1 Cfr. L. Boffo, Dal Vicino-Oriente all’Italia Settentrionale: persone e mestieri, “Mélanges de l’Université Saint Joseph” 60 (2007), Catalogo n. 39, p. 362. Per la provincia Syria in età romano imperiale vedasi apposito glossario, pp.
2 Cfr. H. Solin, Juden und Syrer in der römischen Welt, in ANRW II 29/2, p. 743; Id., Die stadrömischen Sklavennamen: ein Namenbuch, III, Stoccarda 1996, pp. 603 s.
Tutto ciò che sappiamo riguardo a questa donna è stato tramandato da un’iscrizione funeraria rinvenuta nell’odierna Rezzato (Bs), oggi conservata nei Civici Musei di Brescia, in essa si legge: Q(uintus) Antuleius | Soterichus | VIvir Aug(ustalis) sibi et | Antuleiae Callitych[e] | uxori optimae et | Antuleiae Macrinae | matri et lib(ertae?) et | Antuleiae Martae | socrae et | Q(uinto) Antuleio [3]C[3]II[3]NI | Trophimae et [ (InscrIt X.5/1, 182).
Gli Antuleii sono una famiglia dell’antica Brixia, vissuti nel secolo II, che hanno esercitato principalmente incarichi sacerdotali; l’epigrafe riportata permette soltanto di ricostruire un frammento dell’albero genealogico. Antuleia Marta è suocera (socrus) di Q. Antuleius Soterichus, dal quale riceve sepoltura insieme alla figlia, Antuleia Callityche, alla madre del dedicatario, Antuleia Macrina, a Antuleius Quintus e a Trophime1.
Se prendiamo in esame i cognomina ricavabili dall’epigrafe considerata possiamo avanzare alcune ipotesi sulla provenienza e sullo status dei membri della famiglia. Soterichus è figlio di una donna che porta cognomen latino, Macrina, è molto probabilmente un servus o liberto; il suo cognomen è grecanico e “soteriologico”, legato quindi all’esercizio di funzioni sacre o mediche, infatti Soterichus risulta diffuso particolarmente tra i servi che esercitano il ruolo di medici2, non rivela quindi tanto una provenienza orientale, ma piuttosto una pertinenza con specifiche attività.
Antuleius Soterichus usufruisce certo di una discreta disponibilità finanziaria, vista la dimensione e l’accuratezza del monumento, tuttavia sposa una donna che possiede forse il suo stesso stato sociale, per Antuleia Callityche possiamo infatti replicare le considerazioni già fatte per il marito, si tratta di un grecanico3. Callityche potrebbe essere stata una schiava nata nell’abitazione del padrone della madre, lo stesso padrone servito anche dal futuro marito, Antuleius Soterichus, che condivide lo stesso nomen4.
Difficile stabilire l’identità delle ultime personalità indicate nell’iscrizione, Trophime è grecanico, solitamente proprio di figure femminili5, ed è anche il cognomen grecanico più frequente nelle attestazioni relative a Brixia6. Secondo formulari molto frequenti nelle iscrizioni funerarie potrebbero essere i fratelli del dedicante7.
I menzionati avrebbero quindi costituito una seconda generazione, nata probabilmente su suolo italico, Antuleia Callityche è infatti figlia di Antuleia Marta, la quale probabilmente è giunta in Italia da un territorio di area semitica in qualità di serva, ma in seguito per manomissione ha ottenuto la cittadinanza romana e ha assunto il nomen del proprio padrone8.
1 Per Trophime vedasi G.L. Gregori, Brescia Romana. Ricerche di prosopografia e storia sociale, I, p. 241, C 249.
2 Vedasi H. Solin, Die sogenannten Berufsnamen antiker Ärtze, in Ancient Medicine in its Socio-Cultural Context, Amsterdam 1995, p. 134; Id., Die stadrömischen Sklavennamen: ein Namenbuch, II, Stoccarda 1996, p. 312; Id., Die griechischen Personennamen in Rom, I, Berlino 2003, pp. 453-5.
3Id., Die stadrömischen Sklavennamen: ein Namenbuch, II, Stoccarda 1996, pp. 211 s.; Id., Die griechischen Personennamen in Rom, I, Berlino 2003, pp. 99 s.
4 Cfr. A. Garzetti, InscrIt X.5/1, 182, p. 121.
5 H. Solin, Die stadrömischen Sklavennamen: ein Namenbuch, II, Stoccarda 1996, pp. 489 s.; Id., Die griechischen Personennamen in Rom, II, Berlino 2003, pp. 1052-4.
6 Vedasi G.L. Gregori, Brescia Romana. Ricerche di prosopografia e storia sociale, II, p. 88 che annovera sette attestazioni per Trophimus e sei per Trophime, ricordandone anche la diffusione in Roma: Trophimus 297, Trophime 159 (n. 285).
7 Cfr. I. Liguori, Il formulario delle iscrizioni funerarie della IX regio. Premessa a un’indagine quantitativa, “Rivista di Studi Liguri” LXX (2004), pp. 127-60.
8 Per la condizione dei liberti si richiamano i contributi di G. Ramilli, Istituzioni pubbliche dei Romani, Padova 1971, pp. 31-3; G. Poma, Le istituzioni politiche nel mondo romano, Bologna 2002, pp. 155-75.
Index nominum – Index rerum notabilium
Antuleia Callityche | InscrIt X.5/1, 182 |
Antuleia Macrina | Ivi |
Antuleia Marta | Ivi |
Quintus Antuleius […] | Ivi |
Quintus Antuleius Soterichus | Ivi |
[…]Trophime | Ivi[1] |
mater et liberta | Ivi |
sexvir Augustalis | Ivi |
socrus | Ivi |
uxor optima | Ivi |
Liguori 2004 = Isabella Liguori, Il formulario delle iscrizioni funerarie della IX regio. Premessa a un’indagine quantitativa, “Rivista di Studi Liguri” LXX (2004), pp. 127-60.
Solin 1983 ꞊ Heikki Solin, Juden und Syrer in der römischen Welt, in Aufstieg und Niedergang der römischen Welt, II 29/2 (1983), pp. 590-789.
Solin 1995 = Heikki Solin, Die sogenannten Berufsnamen antiker Ärtze, in Ph.J. van der Eijk, H.F.J. Horstmamshoff, P.H. Schrijvers (a c. di), Ancient Medicine in its Socio-Cultural Context: papers read at the congress held at Leiden University, 13-15 april 1992, II voll., Amsterdam 1995, pp. 119-42
Solin 1996 = Heikki Solin, Die stadrömischen Sklavennamen: ein Namenbuch, III voll., Stoccarda 1996
Solin 2003 = Heikki Solin, Die griechischen Personennamen in Rom, III voll., Berlino 2003