Patronus municipii Gortynii
Disponiamo soltanto di due iscrizioni, una trovata nell’antica provincia di Creta et Cyrene, che attesta l’incarico svolto sull’isola di Creta, il proconsolato, e il patronato attribuitogli dagli abitanti dell’antica città di Gortyn, il centro allora più significativo della provincia.
L’altra fu rinvenuta invece alla base di una statua onorifica in Mediolanum (od. Milano), nei pressi del forum cittadino, i provinciali scelsero probabilmente la patria originaria del proconsole per ricordarlo o comunque nel noto centro transpadano si instaurarono contatti tali con Munatius Priscus Decianus che avrebbero richiesto l’elevazione di un monumento in suo onore.
L’epigrafe onoraria attesta brevemente la carica, il merito e i suoi dedicanti: P(ublio) Munatio Prisco | Deciano, | proco(n)s(ule) | Cretes Gortynii | patrono (Albertini, Commentari dell’Ateneo di Brescia, 88)2.
1 Cfr. supra n. 1, di nuovo in G. Alföldy, Op. cit.; A.M. Andermahr, Op. cit.: da Mediolanum; PIR² V M: da Brixia. NP VIII, s.v. Munatius, coll. 469-72 (W. Eck): La gens Munatia possedeva comunque proprietà in diverse aree italiche, un censimento è riportato dalla stessa A.M. Andermahr, Op. cit., p. 348, n. 353. Il gentilizio peraltro risulta attestato per riscontri epigrafici e letterari anche nel Bruzio (CIL X, 78; Plut. Cato Min. 52,2).
2 Albertini si soffermò ancora distesamente sull’epigrafe, oltre alla prima edizione critica citata, cfr. A. Albertini, Op. cit.: nel contributo si ricorda peraltro che il governatore della provincia di Creta et Cyrene risiedeva a Gortyn.
Nella località odierna di Kastellos, entro cui si colloca l’antico sito di Priansos a Creta, fu scoperta agli inizi del secolo scorso una stele bilingue in pietra calcarea, pervenutaci in stato assai frammentario.
Tutto ciò che oggi possiamo leggere è la seguente brevissima sezione in latino e greco nel finale, divisa verticalmente in due frammenti: ——] | trib(un–) m[il(itum) legionis] | XXXI | P(ublius) Munatius Pri(s)co(s)(!) | Decianus proco(n)s(ul) | ρ1esti[t]uit | Ἐπὶ Εὐκρ[ι]νήτω Σο|άρχω πρ[ω]τοκόσμω. (ICret I, p. 283.5).
La parola latina ricostruita, restituit, potrebbe riferirsi a un intervento di restauro di un monumento, patrocinato dallo stesso governatore, Munatius Priscus Decianus. Ciò che segue, ovvero l’indicazione di un tribunus militum legionis, potrebbe riferirsi all’esecutore dell’opera architettonica.
Purtroppo non si dispone più dell’epigrafe e nemmeno di una riproduzione fotografica della stessa, l’unica immagine disponibile è il disegno riportato nell’ultima edizione critica ((ICret I, p. 283.5). Sulla base di questo, la lettura di ciò che segue la carica di tribunus militum, forse di una legio XXXI, non pare tuttavia così certa come è stato finora ipotizzato: nel frammento sinistro si possono leggere due XX, ma nel destro la pietra sembra aver subìto una marcata erasione.
L’inesistenza di una legio XXXI oltre alla battaglia di Azio2 può permettere di supporre che l’erezione del monumento fosse avvenuta in epoca preaugustea, ma null’altro può consentirci di datare il periodo del restauro.
Comunque la parte conclusiva, scritta in greco, fornisce invece qualche elemento più chiaro: l’operato di Munatius Priscus Decianus si svolse durante il comando militare di Εὐκρίνης Σόαρχος, un πρωτόκοσμος ovvero il comandante militare di un corpo di dieci ufficiali (κόσμοι), dei quali è attestata epigraficamente la presenza a Creta fin dal secolo III a.C.3.
Il funzionario militare cretese menzionato si ritiene che sia vissuto nel secolo I d.C.4, ma l’unica testimonianza rimane tuttavia l’epigrafe oggetto di quest’analisi e la sua natura bilingue potrebbe indurre a spostare finanche al secolo II d.C. la sua datazione.
1 Alla quinta riga dello specchio epigrafico la prima lettera della parola latina, restituit, fu scritta in carattere greco: ρ – cfr. M. Guarducci, ICret. I, p. 283, n. 5.
2 Cfr. De Ruggiero IV/2, s.v. Legio XXXI, p. 554 (A. Passerini): si ricorda unicamente l’epigrafe menzionata come testimonianza dell’esistenza di tale legione.
3 Cfr. R.F. Willetts, The Law Code of Gortyn, Berlino 1967; RE XI/2, s.v. κόσμοι, coll. 1495 s. (J. Oehler), NP VI, s.v. Kosmoi, col. 769 (K-W. Welwei Bochum): gli studiosi sostennero che il termine πρωτόkοσμος nel contesto militare cretese equivalesse al greco στρατηγός. I κόσμοι ebbero il più alto grado di governo politico e militare sull’isola, incaricati anche di presiedere a specifiche questioni giudiziarie di ambito matrimoniale (Arist. Pol. 1272a: funzionari selezionati da gruppi ereditari privilegiati). La carica era inoltre iterabile per dieci anni a Dreros, per tre anni a Gortyna.
4 Cfr. P.M. Fraser, E. Matthews, A Lexicon of Greek personal Names, vol. I, The Aegean Islands, Cyprus, Cyrenaica, s.v. Σόαρχος (15) – Priansos, p. 409.
Index nominum – Index geographicus – Index rerum notabilium
Index nominum
Εὐκρίνης Σόαρχος | ICret I, p. 283.5; |
Publius Munatius Priscus Decianus | Albertini, Commentari dell’Ateneo di Brescia, 88; ICret I, p. 283.5. |
Index geographicus
Cretes Gortynii | Albertini, Commentari dell’Ateneo di Brescia, 88; ICret I, p. 283.5. |
Index notabilium
patronus | Albertini, Commentari dell’Ateneo di Brescia, 88; |
proconsul | ICret I, p. 283.5; Albertini, Commentari dell’Ateneo di Brescia, 88; |
πρωτόκοσμος | ICret I, p. 283.5; |
tribunus militum legionis | Ivi. |
Alföldy 1982 = Géza Alföldy, Senatoren aus Norditalien. Regiones IX, X, XI, EOS, vol. II, Tituli, Roma 1982, p. 353.
Alföldy 1999 = Géza Alföldy, Städte, Eliten und Gesellschaften in der Gallia Cisalpina: epigraphisch-historische Untersuchungen, Stoccarda 1999, pp. 319.
Andermahr 1998 = Anna Maria Andermahr, Totus in praediis. Senatorischer Grundbesitz in Italien in den Frühen und Hohen Kaiserzeit, Bonn 1998, p. 349.
Willetts 1967 = Ronald F. Willetts, The Law Code of Gortyn, Berlino 1967.