Oltre alla famiglia senatoria-consolare bresciana dei Nonii 1, in rapporti stretti con loro vi fu la famiglia dei Valerii Catulli e, direttamente discesa da quest’ultima, i Valerii Catullini di rango consolare-equestre, con buona probabilità originari di Brixia 2.
Sono noti per documentazione epigrafica e letteraria almeno quattro Valerii Catullini: un primo fu console prima del 1933, ma fu messo a morte dall’imperatore Settimio Severo (193-211) in quanto favorevole al predecessore nemico Didius Iulianus; probabilmente suo padre o suo fratello fu il protagonista di questa scheda, il Caius Valerius Catullinus procuratore imperiale nella provincia denominata Dacia Porolissensis (od. Romania).
Sembra che fosse noto anche un Valerius Catullinus, attivo come funzionario imperiale nella Raetia (corrispondente circa all’attuale territorio elvetico), presso il centro principale della provincia, Augusta Vindelicum (od. Augsburg, in Germania).
Infine, quasi un secolo e mezzo dopo, si attestò un altro Valerius Catullinus, governatore della Pannonia superior (od. Ungheria) durante l’impero di Costantino I (306-337)4.
1 In questa prosopografia sono considerate le schede di Nonius Macrinus, Nonius Mucianus Delphius Peregrinus Alfius Alennius Maximus Curtius Valerianus Proculus, Nonius Arrius Paulinus Aper.
2 Cfr. T.P. Wiseman, Roman Studies. Literary and Historical, Liverpool 1987, pp. 362 s.
3 PIR² VIII/2 V 51, p. 23. Vedi anche F. Jacques, Les nobiles exécutés par Septime Sévère, “Latomus” 51/2 (1992), pp. 143 s., n. 38.
4 PLRE I, s.v. Valerius Catullinus 5, p. 188; CIL III, 4121.
Purtroppo non disponiamo di immagine, perché la lastra non è stata conservata, ma dalla trascrizione ricaviamo il dato relativo al compito di Catullinus: I(ovi) O(ptimo) M(aximo) | Valerius | Catulli|nus | proc(urator) Aug(usti). (CIL III, 857).
L’epigrafe è stata datata entro un arco cronologico molto ampio, tra il 151 e il 275, ma la scoperta di un bollo laterizio rinvenuto presso il praetorium procuratoris di Sarmizegetusa Regia (od. Sarmizegetusa, in Romania), centro fortificato che ospitò come sede principale una guarnigone militare di due legioni romane, potrebbe permettere una datazione più precisa, circoscritta al secolo II entro il 168.
Il bollo fu siglato così: C(ai) V(—) C(—) | pr(ocuratoris) Au(gusti) (CIL III, 8075.5), lo studioso Rohden identificò questo procurator Augusti con il Valerius Catullinus sopra già menzionato; tuttavia le opinioni degli storici locali non sembrano uniformi e in effetti la sigla C. V. C. può alludere a un’infinita serie di possibili attribuzioni e identificazioni1.
Ciò sul quale siamo certi è senza dubbio l’informazione fornita dalla prima epigrafe citata: Valerius Catullinus fu un procurator Augusti in Dacia, ovvero funzionario incaricato dell’amministrazione finanziaria e del patrimonio imperiale in una provincia procuratoria. A questa dignità furono promossi generalmente membri del ceto equestre che si distinsero per eccellenti prestazioni in ruoli militari, quasi certamente Valerius Catullinus fu uno di questi.
1 Cfr. I. Piso, Fasti provinciae Daciae. Die ritterlichen Amtsträger, Bonn 2013, pp. 179 s., n. 91.
Index nominum – Index rerum sacrarum – Index geographicus – Index rerum notabilium
Index rerum sacrarum
Iuppiter Optimus Maximus | CIL III, 8075.5. |
Piso 2013 = Ioan Piso, Fasti provinciae Daciae. Die ritterlichen Amtsträger, Bonn 2013, pp. 179 s., n. 91.
Wiseman 1987 = Timothy Peter Wiseman, Roman Studies: literary and historical, Liverpool 1987.