Gli uffici al servizio della corte imperiale (officia) furono riorganizzati in modo gerarchico fin dall’imperio di Diocleziano (284-305). Gli officiales furono esentati dagli obblighi curiali e ottennero la carica per successione ereditaria. Da Costantino I (306-337) coloro che appartennero a questa magistratura furono ai gradi più alti fra i funzionari amministrativi imperiali (CTh. XVI, 10,1), in particolare il magister officiorum, una magistratura attestabile ufficialmente per la prima volta nel 323, ottenne il ruolo di sovrintendente a tutti gli altri uffici della cancelleria (magister memoriae, epistularum, libellorum) e fu membro permanente e maestro di cerimonia del consistorium (CTh. XVI, 39,5), ovvero del gruppo ristretto di consiglieri di corte più vicini all’imperatore. Fin dall’epoca augustea esistette un ufficio ab epistulis, riservato alla gestione della corrispondenza ufficiale e privata dell’imperatore (Svet. vita Aug. XLV), non ci fu tuttavia un magistrato a capo di tale officio, piuttosto schiavi e liberti in esso operarono direttamente alle dipendenze dell’imperatore. Adriano per primo introdusse soltanto membri di ordine equestre alla direzione di questo servizio (SHA Vita Hadr. XXII,8: ab epistolis et a libellis primus equites Romanos habuit), in questo modo l’ufficio divenne un’effettiva magistratura. La carica di ab epistulis dopo la riforma dioclezianea fu sostituita da quella di magister epistularum (Not. dign. orient. XIX,8, occ. XVII,12). Anche il magister memoriae fu un titolo già presente in età augustea, tuttavia fu ancora a partire dal secolo II che divenne una magistratura ricoperta da funzionari con rango di viri perfectissimi, cui fu garantito inoltre uno stipendium di trecentomila sesterzi. La carica dal secolo IV entrò nel novero di quelle incluse nella cancelleria imperiale e il magister memoriae fu incaricato di visionare le petizioni, redigere i discorsi ufficiali e rendere pubbliche le comunicazioni ufficiali dell’imperatore. Nella documentazione amministrativa tardo antica la magistratura di magister scriniorum indicò colui che presiedette agli scrinia memoriae, epistularum, libellorum, dispositionum (Not. dign. orient. XI,12-16).