Abba o Abbas dal siriaco ‘padre’, carica assegnata a monaci venerabili per la santità. Negli ordini religiosi abate, colui che è a capo di una comunità (Blaise Patristico, p. 828); anche, nello specifico, superiore di un monastero, priore, capo di una scuola o rettore (Blaise Medievale, p. 1). Nel monachesimo orientale del IV secolo è abbas l’anziano che gode del carisma del logion, la parola spirituale. La tendenza occidentale successiva è invece più orientata a definire con questa terminologia il superiore di una istituzione (praefectus Monasterii – Du Cange I, p. 11), facendo emergere maggiormente il livello gerarchico (DIP I, coll. 23-6). Nella formazione di una gerarchia predomina sul termine praepositus, designante il secondo monaco di un cenobio (NDPAC I, coll. 4 s.) Abbas ricorre tre volte nel NT, usato anche per identificare i Padri del deserto, ad esempio negli Apophthegmata Patrum (ODC, s.v. abba, p. 1). Come richiamo a un’entità superiore, divina, è in uso già nell’antico Oriente pre-cristiano e nei culti misterici dell’ellenismo (RAC I, s.v. Abt, coll. 45-55).