Il miles legionis ovvero il legionario fu il soldato in servizio presso l’unità essenziale dell’esercito romano, la legione. Dall’epoca del principato i milites furono arruolati secondo la procedura del dilectus, una selezione che si svolse annualmente nelle province senatorie e imperiali sotto la supervisione del governatore, che selezionava in base a requisiti fisici, intellettuali, senza trascurare lo status giuridico; un miles doveva essere un libero cittadino. Coloro che superavano la selezione (probati) erano arruolati (tirones). Il miles di età imperiale doveva rimanere in servizio per dodici, al massimo sedici anni qualora fosse inserito nelle coorti pretoriane; per sedici, al massimo venti anni qualora invece fosse arruolato in una legione; venticinque anni fra gli ausiliari e ventisei nella flotta. La riforma dell’esercito dioclezianea-costantiniana comportò anche la differenziazione tra milites limitanei e milites comitatenses (cfr. supra, n. b.V), distinti non per statuto sociale oppure per esperienza, piuttosto per il grado di fedeltà mostrato nei confronti dell’imperatore. All’interno della situazione di estrema mobilità indotta nell’esercito con la riforma costantiniana fu inquadrabile la formazione delle vexillationes, ovvero di unità legionarie distaccate per un periodo di tempo determinato dal fronte stabilito per intervenire su altre frontiere. Il vexillarius fu il soldato, membro della vexillatio portatore del vexillum, ossia dello stendardo designatore dell’unità.