La riforma dell’esercito avviata da Diocleziano, perfezionata da Costantino I e completata dai suoi successori, portò alla formazione di milizie di limitanei, destinate al presidio delle frontiere, e di comitatenses, l’esercito mobile centrale. Quest’ultimo gruppo fu posto sotto il comando diretto dell’imperatore oppure di due generali, il magister peditum, comandante della fanteria oppure il magister equitum, comandante della cavalleria (CTh. VIII,1,10). Costanzo II (337-361) dispose la creazione di tre comandi regionali affidati ciascuno a un comandante di livello superiore ai due generali, il magister militum: per Orientem, per Gallias e per Illyricum; il passo seguente lo compì Teodosio I (379-385) che suddivise ulteriormente il comando militare nella sola pars Orientis: magister militum per Orientem, per Thracias, per Illyricum (Not. dign. orient. VII-IX), ciascuno ebbe pari rango. Il magister militum per Orientem ebbe la supervisione dell’intero fronte orientale, dalla provincia di Armenia all’Aegyptus, gli altri due comandarono il presidio rispettivamente del territorio basso danubiano e illirico-alto danubiano. Nessuno fra loro dispose di residenze permanenti. Oltre al comando militare esercitarono anche il potere giudiziario su altri funzionari in occasioni di particolare criticità, fino alla detenzione dell’autorità assoluta nella pars Occidentis con il caso emblematico di Stilicho. La distinzione fra magister peditum e magister equitum decadde nell’ultimo quarto del secolo IV, quando, probabilmente nel 370, fu introdotta la carica di magister utriusque militiae.