La stessa area tra i secoli IV e V divenne sempre più strategica, in particolare la Sirmio mansio (od. Sirmione, sul Garda) assurse a centro di un distretto amministrativo, militare e giurisdizionale molto vasto, il fines Sirmionenses esteso fino all’antica Mantua (od. Mantova).
Il territorio benacense fu oggetto di un’ingente attività di fortificazione nel corso del secolo V, entro un programma difensivo dell’Impero attestato a partire circa dal 425 secondo uno studio incrociato di quanto riferito dal documento storico amministrativo della tarda antichità denominato Notitia Dignitatum e le attestazioni archeologiche1.
Soprattutto durante il governo goto teodericiano (493-526) le difese del fines Sirmionenses furono potenziate, si è ipotizzato che lo stesso toponimo attuale Garda fosse di origine gota2; il rex Italiae tra il secolo V e VI, probabilmente temendo più incursioni di altre popolazioni da nord, rinforzò ulteriormente le difese in quell’area, tuttavia i veri avversari giunsero da sud e proprio alla metà del secolo VI, quando i Bizantini avanzarono per una momentanea riconquista dell’Italia: il gardesano ospitò numerose fasi del conflitto militare tra Goti e Bizantini prima e poi tra Longobardi, Bizantini e Franchi3.
Già durante il periodo noto come “guerra greco-gotica” (535-553) tuttavia la frontiera non furono più le Alpes, ma piuttosto i fiumi, Padus e Athesis (od. Adige), e gli avamposti furono retrocessi nelle città di Ticinum (od. Pavia), Placentia (od. Piacenza), Cremona4.
1 Cfr. G.P. Brogiolo, Un’enclave bizantina sul Lago di Garda?, in Id. (a c. di), Le fortificazioni del Garda e i sistemi di difesa dell’Italia settentrionale tra tardo antico e alto medioevo, Mantova 1999, p. 13.
2 Cfr. G.P. Brogiolo (a c. di), Il territorio gardesano tra età romana e altomedioevo, Brescia 1991, p. 143; A.A. Settia, Le fortificazioni dei Goti in Italia, in AA. VV., Teoderico il Grande e i Goti in Italia. Atti del XIII congresso internazionale di studi sull’Alto Medioevo (Milano 1992), Spoleto 1993, p. 101.
3 G.P. Brogiolo, Un’enclave bizantina sul Lago di Garda?, Op. cit., p. 18: il gardesano rimase probabilmente controllato dal potere imperiale nel territorio del medio e alto lago, come corridoio di collegamento verso l’area occidentale e quindi la Vallis Tellina e l’Isola Comacina ancora governate dai Bizantini.
4 Cfr. E. Zanini, Le Italie bizantine. Territorio, insediamenti ed economia nella provincia bizantina d’Italia, Bari 1997, pp. 44-8.