Il patriarca Atanasio fu uno dei maggiori protagonisti della scissione in corso tra “Oriente” e “Occidente” già tra le prime due sinodi ecumeniche di Nicaea (325) e Constantinopolis (381), intesi come distinti ambiti ecclesiastici anziché come partizioni geografiche, in merito alla riflessione sul kerygma cristiano, ovvero sul dogma di fede1. Atanasio fu tra i maggiori oppositori alla diffusione dell’arianesimo, ovvero la dottrina religiosa sviluppatasi a seguito della predicazione del sacerdote alessandrino Arius agli inizi del secolo IV che affermava la supremazia del Padre, unico vero Dio non generato, sul Figlio, sua creatura, e sullo Spirito Santo.
Questa dottrina, benché condannata nel primo sinodo ecumenico, fu ampiamente sostenuta dagli imperatori Costanzo II in Occidente e Valente (364-378) in Oriente.
Dionysius era già vescovo di Mediolanum nell’anno 355, quando papa Liberio I (352-366) richiese all’imperatore di convocare un concilio ecclesiastico locale per stabilire la condotta che le Chiese dell’Italia settentrionale avrebbero dovuto tenere nei confronti del patriarca Atanasio2: Costanzo II lo convocò a Mediolanum e Dionysius partecipò nel ruolo di metropolita3.
Sappiamo dunque che Dionysius fu episcopus Mediolanensis, tuttavia le fonti nulla ci trasmisero riguardo alla sua esatta origine, l’onomastica grecanica potrebbe rinviare a un’origine orientale, ma al tempo stesso si tratta di un nome teoforico altamente diffuso in entrambe le parti dell’Impero4.
Il fatto che fu scelto per rappresentare la comunità ecclesiastica di Mediolanum permette di ipotizzare anche un’origine transpadana; giacché dall’epoca costantiniana le ordinazioni di nuovi vescovi avvennero al cospetto del popolo ed era scelto colui che, essendo stato costantemente vicino alla sua comunità, conosceva la condotta di tutti i suoi membri5, quindi a eccezione dei rari casi nei quali si trattò di un ex funzionario aristocratico noto per la sua rilevanza civile, nella maggior parte delle situazioni i vescovi furono eletti fra i religiosi locali oppure fra gli appartenenti all’ordo curiale.
Prima del concilio del 355 probabilmente Dionysius usufruì anche di una situazione di familiarità con l’imperatore Costanzo II, così almeno testimoniò un libello trasmesso a Constantinopolis da due sacerdoti nel 383/384; i due, Marcellinus e Faustinus 6, si presentarono alla corte per manifestare la propria professione di fede e fra le loro parole si possono cogliere le seguenti: nec non et Dionysium Mediolanensium, Constantio regi primum familiaris, cum adhuc ignoraret eum fautorem esse haereticorum […] (Coll. Avell. 1. Ep. II, 23).
1 Per una precisa e sintetica analisi della scissione ecclesiastica tra le due parti e degli esiti della stessa fino all’epoca moderna cfr. C. Alzati, Chiesa romana e Oriente cristiano tra storia ed ecclesiologia, “Ricerche di storia sociale e religiosa” n.s. 62 (2002), pp. 7-35.
2 In coerenza a quanto disposto in CTh. XVI, 2,12: Mansuetudinis nostrae lege prohibemus iudiciis episcopos accusari […] Si quid est igitur querellarum, quod quispiam defert, apud alios potissimus episcopos convenit explorari, ut opportuna adque commoda cunctorum quaestionibus audientia commodetur.
3 Sulp. Sev. chron. II, 39,1-3: […] petebatur ut, priusquam in Athanasium subscribere cogerentur, de fide potius disceptarent, ac tum demum de re cognoscendum, cum de persona iudicum constitisset. […] Interea Mediolanum convenitur, ubi tum aderat imperator: eadem illa contentio nihil invicem relaxabat. […] Igitur lecta in ecclesia epistola populus aversatus. Dionysius, qui non erat assensus, urbe pellitur, statimque eius in locum episcopus subrogatur; Hilar. Pict. ad Const. I 2-3: […] at cum ipsi, qui tunc Arriani heretici damnati sunt, regnum exagitent, turbent omnia omnesque ex potestate et ambitione corrumpant, et Athanasius, si fuit, esse adhuc reus potest. […] Eusebius Vercellensis episcopus est vir omni vita deo serviens. Hic post Arelatensem synodum, cum Paulinus episcopus tantis istorum sceleribus contraisset, venire Mediolanium praecipitur. […] Dionisius Mediolanensis episcopus cartam primus accepit . Cfr. anche Eus. Vercell. App. II, A epp. 1-3. Tra le fonti orientali tutti i maggiori storici ecclesiastici menzionarono il concilio, Socr. 2, 36,2.3: πρόσταγμα δὲ ἐκέλευσε τοῦ βασιλέως ἐν Μεδιολάνῳ πόλει ποιεῖσθαι τὴν σύνοδον […] Ὡς δὲ ᾔσθοντο Παυλῖνος ὁ τῆς ἐν Γαλλίᾳ Τριβέρεως ἐπίσκοπος, Διονύσιός τε καὶ Εὐσέβιος […]; Soz. 4, 9,1-3: Συνόδου δὲ τοῦ βασιλέως κατεπείγοντος ἐν Μεδιολάνῳ γενομένης ἐκ μὲν τῆς ἕω ὀλίγοι παρεγένοντο […] τῶν δὲ πρὸς δύσιν πλείους ἢ τριακόσιοι συνελέγησαν. Ἀξιούντων δὲ τῶν ἀνθρώπων ἀπὸ τῆς ἕω καταδικάζειν Ἀθανασίου […] μόνοι δὲ Διονύσιος ὁ Ἄλβας (!!!) ἐπίσκοπος (Ἰταλίας δὲ ἥδε ἡ μητρόπολις) καὶ Εὐσέβιος ὁ Βερκέλλων τῆς Λιγυρίας, Παυλῖνος ὁ Τριβέρεως καὶ Ῥοδανὸς καὶ Λουκίφερ […]; Theod. Cyr. hist. eccl. 2, 15,1-2: Αὐτὸς δὲ δὴ ὁ Κωνστάντιος […] ἀλλ᾽οὐδὲ ὁ χαλεπὸς οὗτος πόλεμος τὸν κατὰ τῶν ἐκκλησιῶν κατέλυσε πόλεμον. πείθουσι γὰρ δὴ τὸν πάντα ῥᾳδίως πειθόμενον καὶ τὴν αἱρετικὴν εἰσδεξάμενον νόσον εἰς Μεδιόλανον […]; Ruf. hist. eccl. X, 21: […] Ob hoc apud Mediolanium episcoporum concilium convocatur plures decepti, Dionysio vero, Eusebius, Paulinus, Rhodanius et Lucifer dolum esse in negotio proclamantes adserentesque […].
4 Cfr. H. Solin, Die Griechischen Personennamen in Rom. Ein Namenbuch, I/III, Berlino-New York 2003, pp. 323-9, 1474, 1484.
5 Cypr. Carth. epp. 55,8, 67,4.
6 PCBE II/1, s.v. Faustinus 2, pp. 747-9; II/2, s.v. Marcellinus 3, pp. 1368-1370.
Dionysius, secondo quanto sostennero poi anche altre fonti, inizialmente forse decise di sottoscrivere la condanna, proprio perché ingannato dall’imperatore, come il vescovo Lucifer sopra argomentò2; tuttavia poco dopo egli stesso inviò a Eusebius, vescovo di Vercellae 3, un’epistola sinodale chiedendo anche la sua adesione (Eus. Vercell. App. II, A ep. 1: Epistola synodica. Concilium Mediolanense Eusebio fratri in domino salutem […]).
Eusebius invece di accogliere la richiesta si impegnò a fornire elementi in favore di un’opposizione alle volontà imperiali, al punto che, insieme a Lucifer, convinse anche Dionysius a rifiutare la sottoscrizione della definitiva condanna del vescovo alessandrino; testimone preciso di questo ribaltamento della situazione fu proprio Atanasio: Ἐθρυλεῖτο γὰρ πανταχοῦ ὅτι Λιβέριος ὁ τῆς Ῥώμης ἐπίσκοπος, καὶ ὁ τῶν Σπανιῶν Ὅσιος ὁ μέγας, Παυλῖνός τε ὁ τῶν Γαλλιῶν, καὶ Διονύσιος καὶ Εὐσέβιος οἱ τῆς Ἰταλίας, Λουκίφερός τε ἀπὸ Σαρδινίας καὶ ἄλλοι τινὲς ἐπίσκοποι καὶ πρεσβύτεροι καὶ διάκονοι ἐξωρίσθησαν, ὅτι μὴ ἠνέσχοντο καθ᾽ἡμῶν ὑπογράψαι (Athan. apol. ad Const. 27)4.
Dunque papa Liberio I, Ossius, vescovo di Corduba (294-358), Paulinus, vescovo di Augusta Treverorum (347-358), Dionysius ed Eusebius dall’Italia annonaria, Lucifer dalla Sardinia, altri vescovi, preti e diaconi si rifiutarono di sottoscrivere contro di lui.
In conseguenza di ciò i tre vescovi italici, Dionysius, Eusebius e Lucifer furono condannati all’esilio dall’imperatore e in particolare Dionysius fu sostituito dal vescovo filo-ariano Auxentius 5; moltissimi testimoni diretti e immediatamente posteriori narrarono riguardo all’evento: Liberius autem, antequam ad exilium iret, hanc uniformem epistulam confessoribus scripsit, id est Eusebio, Dionisio et Lucifero in exilio constitutis (Hilar. Pict. frg. hist. App., VII,1). Il papa, prima di essere anch’egli destinato all’esilio, inviò la comunicazione ai tre vescovi.
Qualche decennio dopo Ambrosius, vescovo mediolanense del tutto intransigente contro gli ariani e l’intera corte imperiale filo-ariana (374-397), celebrò l’esilio di Dionysius come supremo atto di fede: Pro fide quoque exilii dura praeoptavit atque elegit coniuncto sibi sanctae memoriae Dionysio qui post habuit imperatoris amicitiam exilio voluntario […] Denique sanctus Dionysius exegit votis ut in exilio vitam poneret […]Itaque ut Eusebius sanctus prior levavit vexillum confessionis, ita beatus Dionysius in exilii locis propiore martyribus titulo vitam exhalavit (Ambr. ep. 63,68.70)6.
Dalle parole appena riportate si apprende che Dionysius morì esule, prima che il successore di Costanzo II, l’imperatore Giuliano (361-363) autorizzasse il rientro dei vescovi condannati, il quarto giorno del mese di febbraio dell’anno 362 7.
Risulta dibattuta l’individuazione esatta del luogo d’esilio di Dionysius, una lettera dell’anno 375, che Ambrosius ricevette dal Padre della Chiesa cappadoce, Basilius vescovo di Caesarea in Cappadocia (370-379), nel secondo paragrafo avrebbe fatto allusione all’interessamento di Ambrosius nei confronti di Dionysius forse per il rientro delle sue spoglie dalla Cappadocia a Mediolanum: Ἡ δὲ περὶ τὸν μακαριώτατον Διονύσιον τὸν ἐπίσκοπον φιλοτιμία σου καὶ σπουδὴ πᾶσάν σοι μαρτυρεῖ ἀγάπην πρὸς τὸν Κύριον […] (Ps.-Bas. ep. 197,2)8.
La tradizione agiografica direttamente riguardante Dionisius, elaborata comunque in età tardo medievale, raccontò addirittura di un esilio nell’antica provincia di Armenia: […] Dionisius exilio destinatus est, intrepidus carpens ignotum iter. Deveniens autem in provintiam Armeniam civitatem Reicium […] (Vita sancti Dionisii episcopi Mediolanensis (BHL 2168), p. 88).
Ciò che è invece probabile è il fatto che a Dionysius fu dedicato un sepolcro onorario in Mediolanum durante il vescovato di Ambrosius; lo fece costruire presso l’antica Porta Orientale, oggi Porta Venezia, intitolandola a tutti i santi, profeti e confessori (Basilica sanctorum omnium prophetarum et confessorum)9.
L’edificio, situato presso un cimitero paleocristiano posto subito fuori dalle mura, ospitò nei secoli le spoglie di illustri personalità religiose e civili; in un epitaffio dedicato a un certo Aurelius, episcopus Riditionis, fu ricordato anche Dionysius, forse perché i due religiosi raggiunsero il termine della vita terrena in anni diversi, ma nello stesso giorno del mese, e una leggenda agiografica di secolo IX riguardante Aurelius, redatta presso il monastero di Hirsau, in Germania (AA. SS. Novembris IV, 9 nov. De s. Aurelio, pp. 128-142), volle che furono deposti insieme nel luogo sacro mediolanense il giorno venticinque di maggio, dopo che Aurelius portò con sé le spoglie di Dionysius dall’Armenia 10. Nell’epitaffio si possono leggere le parole seguenti: Deposuit corpus tumulo sed laude perennis | Aurelius, penetrans regna beata poli | Qui mortem vicit meritis mundumque relinquens | Immensum Christi possidet imperium. | Cuius ut agnoscas sanctae praeconia vitae | Consortis, lector, respice fata viri. | Ambo pari lucis clauserunt tempore metam | Membraque Dionysio iunxit amica papae. | Prompta sacerdotis lacrymas mens iuvit orantis: | Hanc ideo tabulam obtulit Eusebia. | Aurelius civitatis Riditionis episcopus | hac die positus quo etiam pontifex sanctus | confessorque Dionysius post consulatum | domni nostri divi Leonis Iunioris (CIL V/2, 6183a).
Secondo il documento tardo medievale noto come Catalogus archiepiscoporum Mediolanensium (sec. XIII) la deposizione di Dionysium avvenne in una basilica che fu appositamente a lui dedicata: Dionysius sedit a. 14, depositus 8. Kal. Iun. in ecclesia sua11 (Catal. archiepisc. Mediol., p. 102).
1 Id. II/2, s.v. Lucifer 1, pp. 1324-8.
2 Si veda anche Sulp. Sev. chron. II, 39,2: Ceterum Dionysius, Mediolanensium sacerdos, in Athanasii damnationem se consentire suscripsit, dummodo de fide inter episcopos quaereretur; Ps-Max. Taur. serm. 7,3: Dixit enim se eorum consentire perfidiae, hoc sibi placere quod illis, sed quod sibi filium Dyonisium subscribendo praeponerent graviter se moveri.
3 PCBE II/1, s.v. Eusebius 1, pp. 692-7.
4 Athanasius riferì lo stesso identico elenco in Athan. de fuga 4, hist. arian. 33,6, 46,3.
5 PCBE II/1, s.v. Auxentius 1, pp. 238-41.
6 Cfr. anche Ambr. ep. 21a,18: […] Dionysii qui in exilio in causa fidei defunctus est; Sulp. Sev. chron. II, 39,4-5: Liberius quoque urbis Romae et Hilarius Pictavorum episcopi dantur exilio. Rhodanium quoque, Tolosanum antistitem […] cum tamen hi omnes parati essent Athanasium a communione suspendere, modo ut de fide inter episcopos quaereretur […]Ceterum exules satis constat totius orbis studiis celebratos […]; Coll. Avell. 1. Ep. II, 23: […] respuit regis impiam familiaritatem, malens exilium, ne Christi dei amicitiam perderet, ne sanctorum consortium non haberet; Hier. chron. a. 355: Eusebius Vercellensis episcopus, et Lucifer, ac Dionysius Caralitanae et Mediolanensis Ecclesiae episcopi, Pancratius quoque Romanus presbyter, et Hilarus diaconus distantibus inter se ab Arianis et a Constantio damnantur exsiliis; Ruf. hist. eccl. X, 21: […] quod subscriptio in Athanasium non aliam ob causam quam destruendae fidei moliretur, in exilium trusi sunt. Lo storico ecclesiastico di secolo VI, Ennodius, dedicò un carme a Dionysius: Hymnus sancti Dionysii […] exul piorum civis est (Enn. carm. 1, 21). Tra le testimonianze in lingua greca: Καὶ οἱ μὲν ὧδε παρρησιασάμενοι ὑπερορίῳ φυγῇ κατεδικάσθησαν, σὺν τούτοις δὲ καὶ Ἱλάριος (Soz. 4, 9,4); […] ἁρπάζονται καὶ ἐξορίζονται […] (Theod. Cyr. hist. eccl. 2, 15,4).
7 Hist. aceph. 3,2 (SC 317, p. 150): Post dies autem IIII, methir XIV, datum est preceptum Gerontio prefecto eiusdem Iuliani imperatoris nec non etiam vicarii Modesti, precipiens episcopos omnes functionibus antehac circumventos et exiliatos reverti ad suas civitates et provincias.
8 Il trasporto delle reliquie dalla Cappadocia a Mediolanum per intercessione di Basilius fu menzionato anche in Mart. Flor. VIII Kl. Iun.: Mediolani, depositio sancti Dionysii episcopi et confessoris: qui ab imperatore Constantio ariano, apud Cappadociam, pro fide catholica damnatus exilio, ibidem requievit. Reliquias corporis eius, per sanctum Basilium praefatae urbis episcopum receptas, beatus Ambrosius cum digno honore condidit. Per l’esilio di Dionysius cfr. A. Paredi, L’esilio in Oriente del vescovo milanese Dionisio e il problematico ritorno del suo corpo a Milano, in Atti del Convegno di Studi sulla Lombardia e l’Oriente, Milano 1963, pp. 229-244. Con specifica attenzione alla lettera di Basilius ad Ambrosius: A. Cavallin, Die Legendenbildung um den Mailander Bischof Dionysius, “Eranos Lofstedtianus” 43 (1945), pp. 136-149 che per primo ritenne spurio, di composizione posteriore questo secondo paragrafo; C. Pasini, Le fonti greche su sant’Ambrogio, Roma-Milano 1990, pp. 35-54; J.-R. Pouchet, Basile le Grand et son univers d’amis d’après sa correspondance: une stratégie de communion, Roma 1992, pp. 515-525; B. Gain, Traductions latines de Pères grecs: la collection du manuscrit Laurentianus San Marco 584, Francoforte 1994, pp. 378-390. Pasini e Gain nei volumi appena citati realizzarono anche un’edizione critica dell’epistola (pp. 446 s.), il secondo analizzando anche nel dettaglio la tradizione manoscritta relativa alla traduzione latina del primo paragrafo e giungendo alla conclusione che una prima traduzione dal greco al latino dell’epistola originale (soltanto primo paragrafo) fu realizzata da un uomo appartenente all’entourage del vescovo Datius di Mediolanum (535-552); questo archetipo si perse, ma una copia fu conservata presso la biblioteca nel monastero di Bobbio (Pc), dopo il 612 e prima del 896, da lì prese avvio poi la lunga trasmissione del testo ch giunse fino ai giorni nostri. Il rientro delle spoglie di Dionysius fu esaminato anche in H. Quentin, Les martyrologes historiques du Moyen Age: étude sur la formation du martyrologe romain, Parigi 1908, p. 290; C.F. Savio, Gli antichi vescovi d’Italia dalle origini al 1300: la Lombardia, Firenze 1913, pp. 118 s.; F. Lanzoni, Le diocesi d’Italia: dalle origini al principio del secolo VII, Faenza 1927, p. 1014; H. Delehaye, Les origines du culte des martyrs, Bruxelles 1933, p. 90; J.-R. Palanque, Saint Ambroise et l’empire romain: contribution à l’histoire des rapports de l’église et de l’état à la fin du quatrième siècle, Parigi 1933, pp. 33 s.; M. Simonetti, La crisi ariana nel IV secolo, Roma 1975, p. 438, n. 6, Id., La politica antiariana di Ambrogio, p. 271.
9 Cfr. G. Bovini, Antichità cristiane di Milano, Bologna 1970, pp. 252 s.
10 Anche di nuovo in Vita sancti Dionisii cit.: Sic ex Dei nutu, per Aurelium vite venerabilis episcopum, quamvis corpus exanime, civibus redditum est […] Adveniens itaque Mediolanium, summa cum devotione susceptum et venerabiliter tumulatum est.
11 Cfr. J.-Ch. Picard, Le Souvenir des évêques: sépultures, listes épiscopales et culte des évêques en Italie du Nord des origines au 10. Siècle, Roma 1988, p. 631.
Index nominum – Index rerum sacrarum – Index geographicus – Index rerum notabilium
Index nominum
Ambrosius | Mart. Flor. VIII Kl. Iun.; |
Athanasius / Ἀθανάσιος (episc.) | Eus. Vercell. App. II, A ep. 1; Hilar. Pict. ad Const. I 2; Lucif. Calarit. de Athan. II, 8; Sulp. Sev. chron. II, 39,2.4; Socr. 2, 36; Soz. 4, 9,2; Theod. Cyr. hist. eccl. 2, 15,2.3; Vita sancti Dionisii episcopi Mediolanensis (BHL 2168), pp. 82-4; |
Aurelius (episc.) | CIL V/2, 6183a; Vita sancti Dionisii episcopi Mediolanensis (BHL 2168), p. 88; |
Basilius (scs.) | Mart. Flor. VIII Kl. Iun.; |
Constantius (rex!) / Κωνστάντιος | Theod. Cyr. hist. eccl. 2, 15,1; Coll. Avell. 2. Ep. II, 23; Hier. chron. a. 355; Mart. Flor. VIII Kl. Iun.; Vita sancti Dionisii episcopi Mediolanensis (BHL 2168), p. 82; |
Dionysius, Dionisius, Dyonisius / Διονύσιος (episc.) | Athan. apol. ad Const. 27, hist. arian. 33,6, 46,3, de fuga 4; Eus. Vercell. App. II, A epp. 1-3; Hilar. Pict. ad Const. I 2-3, frg. hist. App., VII,1; Lucif. Calarit. de Athan. II, 8; Sulp. Sev. chron. II, 39,1-5; Socr. 2, 36; Soz. 4, 9,3-4; Theod. Cyr. hist. eccl. 2, 15,4; Ambr. epp. 21a,18, 63,68-70; Coll. Avell. 2. Ep. II, 23; Ps-Max. Taur. serm. 7,3; Hier. chron. a. 355; Ruf. hist. eccl. X, 21; Enn. carm. 1, 21; Ps.-Bas. ep. 197,2; Mart. Flor. VIII Kl. Iun.; Catal. archiepisc. Mediol., p. 102; Vita sancti Dionisii episcopi Mediolanensis (BHL 2168), pp. 83-8; CIL V, 6183a; |
Eusebia | CIL V/2, 6183a; |
Eusebius / Εὐσέβιος (episc.) | Athan. apol. ad Const. 27; Eus. Vercell. App. II, A epp. 1-3; Hilar. Pict. ad Const. I 3, frg. hist. App., VII,1; Socr. 2, 36; Soz. 4, 9,4; Theod. Cyr. hist. eccl. 2, 15,4; Ambr. ep. 63,70; Hier. chron. a. 355; Ruf. hist. eccl. X, 21; Vita sancti Dionisii episcopi Mediolanensis (BHL 2168), pp. 83-5; |
Hilarius / Ἱλάριος (episc.) | Soz. 4, 9,4; Ambr. ep. 21a,18; Hier. chron. a. 355; |
Ὅσιος (episc.) | Athan. apol. ad Const. 27; |
Leo Iunior (dominus, divus) | CIL V/2, 6183a; |
Liberius / Λιβέριος (episc.) | Athan. apol. ad Const. 27; Hilar. Pict. frg. hist. App., VII,1; Sulp. Sev. chron. II, 39,1; |
Lucifer / Λουκίφερ (episc.) | Athan. apol. ad Const. 27; Eus. Vercell. App. II, A ep. 2; Hilar. Pict. ad Const. I 3, frg. hist. App., VII,1; Socr. 2, 36; Soz. 4, 9,4; Theod. Cyr. hist. eccl. 2, 15,4; Hier. chron. a. 355; Ruf. hist. eccl. X, 21; Vita sancti Dionisii episcopi Mediolanensis (BHL 2168), pp. 83-7; |
Pancratius | Hier. chron. a. 355; |
Paulinus / Παυλῖνος (episc.) | Athan. apol. ad Const. 27; Hilar. Pict. ad Const. I 3; Socr. 2, 36; Soz. 4, 9,4; Theod. Cyr. hist. eccl. 2, 15,4; Ruf. hist. eccl. X, 21; |
Rhodanius / Ῥοδανός | Sulp. Sev. chron. II, 39,4; Soz. 4, 9,3; Ruf. hist. eccl. X, 21; |
Romanus | Hier. chron. a. 355. |
Index rerum sacrarum
antistes | Sulp. Sev. chron. II, 39,4; Vita sancti Dionisii episcopi Mediolanensis (BHL 2168), p. 83; |
Arianus/Arrianus | Hilar. Pict. ad Const. I 2; Lucif. Calarit. de Athan. II, 8; Hier. chron. a. 355; Mart. Flor. VIII Kl. Iun.; |
beatus / sanctus | Lucif. Calarit. de Athan. II, 8; Coll. Avell. 2. Ep. II, 23; Ambr. ep. 63,70; Enn. carm. 1, 21; Mart. Flor. VIII Kl. Iun.; CIL V/2, 6183a; |
Christiani | Lucif. Calarit. de Athan. II, 8; |
Christus Deus / Κύριος | Coll. Avell. 2. Ep. II, 23; Ps.-Bas. ep. 197,2; Vita sancti Dionisii episcopi Mediolanensis (BHL 2168), pp. 81-9; CIL V/2, 6183a; |
communio | Sulp. Sev. chron. II, 39,4; |
concilium | Ruf. hist. eccl. X, 21; |
confessio | Ambr. ep. 63,70; |
confessor | Hilar. Pict. frg. hist. App., VII,1; Mart. Flor. VIII Kl. Iun.; CIL V/2, 6183; |
διάκονος | Athan. apol. ad Const. 27; |
ecclesia / ἐκκλησία | Sulp. Sev. chron. II, 39,3; Theod. Cyr. hist. eccl. 2, 15,1-2; Hier. chron. a. 355; Catal. archiepisc. Mediol., p. 102; |
episcopus / ἐπίσκοπος | Athan. apol. ad Const. 27, hist. arian. 33,6, 46,3, de fuga 4; Eus. Vercell. App. II, A epp. 1-3; Hilar. Pict. ad Const. I 2-3, frg. hist. App., VII,1; Lucif. Calarit. de Athan. II, 8; Sulp. Sev. chron. II, 39,1-5; Socr. 2, 36; Soz. 4, 9,3-4; Theod. Cyr. hist. eccl. 2, 15,4; Ambr. epp. 21a,18, 63,68-70; Coll. Avell. 2. Ep. II, 23; Ps-Max. Taur. serm. 7,3; Hier. chron. a. 355; Ruf. hist. eccl. X, 21; Ps.-Bas. ep. 197,2; Mart. Flor. VIII Kl. Iun.; Vita sancti Dionisii episcopi Mediolanensis (BHL 2168), pp. 81-9; CIL V, 6183a; |
epistola synodica | Eus. Vercell. App. II, A ep. 1; |
fides (catholica) | Sulp. Sev. chron. II, 39,1-2,4; Ambr. epp. 21a,18, 63,68; Ruf. hist. eccl. X, 21; Mart. Flor. VIII Kl. Iun.; |
frater | Eus. Vercell. App. II, A ep. 1; |
haereticus | Hilar. Pict. ad Const. I 2; Coll. Avell. 2. Ep. II, 23; |
hymnus | Enn. carm. 1, 21; |
laus | CIL V, 6183a; |
martyr | Ambr. ep. 63,70; |
pontifex | CIL V, 6183a; |
reliquiae | Mart. Flor. VIII Kl. Iun.; |
πρεσβύτερος | Athan. apol. ad Const. 27; |
synodus / σύνοδος | Athan. hist. arian. 33,6, 46,3; Hilar. Pict. ad Const. I 3; Eus. Vercell. App. II, A ep. 2; Socr. 2, 36,2. |
Index geographicus
Ἄλβα | Soz. 4, 9,3; Theod. Cyr. hist. eccl. 2, 15,4; |
Arelatensis (synodus) (< Arelate) | Hilar. Pict. ad Const. I 3; |
Armenia (prov.) | Vita sancti Dionisii episcopi Mediolanensis (BHL 2168), p. 88; |
Cappadocia | Mart. Flor. VIII Kl. Iun.; |
Caralitanus
(< Caralis) |
Hier. chron. a. 355; |
Δύσις (γῆ) | Soz. 4, 9,2; |
Ἕως (γῆ) | Ivi; |
Γαλλία | Athan. apol. ad Const. 27; Socr. 2, 36,3; |
Ἰταλία | Athan. apol. ad Const. 27; Soz. 4, 9,3; Theod. Cyr. hist. eccl. 2, 15,4; |
Λιγυρία | Soz. 4, 9,3; |
Mediolanum, Mediolanensis / Μεδιόλανον (μητρόπολις, πόλις) | Hilar. Pict. ad Const. I 3; Lucif. Calarit. de Athan. II, 8; Sulp. Sev. chron. II, 39,2.3; Socr. 2, 36,2; Soz. 4, 9,1; Theod. Cyr. hist. eccl. 2, 15,2; Hier. chron. a. 355; Ruf. hist. eccl. X, 21; Mart. Flor. VIII Kl. Iun.; Vita sancti Dionisii episcopi Mediolanensis (BHL 2168), pp. 83,88; |
Pictavi (<Pettau) | Ambr. ep. 21a,18; |
Riditio (Reicium) (civitas) | Vita sancti Dionisii episcopi Mediolanensis (BHL 2168), p. 88; CIL V, 6183a; |
Ῥώμη | Athan. apol. ad Const. 27; |
Σαρδινία | Ivi; |
Σπανία | Ivi; |
Tolosanum (<Tolosa) | Ambr. ep. 21a,18; |
Tριβηροί | Soz. 4, 9,3; |
Vercellensis (<Vercellae) / Βερκέλλαι | Hilar. Pict. ad Const. I 3; Socr. 2, 36,3; Soz. 4, 9,3; Hier. chron. a. 355. |
Index rerum notabilium
ambitio | Hilar. Pict. ad Const. I 2; |
amica, amicitia | Coll. Avell. 2. Ep. II, 23; Ambr. ep. 63,68; CIL V, 6183a; |
civis | Enn. carm. 1, 21; |
consulatus | CIL V, 6183a; |
contentio | Sulp. Sev. chron. II, 39,2; |
corpus | Mart. Flor. VIII Kl. Iun.; Vita sancti Dionisii episcopi Mediolanensis (BHL 2168), p. 88; CIL V, 6183a; |
damnatio | Sulp. Sev. chron. II, 39,2; Vita sancti Dionisii episcopi Mediolanensis (BHL 2168), p. 84; |
exilium, exul / ὑπερόριος | Hilar. Pict. frg. hist. App., VII,1; Sulp. Sev. chron. II, 39,5; Soz. 4, 9,4; Coll. Avell. 2. Ep. II, 23; Ambr. epp. 21a,18, 63,68.70; Ruf. hist. eccl. X, 21; Enn. carm. 1, 21; Mart. Flor. VIII Kl. Iun.; Vita sancti Dionisii episcopi Mediolanensis (BHL 2168), pp. 88 s.; |
familiaritas | Coll. Avell. 2. Ep. II, 23; |
imperator / βασιλεύς, imperium | Sulp. Sev. chron. II, 39,2; Socr. 2, 36,2; Soz. 4, 9,1; Ambr. ep. 63,68; Mart. Flor. VIII Kl. Iun.; CIL V, 6183a; |
memoria | Ambr. ep. 63,68; |
mors | CIL V, 6183a; |
πόλεμος | Theod. Cyr. hist. eccl. 2, 15,1-2; |
populus | Sulp. Sev. chron. II, 39,3; |
potestas | Hilar. Pict. ad Const. I 2; |
πρόσταγμα | Socr. 2, 36,2; |
regnum | Hilar. Pict. ad Const. I 2; |
reus | Ivi; |
subscriptio | Ruf. hist. eccl. X, 21; |
titulus | Ambr. ep. 63,70; |
tumulus | CIL V/2, 6183a; |
urbs | Sulp. Sev. chron. II, 39,3; Ambr. ep. 21a,18 |
vir | Hilar. Pict. ad Const. I 3; |
vita | Hilar. Pict. ad Const. I 3; Ambr. ep. 63,68.70; CIL V/2, 6183a. |
Bovini 1970 = Giuseppe Bovini, Antichità cristiane di Milano, Bologna 1970, pp. 252 s.
Cavallin 1945 = Anders Cavallin, Die Legendenbildung um den Mailander Bischof Dionysius, in “Eranos Lofstedtianus” 43 (1945), pp. 136-149.
Gain 1994 = Benoît Gain, Traductions latines de Pères grecs: la collection du manuscrit Laurentianus San Marco 584, Francoforte 1994, pp. 378-390, 446 s.
Paredi 1963 = Angelo Paredi, L’esilio in Oriente del vescovo milanese Dionisio e il problematico ritorno del suo corpo a Milano, in Atti del Convegno di Studi sulla Lombardia e l’Oriente, Milano 1963, pp. 229-244.
Pasini 1990 = Cesare Pasini, Le fonti greche su sant’Ambrogio, Roma-Milano 1990, pp. 35-54.
Picard 1988 = Jean-Charles Picard, Le Souvenir des évêques: sépultures, listes épiscopales et culte des évêques en Italie du Nord des origines au 10. Siècle, Roma 1988, pp. 630-2.
Pouchet 1992 = Jean-Robert Pouchet, Basile le Grand et son univers d’amis d’après sa correspondance: une stratégie de communion, Roma 1992, pp. 515-525.
Solin 2003 = Heikki Solin, Die Griechischen Personennamen in Rom. Ein Namenbuch, voll. I/III, Berlino-New York 2003, pp. 323-9, 1474, 1484.
Tomea 1993 = Paolo Tomea, Tradizione apostolica e coscienza cittadina a Milano nel medioevo. La leggenda di san Barnaba, Milano 1993, pp. 14-28.