Negotiator
L’epigrafe funeraria, già consunta nel 1864 quando fu scoperta, erasa attualmente, nel 2001 fu per la prima volta studiata con attrezzatura scientifica, analizzando vecchie foto ed esaminandole al dettaglio al computer. La trascrizione risultante da questi studi oggi fornisce tutte le informazioni necessarie a conoscere il personaggio; è infatti la seguente: α ☧ ω | ἔνθα κῖτε ὁ εὐμ[υρύτης] | ἐ(ν) πᾶσι Ἀννυλεὶ Ἀρβήλο|υ · κώμης Ἀκεμενειοῦς ὅρ|ων Ἀπαμέων, ζήσας μικρό|πλους ἐτῶν [ἑξ]ήκ[ου]ντα · ἐτευλ|[ε]ύτησεν ὑπατίαι Βικεντίου καὶ Φρ|αβίτου τῶ(ν) λαμπρατάτων [—] | [— μηνὶ] Νο(ε)μβρίῳ ε᾿ κα(λανδῶν) [—]. (IG XIV, 2300)1.
Annulei, figlio di Arbelus 2 e fra tutti di buona sorte3, provenne dal villaggio denominato Akemeneios, entro i confini di Apamea; visse quasi sessant’anni e morì sotto i consoli Vincentius e Fravitta, ovvero nel 4014, il giorno ventotto di ottobre.
Il piccolo sito di Akemeneios non è esattamente localizzabile5, ma in un confronto con almeno un’altra ventina di iscrizioni relative a Siriani giunti nel nord Italia nel tardo IV, inizi del secolo V, fu individuata una regione precisa nel nord dell’odierna Siria, il massiccio calcareo denominato Djebel Zâwiyé6. L’area, prevalentemente a vocazione agricola fin dall’antichità (ulivi, vigneti e frutteti), si sarebbe distinta per una particolare densità abitativa; giacché furono recensiti circa settecento tra piccoli e medi villaggi, tutti situati a un’altitudine oscillante tra i cinquecento, seicento metri sul livello del mare.
Durante l’intervallo tra la fine del secolo IV e gli inizi del secolo V si verificò un incremento demografico, accompagnato da un parallelo aumento della superficie coltivata e da una crescita economica, che richiese una conseguente espansione dei commerci anche su una scala più ampia e destinata all’esportazione7.
L’Edictum de pretiis, promulgato dall’imperatore Diocleziano (284-305) nel 301, incluse anche un elenco dei principali scali nel Mediterraneo e permise di individuare chiaramente almeno due rotte marittime di collegamento tra l’Oriente e l’Adriatico: il punto d’arrivo in Occidente furono i porti di Aquileia e Salona 8 e l’approdo principale per la Syria fu il porto della città di Antiochia, Seleucia Pieria.
Annuleius molto probabilmente fece parte di un ampio gruppo di abitanti della Syria che, gradualmente tra la fine del secolo IV e gli inizi del successivo, cercarono di ampliare i propri commerci emigrando nella parte occidentale dell’Impero.
1 Condivido e riporto la trascrizione fornita in M. Sannazaro, I primi cristiani di Como alla luce delle testimonianze epigrafiche, in AA. VV., Prime pietre: gli esordi del cristianesimo a Como. Uomini, fonti e luoghi, Cermenate 2001, p. 69 che propose la seguente trascrizione sulla base di un esame autoptico della lastra, con realizzazione di calco cartaceo e analisi computerizzata di vecchie foto della lapide. Oggi l’epigrafe è priva della prima linea e quasi del tutto erasa. A causa della condizione precaria della lastra già al momento della sua scoperta esistono numerose varianti nella trascrizione del testo. Il Biraghi, nel 1864 quando l’epigrafe fu scoperta, lesse nella terza riga ΕΝ ΙΡΕΝΗ ΒΑΝΝΕΥΑΣ Υ ΑΡΒΗΛΟ (CIL V, p. 1060). Da ciò derivarono difficoltà nell’individuazione dell’identità del defunto; la maggior parte degli studiosi condivisero la lettura di Sannazaro, a volte con integrazione di –s / os nella terminazione del nome (cfr. L. Boffo, Dal Vicino-Oriente all’Italia Settentrionale: persone e mestieri, in “Mélanges de l’Université Saint Joseph” 60 (2007), p. 371; M. Vannesse, De l’Oronte au Pô: étude d’une communauté de Syriens d’Apamène en Italie du Nord, in C. Deroux (a c. di), Corolla epigraphica: hommages au professeur Yves Burnand, Bruxelles 2011, p. 704), tuttavia D. Feissel, Epitaphes datées de Syriens en Occident (tab. 55, l. 6), in G. Tate, Les campagnes de la Syrie du Nord du IIᵉ au VIIᵉ siècle: Un exemple d’expansion démographique et économique dans les campagnes à la fin de l’antiquité, Beirut 1992, p. 347 preferì la soluzione dell’anonimato per indeterminatezza e G. Rocchi Coopmans de Yoldi, Nuovi orientamenti sulla basilica di San Carpoforo e sull’Alto Medioevo comasco, “Arte Lombarda” 149 (2007), p. 10 scrisse addirittura riferendosi a un siro-israelita di nome Banneias. Errata l’attribuzione dell’epigrafe a Verona in H. Solin, Juden und Syrer in der römischen Welt, “Aufstieg und Niedergang der römischen Welt” (ANRW) II 29.2 (1983), p. 742.
2 Ἀννυλεί / Ἀννυλείος non risulta altrimenti attestato, al contrario del padre Ἄρβηλος che è nome probabilmente di origine orientale, egiziana, armena oppure mesopotamica (Pape’s III/1, s.v. Ἄρβηλος, p. 116).
3 L’epiteto εὐμυρύτης, resa fonetica di εὐμοιρίτης, deriverebbe dal verbo εὐμοιρέω a indicare colui che è felice, fortunato, che gode di buona condizione o di buona sorte (PGL, s.v. εὐμοιρέω, p. 571). In una comparazione con altre iscrizioni relative ad Apameni in Italia si verificano quasi sempre le varianti fonetiche οι/υ oppure ι/υ, cfr. D. Feissel, Remarques de toponymie syrienne d’après des inscriptions grecques chrétiennes trouvées hors de Syrie, “Syria” 59 (1982), p. 331, n. 83; probabilmente si tratta di un uso fonetico coerente al dialetto ionico di area milesia, nel quale la υ può essere esito di una sostituzione di unο ι oppure di οι (A. Scherer, Zur Laut- und Formenlehre der milesischen Inschriften, § 72/84, Monaco 1934, pp. 41, 47).
4 Cfr. PLRE II/1, Fasti Consulares, p. 1242. Erronea la datazione al 402 riferita nella tabella predisposta da D. Feissel, Epitaphes datées. Op. cit., p. 347.
5 Per la topografia siriana rimane imprescindibile il lavoro di G. Tchalenko, Villages antiques de la Syrie du Nord. Le massif du Bélus à l’époque romaine, III voll., Parigi 1953-1958 che tuttavia non ci permette di collocare il sito di Akemeneios; R. Dussand, Topographie historique de la Syrie antique et médiévale, Parigi 1927, p. 202 propose un’identificazione di Akemeneios con l’odierno sito di Minaz/Qeminas (la tesi è in realtà ancora sostenuta e ripresa nella tesi di dottorato di A. Zerbini, Society and economy in marginal zones: a study of the Levantine agricultural economy (1st-8th. c. AD.), Royal Holloway, University of London, a. 2013, map. 2, p. 260), in seguito smentito poiché luogo esterno ai limiti dell’Apamene, cfr. L. Boffo, Dal Vicino-Oriente all’Italia Settentrionale. Op. cit., p. 371, n. 91.
6 Cfr. M. Vannesse, De l’Oronte au Pô. Op. cit., p. 708.
7 Analisi demografica ed economica illustrata efficacemente in G. Tate, Les campagnes de la Syrie du Nord. Op. cit., pp. 343-50.
8 Edictum Diocl. De pretiis 35,1, 12.13.65.66: Ab Oriente Salonam […], Ab Oriente Aquileiam […].
Comum nel primo periodo tardo antico si trovava in stretto collegamento con Mediolanum, fulcro non soltanto di ambascerie politiche, commerci e scambi culturali, ma centro urbano attorno al quale si insediarono nuclei di milizie e si svilupparono officine per l’approvvigionamento delle stesse nelle immediate vicinanze. I due luoghi, in diretto collegamento viario, che crebbero maggiormente dal punto di vista demografico ed economico in prossimità della sede imperiale furono proprio Comum e Ticinum, rispettivamente a nord e a sud-ovest di Mediolanum 2.
Annuleius scelse forse di vivere e praticare un’attività funzionale ai commerci3 tra la corte occidentale e il mondo orientale oppure operò per il mantenimento dei servizi idonei all’esercito stanziato in zona; come dimostrano svariate testimonianze epigrafiche rinvenute nel nord Italia di certo contribuì con altri Siriani a costituire i primi nuclei comunitari cristiani nel territorio transpadano e anche in virtù di questo fu forse custodita la sua memoria incisa su pietra (IG XIV, 2300) nella prima basilica e poi cattedrale di Comum, la chiesa di S. Carpoforo4.
1 Tab. Peut. III 5-1; Comum (III 2).
2 Per la porzione di territorio che già si poteva definire insubre, omogenea per caratteristiche storico-culturali, ovvero scarso urbanesimo e popolazione distribuita in modo irregolare, con fulcri negli antichi siti di Comum, Mediolanum e Ticinum vedasi lo studio di U. Agnati, Epigrafia, diritto e società: studio quantitativo dell’epigrafia latina di zona insubre, Como 1997, pp. 169-243 che, iniziando lo studio del territorio con un’analisi della situazione comasca (vedasi in particolare, pp. 177-87), si soffermò sul fatto che Comum fin dal secolo III divenne sede del praefectus classis cum curis civitatis con una conseguente crescita progressiva d’importanza della zona lacustre, perdurata fino a tutto il secolo V.
3 Ad esempio risulta documentato archeologicamente un commercio di vino siriaco in Transpadana, sulla base di una precisa tipologia di anfore rinvenute (Late Roman 1), cfr. C. Panella, Merci e scambi nel Mediterraneo tardoantico, in A. Momigliano, A. Schiavone (a c. di), Storia di Roma, III/2, Torino 1993, p. 665, n. 220.
4 EAM V, s.v. Como, pp. 236 s. La dedicazione originaria della chiesa a S. Carpoforo richiama peraltro a una presunta presenza orientale, già sottolineata nella scheda dedicata ai fratelli Barnaei. Per il cristianesimo a Comum e nel dettaglio riguardo alla presenza del cristiano siriaco Annuleius cfr. M. Sannazaro, I primi cristiani di Como. Op. cit., pp. 67-87.
Index nominum – Index rerum sacrarum – Index geographicus – Index rerum notabilium
Index nominum
Ἀννυλεί | IG XIV, 2300; |
Ἄρβηλος | Ivi; |
Βικεντίος | Ivi; |
Φραβίτος | Ivi. |
Index rerum sacrarum
α ☧ ω | IG XIV, 2300. |
Index rerum notabilium
ὅρος | IG XIV, 2300; |
ὑπατία (= ὑπατεία) | Ivi. |
Avraméa 1995 = Anna Avraméa, Mort loin de la patrie. L’apport des inscriptions paléochrétiennes, in G. Cavallo, C. Mango (a c. di), Epigrafia medievale Greca e Latina. Ideologia e Funzione. Atti del seminario di Erice (12-18 settembre 1991), Spoleto 1995, pp. 1-65.
Boffo 2007 ꞊ Laura Boffo, Dal Vicino-Oriente all’Italia Settentrionale: persone e mestieri, in “Mélanges de l’Université Saint Joseph” 60 (2007), pp. 355-380.
Rocchi Coopmans de Yoldi 2007 = Giuseppe Rocchi Coopmans de Yoldi, Nuovi orientamenti sulla basilica di San Carpoforo e sull’Alto Medioevo comasco, in “Arte Lombarda” 149 (2007), pp. 10-32.
Sannazaro 2001 = Marco Sannazaro, in AA. VV., Prime pietre: gli esordi del cristianesimo a Como. Uomini, fonti e luoghi, Cermenate 2001, pp. 67-87.
Solin 1983 = Heikki Solin, Juden und Syrer in der römischen Welt, “Aufstieg und Niedergang der römischen Welt” (ANRW) II 29.2 (1983), p. 742.
Tate 1992 = Georges Tate, Les campagnes de la Syrie du Nord du IIᵉ au VIIᵉ siècle: Un exemple d’expansion démographique et économique dans les campagnes à la fin de l’antiquité, Beirut 1992, pp. 343-50.
Vannesse 2011 = Michaël Vannesse, De l’Oronte au Pô: étude d’une communauté de Syriens d’Apamène en Italie du Nord, in C. Deroux (a c. di), Corolla epigraphica: hommages au professeur Yves Burnand, Bruxelles 2011, pp. 700-18.
Zerbini 2013 = Andrea Zerbini, Society and economy in marginal zones: a study of the Levantine agricultural economy (1st-8th. c. AD.), Royal Holloway, University of London 2013 (PhD Thesis), Map 2. Villages of origin of migrants as known from the inscriptions of the diaspora, p. 260; Appendix 1.The Syrian diaspora (IV-VI sec.), p. 268, n. 19.