Nel 319 per la prima volta si attesta l’esistenza di una schola di agentes in rebus, ovvero di agenti di polizia impiegati anche nel ruolo di corrieri di gabinetto, alle dipendenze del magister officiorum (Not. dign. orient. XI,3,11). L’incarico di corriere fu da subito affiancato anche da un’attività di vigilanza del cursus publicus (CTh. VI,29,8) e di osservazione puntigliosa, correlata a registrazione scritta, dell’operato dei funzionari imperiali nelle aree dell’Impero attraversate, di cui avrebbero dovuto riferire all’imperatore (Amm. XV 3,8, XVI 5,11, 8,9). Alcuni agentes furono inviati nelle province o aree di frontiera con funzioni ispettive, proprie della polizia segreta (curiosi); parallelamente furono utilizzati come ambasciatori diplomatici. La carica scomparve nel corso del secolo VII.