Nell’antichità classica greca e romana i sacerdotes non furono mai i membri di un gruppo ristretto e chiuso, chiunque detenesse una magistratura fu anche nella maggior parte dei casi sacerdos. I loro poteri esecutivi furono sempre definiti in modo esatto, possedendo come funzione principale la responsabilità della celebrazione dei sacrifici o dei rituali correlati alle divinità pertinenti al culto da loro amministrato. I sacerdotes svolsero anche il ruolo di custodi dei santuarî e amministratori delle risorse economiche necessarie alle celebrazioni del culto, per cui non furono previsti fondi pubblici. Peraltro l’intervento dei sacerdotes nella sfera della vita privata fu sempre limitato. Il collegium sacerdotale preposto al culto di Silvanus, ovvero la divinità del territorio incolto, fu istituito nella media età repubblicana e si occupò di amministrare i culti pubblici e privati riservati alla divinità, che fu una delle più popolari e diffuse nell’Impero.