Il retore non dimenticò di precisare che il futuro regnante, benché fosse più giovane di H., permise al suo sottoposto di apprendere da lui doti di gentilezza e disponibilità nell’assistenza e nel compiacimento degli amici:
Ἰουλιανῷ. […] καὶ γὰρ εἰ καὶ νεώτερος Ἐλπιδίου, σὺ γέγονας τῶν γε καλῶν τούτων Ἐλπιδίῳ διδάσκαλος τῷ πρεσβυτέρῳ, τῆς ἐπιεικείας, τῆς προθυμίας τοῦ ποιεῖν εὖ τοὺς φίλους […] ἐμοὶ δὲ καὶ τούτῳ πυκνοὶ μὲν οἱ πρὸς ἀλλήλους λόγοι, πάντες δὲ περὶ σοῦ τε καὶ τῆς γνώμης ἣν ἔχεις καὶ τῶν πραγμάτων ἐν οἵοις ὢν ὅστις εἶ πρὸς αὐτά καὶ οὕτως ἐγγὺς ὧν πράττεις ἐπὶ τῆς διηγήσεως ἦν, ὥστε σοι μικροῦ διελεγόμην ὡς ἂν παρόντι (Lib. ep. 35, 4.5).
Il fatto che Libanius faccia riferimento a frequenti conversazioni (πυκνοὶ λόγοι) con H. permise alla totalità degli studiosi di ipotizzare con buona probabilità una condivisione del luogo di nascita, è possibile che entrambi fossero antiocheni4.
Durante la stesura dell’epistola infatti Libanius si trovava in Antiochia, sua città natale, ed è possibile che i due si incontrassero spesso lì, giacché anche H. avrebbe avuto residenza in quella città. Si può ricavare un’ulteriore indicazione a favore di un’origine antiochena di H. in un altro breve frammento da un’altra lettera di Libanius, quando il retore alluse anche a un grado di parentela tra di loro (κῆδος): […] νῦν δ᾽ἂν καὶ προσθείης τὸ φιλεῖν εἰκότως διὰ τὸ κῆδος (Lib. ep. 448).
H. percorse l’intera carriera in territorio orientale, a esclusione di un primo periodo di ambascerie nella pars Occidentis durante l’imperio di Costanzo II (337-361); soltanto alla morte di quest’ultimo imperatore fu probabilmente nominato comes rerum privatarum, succedendo a Evagrius nell’anno 3625.
Giuliano, come si evince dal testo della prima lettera di Libanius sopra riportato, era più giovane di H., ma lo ritenne un fidato consigliere fin dal periodo in cui fu soltanto Cesare, subito quindi lo scelse come proprio comes 6.
H. in questo ruolo accompagnò il neo-imperatore in diverse campagne politico-militari nella parte orientale dell’Impero; in una di esse, attraversando Antiochia in direzione di Ancyra, presenziò al processo contro il vescovo Basilius (336-362), ancireno e moderato sostenitore delle dottrine ariane, che fu allontanato dal soglio episcopale allorché divenne rigido oppositore dell’arianesimo più estremizzante7. Un cenno alla sua presenza in questo contesto si trova negli Atti dei martiri, nella sezione riguardante Basilius Ancyranus presbyter: proconsul vero nuntiavit Iuliano quae circa Basilium gesta essent. Ille vero his auditis, Elpidium quendam, perditionis magistrum, misit una cum Pegasio et ipso ex thesauris caelestibus eiecto (Acta martyr. IV Acta s. Basil. 4)8.
Da quanto sopra, si coglie un ritratto meno lusinghiero dell’uomo presentato da Libanius; obiettivamente si deve in realtà constatare che H. aderì del tutto all’ideologia dell’imperatore sotto cui operò, forse fu cristiano durante il governo di Costanzo II e si allontanò da questa professione di fede allorché servì Giuliano.
Philostorgius e Theodoretus non tralasciarono di narrare riguardo alle confische che H. ordinò ai danni della Chiesa di Antiochia; il primo ricordò l’incarico di H. come comes rerum privatarum 9 e concluse sottolineando la pena che toccò più tardi allo stesso funzionario, cui vennero confiscati tutti i beni in quanto cospiratore contro Procopio, imperatore tra il 365 e il 36610, senza trascurare che oltre a una fine indecorosa gli fu assegnato l’epiteto di ‘Helpidius il sacrificatore’:
[…] Ἐλπίδιος τῆς βασιλικῆς οἰκίας προεστώς (κόμητας πριουάντων ἡ Ῥωμαίων γλῶττα καλεῖ) […] Καὶ ὁ Ἐλπίδιος δέ, εἰ καὶ τῶν ἄλλων βραδύτερον, ἀλλ᾽οὖν τῇ τοῦ Προκοπίου τυραννίδι συμπράττων φωραθείς, ὃς ἐπανέστη τῷ Οὐάλεντι, τῶν τε χρημάτων γυμνωθεὶς […] καὶ ὁ θύτης Ἐλπίδιος ἐπονομαζόμενος (Philost. VII 10).
Theodoretus riprese Philostorgius nell’esatta indicazione della carica di H. e ribadì che costui, insieme a Felix, comes sacrarum largitionum 11, rinnegò la fede al cristianesimo per compiacere l’empio imperatore: […] Ἐλπίδιος δέ, τῶν ἰδίων τοῦ βασιλέως χρημάτων τε καὶ κτημάτων τὴν ἡγεμονίαν πεπιστευμένος · κόμητα δὲ πριβάτων τὸν τοιοῦτον Ῥωμαῖοι προσαγορεύειν εἰώθασιν. Καὶ τὸν Φίλικα δὲ καὶ τὸν Ἐλπίδιόν φασι Χριστιανοὺς ὄντας ἀποστῆναι τῆς εὐσεβείας χαριζομένους τῷ δυσσεβεῖ βασιλεῖ (Theod. Cyr. hist. eccl. III 12,2.3).
Anche due brani estrapolati dalla corrispondenza di Libanius si soffermarono sull’adesione al paganesimo di H. durante l’imperio di Giuliano, ma sembra che il retore fosse soprattutto interessato a evidenziare la coerenza dell’amico, che rimase pagano anche dopo la morte di Giuliano; infatti, in una lettera scritta nell’ottobre del 363, Libanius chiese un intervento di H. a favore di un comune conoscente di nome Salvius e concluse la stessa con una citazione diretta di uno degli eroi pagani protagonisti nell’Ilias omerica (Hom. Il. VII, 241): πάντως δὲ πολλῶν πολέμων ἔμπειρος εἶ κατὰ τὸν Ζευξιδάμου καὶ ἔχοις ἂν ὥσπερ ὁ Ἕκτωρ λέγειν οἶδ᾽ἐπὶ δεξιὰ, οἶδ᾽ ἐπ᾽ἀριστερά (Lib. ep. 1433).
Nello stesso anno in un’altra epistola indirizzatagli da Libanius immediatamente in apertura fu ricordato l’amico Olympius, ambasciatore presso l’imperatore Gioviano (363-364)12 e descritto come τοὺς θεοὺς ἐπιμελείας οὐ παρέργως ἀψαμένου (Lib. ep. 1432).
H. fu dotato certamente di un’ottima capacità diplomatica, giacché Gioviano scelse di confermarlo tra i propri funzionari (Lib. ep. 1120: Χαίρω ὅτι τῆς τοῦ βασιλέως εὐνοίας ἀπολαύεις. τεκμαίρομαι δὲ τοῦτο τῷ μένειν σε ἐπὶ τῆς ἀρχῆς · εἰ γὰρ μὴ κεῖνο ἦν, οὐδὲ τοῦlibanius Epistulaeτο ἂν ἦν) e probabilmente gli permise anche di salire alla carica di proconsul Asiae, come sembra documentare un’altra lettera di Libanius riferita all’organizzazione dei Giochi Olimpici svoltisi nell’anno 36413.
Dalle prime parole di Libanius si apprende che l’evento si svolse dopo la morte dell’imperatore Giuliano (Ἕτερα μὲν ἠλπίσαμεν περὶ τῶν Ὀλυμπίων, […] οὓς ζημίαν ἡλίῳ φήσαιμ᾽ἂν οὐκ ὄντας ἔτι) e grazie alla qualifica conseguita da H. i Giochi poterono comunque svolgersi efficacemente, in quanto in buona parte finanziati dallo stesso H.
L’allusione al destino che permise al destinatario della missiva di Libanius di giungere in una posizione tale da poter garantire la buona riuscita della celebrazione costituisce una valida testimonianza per sostenere che si trattasse di un incarico di proconsolato, e visto il luogo di svolgimento dei Giochi, il proconsolato d’Asia: φέρων γάρ σε κατέστησεν εἰς τοῦτο ὁ δαίμων ὥστε ἐν σοὶ κεῖσθαι τὸ πλέον τῆς ἑορτῆς. ἡ γὰρ δὴ Ἰωνία τά τε ἄλλα καλὴ καὶ ἀθλητῶν γενναίων εὔφορος, οὕς ὁ μὲν τὸν ἀγῶνα τιθεὶς μεταπέμπεται τῇ παρὰ τοῦ στεφάνου δόξῃ καὶ χρήματα προστιθείς (Lib. ep. 1180,1.2). Il destino pose H. in una posizione tale per cui la maggior parte delle celebrazioni sarebbero dipese da lui: la Ionia 14, territorio celebre e foriero dei migliori atleti, fu sollecitata a partecipare dall’organizzatore dell’evento in cambio di premi in denaro e del prestigio derivato dalla corona destinata ai vincitori.
1 La data si può stabilire giacché nell’epistola Libanius fece riferimento a un sisma che causò gravi danni alla città di Nicomedia (ep. 35,2), avvenuto nell’agosto del 358 – cfr. Seeck, Die Briefe, 170, 329.
2 Il nominativo è attestato in entrambe le forme greche (con spirito aspro e dolce sulla lettera iniziale) nella testimonianza principale di riferimento per la stesura di questa scheda, Libanii Opera, per fenomeni di variazione intercorsi nella tradizione linguistica di uso del nome. In questa prosopografia ci si conforma all’uso stabilito nei principali repertori prosopografici moderni, nella versione latina Helpidius.
3 Attestazione della presenza di Helpidius nelle Galliae insieme al futuro imperatore Giuliano proviene sempre dall’epistolario di Libanius; in uno scritto che sembra il messaggio di una cartolina beneaugurante, datato al 357, Libanius scrisse a Helpidius di rallegrarsi per la propria esistenza, giacché essa stessa stava contribuendo vicendevolmente a donare felicità al padre, è evidente che Helpidius si trovava in un periodo positivo di ascesa nella propria carriera, dunque in quell’anno con buona probabilità al fianco del Cesare vittorioso: Εὐδαιμόνει τῷ σαυτοῦ βίῳ τὸν σὸν ποιῶν πατέρα εὐδαίμονα (Lib. ep. 609).
4 Cfr. Seeck, Die Briefe, 170 che ricordò anche l’amicizia con un altro antiocheno, Asterius, segnalando un’altra occorrenza emblematica nella corrispondenza di Libanius (ep. 1476); Delmaire, Les responsables des finances impériales, 39; Petit, Les fonctionnaires, 90.
5 PLRE I, p. 1062.
6 Il grado di autorità che acquisì Helpidius nel corso della propria carriera venne evidenziato anche da una lettera di Libanius in risposta a lamentele per richieste di assistenza negate, dirette al retore da un prete pagano, Hierax; Libanius ricordò a quest’ultimo di aver interagito invece a suo favore di fronte all’imperatore e ad altre persone influenti, fra le quali Helpidius: Ἱέρακι. […] τοιαῦτα νῦν μὲν πρὸς Ἐλπίδιον λέγων, νῦν δὲ πρὸς τὸν πάντα ἄριστον βασιλέα τὰ σοὶ πρέποντα συμπαρεσκεύασα γράμματα ἐλθεῖν (Lib. ep. 796,2). L’epistola è datata all’inverno dell’anno 362.
7 ODC, s.v. Basil of Ancyra, p. 168.
8 L’episodio è stato datato al 28 giugno 362 – cfr. Delmaire, Les responsables des finances impériales, 40. n. 60. Nello stesso periodo Libanius scrisse ancora all’imperatore Giuliano, in risposta a una sua epistola favorevole all’orazione che lo stesso Libanius pronunciò in favore dell’amico Aristophanes; a conclusione della risposta accennò molto brevemente al contributo che fornì anche Helpidius proprio in qualità di comes rerum privatarum: δρόμος οὖν παρὰ τὸν καλὸν Ἐλπίδιον […] (Lib. ep. 758,6). Si veda anche Lib. Or. XIV, 35: Ἐλπίδιος οὐδ᾽οὗτος ὡς ὑπὲρ ἀλλοτρίων τῶν Ἀριστοφάνους βουλεύεται ἀλλὰ καὶ τοῦθ᾽ἕν ἐστι τῶν ἀγρυπνίαν αὐτῷ φερόντων καὶ ποιησόντων γε ἡδονὴν εἰ γένοιτο, nella quale il retore ricordò lo zelo che Helpidius profuse nell’amministrazione dei beni dell’amico Aristophanes.
9 Il titolo di comes rerum privatarum ebbe una sua trascrizione greca corrispondente in una fase tarda della lingua, per questo lo storico di secolo IV/V fornì l’equivalenza con la dignità in uso nel mondo latino – cfr. R. Delmaire, Largesses sacrées et Res privata. L’aerarium imperial et son administration du IV ͤ au VI ͤ siècle, Roma 1989, 20 s.
10 PLRE I, s.v. Procopius 4, pp. 742 s.: Procopio condannò Helpidius alla prigione e alla confisca dei beni nel 366.
11 PLRE I, s.v. Felix 3, p. 332.
12 Ivi, s.v. Olympius 9, pp. 645 s.; RE XVIII, s.v. Olympius 10 (Ensslin).
13 I Giochi in onore di Zeus Olympius si svolsero a Daphne, sobborgo di Antiochia, nel 363 e furono presentati dal governatore della provincia di Syria, Sabinus. Libanius non si mostrò mai particolarmente favorevole a giochi sportivi e spettacoli pubblici, ma nemmeno si oppose totalmente, ancor più quando si trattò di celebrare la memoria di un imperatore a lui caro, come nell’occasione dell’anno 364. Fino al sec. VII gli spettacoli pubblici continueranno ad essere celebrati a fianco delle cerimonie liturgiche e religiose – cfr. Pellizzari, Tra retorica, letteratura ed epigrafia, 123-144.
14 Provincia romana dell’Asia Minor.
Fra questi ambasciatori si può annoverare Clematius, agens in rebus, inviato a Mediolanum insieme a Spectatus, cugino di Libanius, allo scopo di ottenere un miglioramento nella carriera di quest’ultimo: Ἐλπίδιος. Κλημάτιος παρ᾽ὧν μὲν ἤλπισε μέγα τι φησὶ μικρὸν ἔχειν […](Lib. ep. 452). Nient’altro dell’esperienza mediolanense di H. ci è stato tramandato.
Index nominum – Index rerum sacrarum – Index geographicus – Index rerum notabilium
Index nominum
Ἀριστοφάνης | Lib. Or. XIV,35; |
Basilius | Acta martyr. IV Acta s. Basil. 4; |
Κλημάτιος | Lib. ep. 452; |
Ἐλπίδιος (ὁ θύτης) / Helpidius | Lib. epp. 35, 448, 452, 609, 758, 796, 1120, 1180, 1432, 1433, 1476, Or. XIV, 35; Philost. VII 10; Theod. Cyr. hist. eccl. III, 12,2.3; Acta martyr. IV Acta s. Basil. 4; |
Ἕκτωρ | Lib. ep. 1433; |
Ἱέραξ | Id. ep. 796,2; |
Ἰουλιανός / Iulianus | Lib. ep. 35; Acta martyr. IV Acta s. Basil. 4; |
Ὀλύμπιος (I) | Lib. ep. 1180; |
Pegasius | Acta martyr. IV Acta s. Basil. 4; |
Φίληξ | Theod. Cyr. hist. eccl. III, 12,3; |
Προκόπιος | Philost. VII 10; |
Οὐάλης | Ivi; |
Ζευξίδαμος | Lib. ep. 1433. |
Index rerum sacrarum
Χριστιανός | Theod. Cyr. hist. eccl. III, 12,3; |
εὐσέβεια | Ivi; |
θεός | Lib. ep. 1432; |
thesaurus caelestis | Acta martyr. IV Acta s. Basil. 4. |
Index rerum notabilium
ἀγρυπνία | Lib. Or. XIV, 35; |
ἀγών | Id. ep. 1180,2; |
ἀρχή | Id. ep. 1120; |
ἀθλητής | Id. ep. 1180,2; |
βασίλεα, βασιλικὴ οἰκία | Lib. ep. 796,2; Philost. VII 10; |
βασιλεύς | Lib. epp. 448, 1120; Theod. Cyr. hist. eccl. III, 12,2.3; |
βίος | Lib. ep. 609; |
κῆδος | Id. ep. 448; |
χρήματα | Lib. ep. 1180,2; Philost. VII 10; Theod. Cyr. hist. eccl. III, 12,2; |
κόμης πριουάντων, πριβάτων | Philost. VII 10; Theod. Cyr. hist. eccl. III, 12,2; |
κτήματα | Theod. Cyr. hist. eccl. III, 12,2; |
δαίμων | Lib. ep. 1180,1; |
διδάσκαλος / magister | Lib. ep. 35, 4; Acta martyr. IV Acta s. Basil. 4; |
διήγησις | Lib. ep. 35, 5; |
δόξα | Id. ep. 1180,2; |
δρόμος | Id. ep. 758,6; |
ἐπιείκεια | Id. ep. 35,4; |
ἐπιμέλεια | Id. ep.1432; |
εὔνοια | Id. ep.1120; |
gesta | Acta martyr. IV Acta s. Basil. 4; |
γνώμη | Lib. ep. 35,4; |
γράμμα | Id. epp. 448, 796,2; |
ἡδονή | Id. Or. XIV, 35; |
ἡγεμονία | Theod. Cyr. hist. eccl. III, 12,2; |
ἑορτή | Lib. ep. 1180,1 |
λόγος | Id. ep. 35,5; |
νοῦς | Id. ep. 448; |
πατήρ | Id. ep. 609; |
φίλος | Id. ep. 35,4; |
πόλεμος | Id. ep. 1433; |
πρᾶγμα | Id. ep. 35,5; |
πρεσβύτερος | Ivi; |
πρεσβεύς | Id. ep. 448; |
proconsul | Acta martyr. IV Acta s. Basil. 4; |
προεστώς | Philost. VII 10; |
προθυμία | Lib. ep. 35,4; |
στέφανος | Id. ep. 1180,2; |
τυραννίς | Philost. VII 10; |
ζημία | Lib. ep. 1180,2. |
Delmaire 1989 = Roland Delmaire, Les responsables des finances impériales au Bas-Empire romain (IVe-VIe s.). Études prosopographiques, Bruxelles 1989, 39 s.
Delmaire 1989b = Roland Delmaire, Largesses sacrées et Res privata. L’aerarium imperial et son administration du IVe au VIe siècle, Roma 1989, 20 s.
Festugière 1959 = Andrè Jean Festugière, Antioche païenne et chrétienne. Libanius, Chrysostome et les moines de Syrie, Parigi 1959, 91-142.
Kuhoff 1983 = Wolfgang Kuhoff, Studien zur zivilen senatorischen Laufbahn im 4. Jahrhundert n. Chr. Ämter und Amtsinhaber in Clarissimat und Spectabilität, Francoforte sul Meno 1983, 399.
Norman 1992 = Albert Francis Norman, Autobiography and selected letters, II, Cambridge 1992.
Pellizzari 2011 = Andrea Pellizzari, Tra retorica, letteratura ed epigrafia: esempi di laudes urbium tardoantiche, Historika, 1 (2011), 123-144.
Petit 1994 = Paul Petit, Les Fonctionnaires dans l’oeuvre de Libanius: analyse prosopographie, Parigi 1994, 89 s.
Seeck 1906 = Otto Seeck, Die Briefe des Libanius, Lipsia 1906, 170, 329.