heim, J.P. Callu (a c. di), Historiae Augustae Colloquium Argentoratense, Bari 1998, pp. 115-35.
Migliorati 2013 = Guido Migliorati, Problemi di storia militare del III secolo d.C., Milano 2013, pp. 9-18.