Egli fu uno dei figli di un uomo di nome Opilio 3, che ricoprì l’incarico di comes sacrarum largitionum, quindi preposto all’amministrazione delle finanze regie, già durante il governo di Odoacre (476-493): Senatui urbis Romae Theodericus rex. […] Quis enim vestrorum a Cypriani devotione summotus est? […] Gloriatur etiam non extrema luce natalium. Nam pater huic, sicut meministis, Opilio fuit, vir abiectis quidem temporibus ad excubias tamen palatinas electus (Cass. var. V 41,3.5).
L’Opilio che fu menzionato ebbe due figli, oltre a Cyprianus, il maggiore fra i due4, vi fu anche un altro figlio omonimo del padre5, che ottenne anche la stessa dignitas del genitore, una comunicazione al Senato del successore di Teoderico, il nipote Atalarico (526-534), illustrò oltre alla nobiltà del padre anche i meriti del fratello: Pater his fascibus praefuit, sed et frater eadem resplenduit claritate: ipsa quodammodo dignitas in penatibus vestris larem posuit et domesticum factum est publicum decus. Nam militiae ordinem sub fraterna laude didicisti, cui mutuo conexus affectu implebas laboribus socium et consiliorum participatione germanum (Cass. var. VIII 16,2.3).
Senza considerare l’onomastica prettamente latina del cognomen Opilio, per indagare sulle origini geografiche di Cyprianus e del fratello è possibile considerare che all’interno della raccolta cancelleresca della corte gota si riesce a individuare almeno un riferimento a legami familiari con la gens dei Decii Basilii 6, famiglia aristocratica che in ampia parte si stabilì a Mediolanum nel tardo secolo V (Cass. var. VIII 17,5: [Opilio] His laudibus electus a coniuge Basilianae sociatus fertur esse familiae, quod plerumque venit a meritis coniungi posse nobilibus).
Non risulta dunque inverosimile che la famiglia di Cyprianus fosse originaria della parte settentrionale della penisola, in particolare dalla città di Mediolanum, dove i due fratelli avrebbero anche potuto compiere gli studi giuridici7, che Cyprianus fece culminare nell’acquisizione del titolo di referendarius, prima del 523, con il compito dunque di istruire le cause di fronte al tribunale di corte e di presentare poi accurati rapporti al sovrano (Cass. var. V 40,2: Interpellantium siquidem confusas querelas distincta nimis ac lucida relatione narrabas, et qui proprios dolores expromere non poterant tuis commendati allegationibus obtinebant)8.
Fu proprio nel ruolo di referendarius che Cyprianus insinuò l’accusa di tradimento contro il console Albinus 9, a parer suo reo di complottare con la corte orientale ai danni del sovrano Teoderico; la menzione del suo intervento nella questione è riscontrabile nel secondo di due frammenti che la tradizione cronachistica moderna ha trasmesso con il titolo di Excerpta Valesiana, in particolare la seconda parte incluse una Cronica Theodericiana, composta alla metà circa del secolo VI e descrittiva del periodo intercorso tra il 474 e il 527. L’autore è sconosciuto, benché sia ritenuto dalla maggior parte degli studiosi che fosse un simpatizzante del sovrano teodericiano; egli riferì questo lungo brano riguardo all’episodio che vide protagonista il fedele servitore di Teoderico: Cyprianus, qui tunc referendarius erat, postea comes sacrarum et magister, actus cupiditate, insinuans de Albino patricio, eo quod litteras adversus regnum eius imperatori Iustino misisset; quod factum dum revocitus negaret, tunc Boethius patricius, qui magister officiorum erat, in conspectu regis dixit: “Falsa est insinuatio Cypriani, sed si Albinus fecit, et ego et cunctus senatus uno consilio fecimus; falsum est, domne rex”. Tunc Cyprianus haesitans non solum adversus Albinum sed et adversum Boethium, eius defensorem, deducit falsos testes (Anon. Val. 85-86).
Cyprianus, che era allora referendarius e divenne poi comes sacrarum largitionum, come si legge anche in Cassiodorus (Cass. var. V 40: Cypriano comiti sacrarum Theodericus rex. […], var. 41,6: Quapropter, patres conscripti, praedictum Cyprianum suis meritis et natalium splendore fulgentem ad sacrarum largitionum culmen eveximus […])10, acquisì infine la carica di magister officiorum11. Egli, come referendarius, accusò Albinus di aver inviato lettere contro il suo regno all’imperatore Giustino I (518-527), ma prese allora le difese del console il magister officiorum allora vigente, Boethius12, che di fronte al sovrano sostenne la falsità dell’insinuazione di Cyprianus.
Come concluse la Cronica Theodericiana, a fronte di questa replica di Boethius, Cyprianus decise di passare al contrattacco, contribuì a far processare e infine condannare anche uno dei più fidati consiglieri del sovrano, a capo anche dell’amministrazione regia, come lo stesso filosofo Boethius raccontò: Ne Albinum consularem virum praeiudicatae accusationis poena corriperet, odiis me Cypriani delatoris opposui (Boeth. Cons. I 4,14).
1 Gli esordi della carriera di Cyprianus sono riferiti nella documentazione cancelleresca del regno goto; in una missiva di re Atalarico si fece infatti implicito riferimento a una campagna militare danubiana, che per indizi interni è stata identificata con l’expeditio Sirmiensis degli anni 504-505, in particolare il richiamo andò alla battaglia di Horreum Margi (in attuale territorio serbo) che vide la vittoria di un ampio drappello di combattenti goti su un esercito di federati bulgari – Cass. var. VIII 21,3: Cypriano v(iro) i(nlustre) patricio Athalaricus rex. […] Vidit te adhuc gentilis Danubius bellatorem: non te terruit Bulgarum globus, qui etiam nostris erat praesumptione certaminis obstaturus. Peculiare tibi fuit et renitentes barbaros aggredi et conversos terrore sectari. Sic victoriam Gothorum non tam numero quam labore iuvisti. – cfr. Enn. pan. Theod. 64-7. L’episodio venne esaminato anche in E. Stein, Histoire du Bas-Empire, vol. II. De la disparition de l’empire d’Occident à la mort de Justinien (476-569), Parigi 1949, p. 146; H. Wolfram, Die Goten. Von den Anfängen bis zur Mitte des sechsten Jahrhunderts, Monaco 2009 (rist.), pp. 321 s.
2 PLRE II, s.v. Fl. Magnus Aurelius Cassiodorus Senator, pp. 265-9.
3 Id., s.v. Opilio 3, pp. 807 s.
4 Si desume la differenza di età da affermazioni contenute nell’opera cassiodorea, oltre che dalle datazioni riferentisi al cursus honorum dei due. Cyprianus nacque probabilmente nell’ultimo ventennio del secolo V, giacché intorno al 527, quando fu nominato magister officiorum era già descritto come senex (Cass. var. VIII 21,2: senescis quidem corpore, sed laude iuvenescis […]).
5 PLRE II, s.v. Opilio 4, p. 808.
6 Cfr. J. Moorhead, Theoderic in Italy, Oxford 1992, p. 227 (che riferisce correzioni al suo stesso contributo – Id., Boethius and Romans in Ostrogothic Service, “Historia (Wiesbaden)” 27 (1978), pp. 604-612. Si veda anche Ch. Pietri, Christiana respublica: éléments d’une enquête sur le christianisme antique, vol. II, Roma 1997, pp. 883 s.
7 Cfr. Ch. Pietri, Christiana respublica. Op. cit., pp. 883-5.
8 Per un commento sulla data di acquisizione della carica e sulla sua influenza sulle decisioni di Teoderico, che probabilmente esercitò la giurisdizione unicamente avvalendosi dei rapporti del referendarius (riceveva quindi i postulanti, esaminava le situazioni e subito le esponeva al sovrano, senza che le parti o i loro avvocati potessero o meno perorare la loro causa) cfr. A. Giardina, G.A. Cecconi, I. Tantillo (a c. di), Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore. Varie, vol. II, Roma 2016, pp. 464 s. Si veda anche Cass. var. VIII 21,4: Postea vero, quod non minus ipsis certaminibus fuit, referendarii officium laboriosis contentionibus exhibebas. Fuerunt enim apud illum virtutum omnium virum exercitualia vel pacata servitia. Quis enim non ageret bellum qui illi potuit competens exhibere responsum? Cassiodorus farà riferimento anche alla condivisione di momenti di otium tra Teoderico e Cyprianus; nei quali il sovrano, durante alcune cavalcate, ascoltava l’altro nell’esposizione di questioni di diverso valore, riducendo così al minimo la funzione svolta in precedenza dal consistorium di palazzo, ovvero il consiglio imperiale entro al quale sedevano i principali funzionari – cfr. A.H.M. Jones, The Later Roman Empire, 284-602. A Social, Economic and Administrative Survey, Oxford 1964, pp. 338-341: la carica comparve per la prima volta nel 427 nella pars Orientis dell’Impero, ma fu introdotta anche nel contesto occidentale proprio a partire dal regno ostrogoto. Secondo la testimonianza del secolo VI, Petrus Patricius, furono previste soltanto tre posizioni per questo incarico, due al servizio dell’imperatore e uno per l’imperatrice, tuttavia la maggior parte ricevette il titolo, ma svolse i compiti e ottenne il salario come tribunus et notarius praetorianus.
9 PLRE II, s.v. (Faustus?) Albinus iunior 9, pp. 51 s.
10 Le due lettere sono datate all’anno 524. Il passaggio da referendarius a comes sacrarum largitionum fu abbastanza usuale (R. Delmaire, Largesses sacrées et res privata. L’aerarium impérial et son administration du IVᵉ au VIᵉ siècle, Roma 1989, pp 104,114), tuttavia appare come un’ulteriore conferma della grande fiducia che il sempre più sospettoso re Teoderico ripose in Cyprianus – cfr. Ch. Kakridi, Cassiodors Variae: Literatur und Politik im ostgotischen Italien, Monaco 2005, pp. 249 s.
11 L’acquisizione di tale carica è da ritenersi posteriore all’anno 527, giacché per ottenerla prima avrebbe dovuto detenere il titolo di patricius, fatto che avvenne proprio nel 527, come attesta la prima lettera inviatagli da Atalarico (Cass. var. VIII 21: Cypriano v(iro) i(nlustre) patricio Athalaricus rex).
12 PLRE II, s.v. Anicius Manlius Severinus Boethius iunior 5, pp. 233-7.
Il linguaggio usato dal funzionario Cassiodorus nella sezione di testo riportata sembra tuttavia distogliersi dallo specialismo burocratico che permeò l’intera raccolta, non risulta così improbabile altresì che si nasconda tra queste righe un giudizio negativo nei confronti di Cyprianus, che secondo topos letterario della cultura latina, si adattò bene all’effeminata astuzia della corte orientale2 (Eous/Eoa per indicare l’Oriens fu un uso prevalentemente poetico3). Alle presunte abilità diplomatiche va aggiunto invece come verosimile elogio sincero la conoscenza di Cyprianus di tre lingue (instructus trifariis linguis), che a quell’altezza cronologica altre non poterono essere se non il latino, il greco e il goto4.
Già nella missiva che Atalarico inviò a Cyprianus, quasi a conclusione fu ricordata anche la lodevole paternità del funzionario, i cui figli dimostrarono fiorenti virtù, fra le quali la capacità di esprimersi e comprendere l’idioma goto, abilità certamente propria anche del padre: Sunt enim beneficiis nostris consentanea in te et superna iudicia, quando talium filiorum pater effectus natura ipsa videris esse patricius. […] Pueri stirpis Romanae nostra lingua loquuntur, eximie indicantes exhibere se nobis futuram fidem, quorum iam videntur affectasse sermonem (Cass. var. VIII 21,6.7).
1 Rimangono ignote le motivazioni a fondamento dell’ambasceria, sono state suggerite diverse ipotesi e forse le più credibili furono quelle relative a una missione di Cyprianus alla corte costantinopolitana per recuperare documentazione che lo sostenesse nell’accusa di Boethius e successiva incriminazione e condanna – cfr. Cassiodorus, Variae [intr., trad. e comm. di S. Barnish, Liverpool 1992, p. 88, n. 5]; J. Moorhead, Theoderic in Italy. Op. cit., pp. 219 s.
2 Cfr. S. Barnish, Maximian, Cassiodorus, Boethius, Theodahad: literature, philosophy and politics in Ostrogothic Italy, “Nott. Stud. Med.” 34 (1990), pp. 20 s.
3 Cfr. A. Giardina, Cassiodoro politico, Roma 2006, p. 136.
4 Cfr. P. Courcelle, Les lettres grecques en Occident. De Macrobe à Cassiodore, Parigi 1948, p. 259, n. 2; B. Luiselli, Storia culturale dei rapporti tra mondo romano e mondo germanico, Roma 1992, p. 710.
Index nominum – Index geographicus – Index rerum notabilium
Index nominum
Albinus | Boeth. Cons. I 4,14; Anon. Val. 85-86; |
Athalaricus (rex) | Cass. var. VIII 21-22; |
Boethius | Anon. Val. 85-86; |
Cyprianus | Cass. var. V 40-41, VIII 21-22; Boeth. Cons. I 4,14; Anon. Val. 85-86; |
Iustinus (imperator) | Anon. Val. 85; |
Opilio (pater Cypriani) | Cass. var. V 41,5; |
Theodericus (rex) | Cass. var. V 40-41. |
Index geographicus
Bulgari | Cass. var. VIII 21,3; |
Danubius | Ivi; |
Eoa | Cass. var. V 40,5; |
Gothi | Id. VIII 21,3; |
Graecia | Id. V 40,5; |
Roma (urbs), Romana | Id. V 41,3, VIII 21,7. |
Index rerum notabilium
accusatio | Boeth. Cons. I 4,14; |
allegatio | Cass. var. V 40,2; |
argutia | Ivi; |
barbarus | Cass. var. VIII 21,3; |
bellator | Ivi; |
bellum | Cass. var. VIII 21,4; |
beneficium | Id. VIII 21,6; |
certamen | Id. VIII 21,3.4; |
comes sacrarum, culmen sacrae largitionum | Cass. var. V 41,6; Anon. Val. 85; |
consilium | Anon. Val. 86; |
consularis | Boeth. Cons. I 4,14; |
contentio | Cass. var. VIII 21,4; |
cupiditas | Anon. Val. 85; |
defensor | Id. 86; |
delator | Boeth. Cons. I 4,14; |
devotio | Cass. var. V 41,3; |
dolor | Id. V 40,2; |
excubia palatina | Id. V 41,5 |
fides | Cass. var. VIII 21,7; |
filius | Id. VIII 21,6; |
gentiles | Id. VIII 21,3; |
iudicium | Id. VIII 21,6; |
insinuatio | Anon. Val. 86; |
labor | Cass. var. VIII 21,3; |
legatio | Id. V 40,5; |
lingua trifaria | Ivi; |
littera | Anon. Val. 85; |
lux natalium, splendor natalium | Cass. var. V 41,5.6; |
magister, magister officiorum | Cass. var. VIII 21,2; Anon. Val. 85; |
meritum | Cass. var. V 41,6; |
odium | Boeth. Cons. I 4,14; |
officium | Cass. var. V 40,5, VIII 21,4; |
pater | Id. V 41,5, VIII 21,6.7; |
patres conscripti | Id. V 41,6; |
patricius | Cass. var. VIII 21,3.6; Anon. Val. 85-86; |
peritia | Cass. var. V 40,5; |
poena | Boeth. Cons. I 4,14; |
puer | Cass. var. VIII 21,7; |
querela | Id. V 40,2; |
referendarius | Cass. var. VIII 21,4; Anon. Val. 85; |
regnum | Anon. Val. 85; |
relatio | Cass. var. V 40,2; |
rex | Id. V 40-41, VIII 21-22; |
senatus | Cass. var. V 41,3; Anon. Val. 86; |
sermo | Cass. var. VIII 21,7; |
servitium | Id. VIII 21,4; |
stirps | Id. VIII 21,7; |
terror | Id. VIII 21,3; |
testis | Anon. Val. 86; |
trepidatio | Cass. var. V 40,5; |
victoria | Id. VIII 21,3; |
vir, vir inlustris | Cass. var. V 40,5, 41,5, VIII 21,4; Boeth. Cons. I 4,14; |
virtus | Cass. var. VIII 21,4. |
Cecconi, Giardina, Tantillo 2016 = Andrea Giardina, Giovanni Alberto Cecconi, Ignazio Tantillo (a c. di), Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore. Varie, voll. II/IV, Roma 2016, pp. 463-9,241-9.
Delmaire 1989 = Roland Delmaire, Les Responsables des finances impériales au Bas-Empire romain: (4.-6. s.): études prosopographiques, Bruxelles 1989, pp. 244 s.
Kakridi 2005 = Christina Kakridi, Cassiodors Variae: Literatur und Politik im ostgotischen Italien, Monaco 2005, pp. 249 s.
Moorhead 1992 = John Moorhead, Theoderic in Italy, Oxford 1992, pp. 219 s.,227.
Pietri 1997 = Charles Pietri, Christiana respublica: éléments d’une enquête sur le christianisme antique, vol. II, Roma 1997, pp. 882-5.