In epoca augustea una riforma amministrativa pose la carica di praefectus Urbi al grado più alto del cursus honorum, ponendo la possibilità di accesso a questo incarico soltanto a senatori dopo il secondo consolato; il praefectus Urbi fu designato a garantire la sicurezza e la giustizia non unicamente a Roma, ma anche nel territorio circostante, fino a cento miglia dalla città, in Roma assurse a rappresentante diplomatico dell’imperatore (Tac. ann. VI,11,2). Anche nella tarda antichità il praefectus Urbi rimase di pari rango del praefectus praetorio, direttamente alle dipendenze dell’imperatore (CTh. VI, 7,1); assunse funzione anche di presidente del Senato, rappresentando la massima carica detenuta da esponenti dell’aristocrazia senatoria romana. Sotto Costanzo II (337-361), dal 359 anche a Constantinopolis fu istituita la carica, con le stesse funzioni del collega occidentale.